Chi è Filottete? La storia dell’arciere della mitologia greca

chi è filottete

Filottete (in greco antico: Φιλοκτήτης) è una figura della mitologia greca, figlio di Peante e Demonassa o, secondo una diversa tradizione, della ninfa Metone. Non sono molte le fonti e le storie che ci sono giunte su di lui, ma la più conosciuta è quella raccontata da Sofocle nella sua opera tragica del 409 a.c, che porta il suo nome di Filottete.  Altre opere su di lui sono quelle di Eschilo ed Euripide, ma di queste restano solo alcuni frammenti. Di lui, comunque, se ne fa accenno anche nell’Iliade di Omero e in opere di altri poeti minori.

Secondo il mito, Filottete fu un grande arciere e proprio da Ercole aveva ricevuto in dono il suo arco e le sue frecce, come ringraziamento per aver dato fuoco alla sua pira sul Monte Eta.

Ercole viene tratto in inganno da Deianira indossando una veste intrisa del sangue del centauro Nesso. La donna la invia ad Ercole pensando si tratti di un talismano d’amore, invece, una volta indossata la veste, inizia a corrodere le carni di Ercole (a causa del sangue del centauro). A quel punto Ercole, in fin di vita, prepara un rogo sul Monte Eta e ordina ai suoi servi di appiccare il fuoco. Ma nessuno vuole farlo, e solo Filottete alla fine acconsente ed appicca il fuoco. A quel punto, come ricompensa, Ercole, prima di morire e di essere divenire un dio, dona a Filottete il suo arco e le sue frecce. Il mito prosegue e racconta che Ercole, prima di morire, fa promettere a Filottete, il solo testimone della sua morte, di non rivelare a nessuno il luogo del rogo. In seguito, Filottete, viene interrogato a proposito, prima si rifiuta di rispondere, poi, però, condotto sul sito, batte con il piede proprio nel punto della pira finendo per infrangere la promessa fatta.

La ferita di Filottete

Dopo che Filottete tradisce la promessa fatta ad Ercole, nonostante il tradimento, parte armato con le frecce e l’arco di Ercole verso Troia per la guerra.

Proprio in questo frangente viene morso da un serpente (serpente mandato da Era per punirlo per aver aiutato Ercole) allo stesso piede incriminato. Infatti, mentre i greci sono a Crise per compiere un sacrificio, un serpente custode del tempio lo morde procurandogli una ferita incurabile e talmente maleodorante da esasperare i greci che, su consiglio di Ulisse, decidono di abbandonarlo sull’isola di Lemno.

Filottete rimase così fermo a Lemno per la bellezza di 10 lunghi anni.

Filottete e la guerra di Troia

Filotette si unì alla guerra di Troia e una volta a Troia, dopo molti anni di guerra, ai greci viene profetizzato, secondo alcuni dall’indovino Eleno, che se intendono vincere la guerra hanno bisogno dell’arco e delle frecce di Ercole in possesso di Filottete. Per la missione vengono scelti, secondo alcune versioni, Ulisse e Neottolemo, figlio di Achille, secondo altre versioni Diomede e Ulisse. Filottete, intanto, in quegli anni, nonostante la ferita incurabile e maleodorante inflitta dal serpente, non è morto, e anzi, è riuscito a sopravvivere proprio grazie all’arco di Ercole, procurandosi cibo e vestiti. Nonostante ciò, egli è ovviamente adirato con Ulisse e i comandanti greci Menelao e Agamennone per averlo abbandonato. Ecco perché, una volta giunti a Lemno e accortisi che il vecchio Filottete non è morto, Ulisse decide di escogitare uno stratagemma per ingannare Filottete e rubargli le armi.

Secondo il piano dettato da Ulisse, Neottolemo dovrà fingere di aver litigato con dei comandanti greci – e quindi anche con Ulisse -, guadagnarsi la fiducia di Filottete e farsi consegnare arco e frecce. Inizialmente, Neottolemo non è molto d’accordo, perché essere ingannevole va contro il suo essere. Però, alla fine, Ulisse riesce a convincerlo. Neottolemo riesce quindi a guadagnarsi la fiducia del vecchio Filottete e a farsi consegnare le armi. All’ultimo momento, però, si pente dell’inganno, le riprende dalle mani di Ulisse e le riconsegna a Filottete. Ulisse a questo punto si infuria, e solo l’intervento di Ercole, che appare a Filottete, riesce a rimettere a posto le cose e a convincere il vecchio ad andare a Troia.

Una volta lì, i medici figlio del Dio Asclepio guariscono la sua tremenda ferita e, secondo alcune versioni della storia, sarà proprio Filottete ad uccidere Paride, causa principale della guerra di Troia, lanciandogli quattro frecce.

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Azzurra Maria di Matteo

Sono una studentessa dell'università l'Orientale di Napoli e studio spagnolo e ceco.

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