Chi è il tanuki: tra mitologia e folklore

Chi è il tanuki: tra mitologia e folklore

Immagina una creatura buffa, con un cappello di paglia, una pancia prominente e dei testicoli enormi. Non è un personaggio di un cartone animato, ma il tanuki, una figura centrale del folklore giapponese. In questa guida completa, scopriremo chi è il tanuki, sia come animale reale sia come yokai, esplorando la sua storia, la sua simbologia e la sua presenza nella cultura giapponese.

Il tanuki (cane procione): caratteristiche dell’animale reale

Prima di addentrarci nel mito, è importante conoscere l’animale reale. Il tanuki, noto anche come cane procione o nittereute, è una specie originaria dell’Asia Orientale. Imparentato con volpi e canidi, è un animale notturno con un ruolo ecologico simile a quello del tasso.

Chi è il tanuki nel folklore giapponese: uno yokai imbroglione

Nel folklore giapponese, il tanuki 狸 (in katakana タヌキ) è uno youkai, uno spirito soprannaturale. Gli youkai sono creature che convivono con gli umani, anche se in genere evitano il contatto diretto. Alcuni, come le kitsune 狐 (volpi), sono noti per i loro inganni. Appartiene alla categoria degli youkai animali, creature che, acquisendo poteri magici, possono mutare forma (henge 変化).

Il bake-tanuki (“mostro-tanuki” o “tanuki imbroglione“) è noto per i suoi scherzi, spesso a scapito degli umani.

Storie di tanuki: da Kachi-Kachi Yama a Bunbuku Chagama

Nel corso dei secoli, sono state tramandate molte storie popolari sui tanuki, che ne delineano una natura ambivalente:

Kachi-Kachi Yama: la versione malvagia

Negli otogizoshi del medioevo giapponese (shogunati di Kamakura e Muromachi), troviamo Kachi-Kachi Yama (“la Montagna che cigola”). In questa storia, un tanuki ruba dai campi di un contadino e, catturato, uccide la moglie dell’uomo. Si trasforma quindi nella donna e serve al contadino una zuppa fatta con i resti della moglie. Alla fine, il contadino si vendica con l’aiuto di un coniglio.

Bunbuku Chagama: il benevolo

Non tutte le storie lo dipingono come malvagio. In Bunbuku Chagama (“il bollitore della fortuna”), un tanuki salvato da un boscaiolo si trasforma in una teiera pregiata per essere venduto. Un monaco acquista la teiera, ma quando la mette sul fuoco, l’animale fugge e torna dal boscaiolo, proponendogli di esibirsi insieme per guadagnare ricchezza.

Il tanuki nell’arte e nella cultura giapponese

Le sue rappresentazioni artistiche ne hanno consolidato l’immagine e la simbologia. Spesso associato a buona fortuna e ricchezza, è raffigurato in modo umoristico, con testicoli spropositati (simbolo di prosperità, non di fertilità), un cappello di paglia, una bottiglia di sakè, un borsello vuoto e una pancia prominente.

Gli otto tratti speciali e il loro significato

Le statue di tanuki, diffuse in tutto il Giappone, sono considerate portafortuna. Si dice che abbiano otto tratti speciali:

  • Un cappello di bambù o di foglie: protezione dai problemi.
  • Grandi occhi: capacità di osservare e prendere decisioni sagge.
  • Una bottiglia di sakè: virtù.
  • Una grande coda: stabilità e forza.
  • Testicoli sovradimensionati: fortuna finanziaria.
  • Una cambiale: fiducia.
  • Una grande pancia: audacia e risolutezza.
  • Un sorriso amichevole: accoglienza e cordialità.

Il tanuki nella cultura popolare moderna

Questo animale non è solo una figura del passato. Lo troviamo in anime, manga, videogiochi e altre forme di intrattenimento contemporaneo, a testimonianza della sua perdurante popolarità.

Il tanuki: un simbolo del Giappone

Il tanuki, con la sua doppia natura di animale reale e creatura mitologica, incarna l’anima del Giappone, un paese dove tradizione e modernità, realtà e fantasia si intrecciano in modo indissolubile.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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