Cos’è la poesia lirica: storia e caratteristiche

Cos'è la poesia lirica: storia e caratteristiche

La poesia lirica è un genere letterario che affonda le sue radici nell’antichità classica. Vediamo cos’è la poesia lirica, la sua storia e le sue caratteristiche. 

La poesia lirica è una forma espressiva nella quale il poeta esterna le proprie emozioni, i propri pensieri e i propri sentimenti, attraverso una forma intima e soggettiva, utilizzando il pronome personale alla prima persona e comunicando ad un destinatario ciò che sente e ciò che prova. La musicalità è un altro tratto distintivo della poesia lirica. La rima, il ritmo, lo schema metrico, ma anche l’uso di metafore e sinestesie contribuiscono a rendere musicale e armonioso il poema, dando origine ad una vera e propria melodia di parole, come se fosse una canzone. La poesia lirica affronta diverse tematiche: l’amicizia, l’amore, la felicità, il dolore, la natura e la fugacità del tempo.  

La poesia lirica greca

Dopo aver analizzato cos’è la poesia lirica, è importante adesso esaminare le sue origini e approfondire la poesia lirica greca. La poesia lirica nasce, infatti, nell’antica Grecia, intorno al VII secolo a.C., accompagnata dal canto e dall’utilizzo di strumenti a corde, come la lira, da cui viene il nome lirica. Inizialmente nasce come poesia d’occasione in onore delle feste pubbliche e religiose.

Gli antichi greci distinguevano due tipologie di poesia lirica: la lirica monodica e la lirica corale. Alla domanda cos’è la poesia lirica monodica, possiamo rispondere che si tratta di una linea melodica singola, accompagnata da uno strumento e suonata da un esecutore. I suoi maggiori esponenti  sono Saffo, Alceo e Anacreonte.
Alceo è famoso per la sua espressione «In vino veritas».  Egli ha scritto carmi politici e amorosi, ma nelle sue poesie è preponderante la celebrazione e l’amore verso il vino che considera fonte di gioia e allegria per la vita.
Saffo, invece, è una poetessa che ha scritto diversi componimenti in cui predilige fortemente il tema dell’amore che declina in diverse accezioni, ed è spesso rivolto alle donne.
Anacreonte, nei suoi poemi, canta i piaceri dell’amore rivolti alle donne e anche ai ragazzi, abbinati alla gioia dell’ebrezza del vino. Il suo è un invito a prendere con leggerezza la propria vita e a viverla intensamente poiché la giovinezza è un periodo fugace.

Alla domanda cos’è la poesia lirica corale, invece, rispondiamo che si tratta di una poesia eseguita da un coro e dall’uso di più strumenti. È una poesia meno soggettiva perché affronta tematiche non solo legate alle esperienze personali del poeta ma anche legate alla contemporaneità. L’autore più famoso è Pindaro. La sua poesia era destinata alle festività e alle competizioni atletiche. Egli compone degli epinici, ossia dei componimenti scritti per celebrare i vincitori delle feste panelleniche, come le Olimpiche.

La poesia lirica latina

Dopo aver discusso della poesia lirica e delle origini di quella greca, adesso ci soffermiamo anche su cos’è la poesia lirica latina. A Roma la poesia lirica si affermò solo nel I secolo a.C., grazie ad un gruppo di giovani poeti, tra cui Catullo e Orazio.
Catullo è famoso per i suoi carmi eleganti che esaltano le passioni amorose, spesso rivolte all’amata Lesbia, ma anche gli avvenimenti politici e civili del suo tempo. È celebre il verso del suo carme dedicato a Lesbia  «Dammi mille baci» e «Odi et amo» . 
Orazio, invece, scrive le Satire dove riflette sui vizi della società e le Odi, canti lirici dedicati all’amore dove presenta anche delle riflessioni morali del tempo. Famoso il suo motto «Carpe Diem», ossia un invito a cogliere l’attimo e a vivere il momento.

Fonte immagine: Wikipedia 

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