Chi era Ovidio: poeta e maestro d’amore

Chi era Ovidio

Ovidio, il cui nome per esteso è Publio Ovidio Nasone, uno dei principali esponenti della letteratura latina,  conosciuto in particolare per le sue opere che presentano come tema centrale l’amore e nelle quali propone dei consigli su come vivere al meglio l’esperienza amorosa.

Analizziamo brevemente gli eventi più significativi della vita di Ovidio

Chi era Ovidio? Breve biografia

Publio Ovidio Nasone nacque a Sulmo nel 43 a.C. in una famiglia appartenente alla classe equestre. La sua formazione fu caratterizzata da importanti figure di rilievo nella città di Roma, ebbe infatti contatti anche con Virgilio, il famoso poeta romano. A Roma il poeta ebbe la possibilità di portare a termine i suoi studi e di avvicinarsi alla retorica, ma non mancò il suo interesse alla vita politica. Un evento molto importante nella vita di Ovidio fu il suo allontanamento verso Tomi, nell’attuale Romania, per mano dell’imperatore Augusto e del quale l’autore non ne specifica le cause, ciò ha portato nel corso del tempo a varie ipotesi che si spostano dalla supposizione di una sua relazione con la figlia dell’imperatore Augusto fino a quella secondo cui il poeta avrebbe rivelato illecitamente il nome segreto di Roma in uno dei suoi componimenti. Malgrado non vi siano certezze riguardo la motivazione del suo esilio, sappiamo che ciò di cui era accusato il poeta era considerato particolarmente grave dall’imperatore Augusto, il quale non riuscirà mai a perdonarlo.

Continuiamo il nostro percorso alla scoperta di chi era Ovidio facendo riferimento alle sue opere

Chi era Ovidio e il perché viene definito poeta dell’amore emerge dalle sue opere che possiamo classificare in tre gruppi: opere giovanili o amorose, opere maggiori o della maturità e opere dell’esilio.

Tra le opere giovanili ritroviamo una delle sue più celebri composizioni che è rappresentativa dell’attenzione al tema amoroso ricorrente in Ovidio: l’Ars Amatoria. L’opera comprende tre libri, i primi due sono dedicati agli uomini e sono utilizzati dal poeta per fornire loro consigli su come sedurre una donna, il terzo libro invece è dedicato alle donne e comprende una serie di accorgimenti che di cui Ovidio si fa promotore, tra cui il più importante, quello di vedere l’amore come un gioco e di non innamorarsi.

Le Metamorfosi sono l’opera più celebre di Ovidio, esse rientrano nelle opere della maturità e si compongono di quindici libri in cui l’autore propone diversi miti incentrati sul tema della trasformazione. Le storie raccontate nell’opera sembrano essere sconnesse tra loro e articolate in maniera confusionaria, in quanto il poeta pur seguendo un ordine cronologico, inserisce alcuni avvenimenti in posizioni errate rispetto all’ordine temporale a seconda che le ritenga più o meno importanti. Ciò che lega inesorabilmente tutte le storie presenti nell’opera è il tema della trasformazione, pensiamo ad esempio al mito di Apollo e Dafne, la quale per sfuggire al dio sarà trasformata in un albero di alloro. Ma a legare tra loro i miti presentati ne Le Metamorfosi  vi è anche il tema dell’amore, pensiamo all’amore proibito di Medea per Giasone, tema centrale in tutte le sue opere e che fa sì che Ovidio possa oggi essere definito un poeta e maestro dell’arte amorosa.

Fonte immagine di copertina: Depositphotos (autore: Adamico)

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