All’interno del Genji Monogatari, il capolavoro della letteratura giapponese scritto da Murasaki Shikibu intorno all’anno 1000, Dama Rokujō emerge come uno dei personaggi più tragici e complessi. La sua storia è un’analisi spietata della gelosia, dell’orgoglio ferito e della condizione femminile nella sofisticata ma opprimente corte del periodo Heian. La sua trasformazione da nobildonna colta a spirito vendicativo è una delle vicende più memorabili e potenti dell’intera opera.
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Le origini di Dama Rokujō: una principessa decaduta
Dama Rokujō è una nobildonna di altissimo rango, figlia di un ministro e vedova del principe ereditario. Destinata a diventare imperatrice, la morte prematura del marito infrange i suoi sogni e la lascia in una posizione vulnerabile a corte. Nonostante la sua bellezza, intelligenza e raffinatezza, il suo status è in declino, una condizione che alimenta il suo profondo orgoglio e la sua sensibilità alle umiliazioni.
La relazione con Genji e la nascita della gelosia
All’interno del romanzo, Rokujō, più anziana del protagonista, intraprende una relazione segreta con il giovane e affascinante principe Genji. Sebbene lei se ne innamori perdutamente, Genji la tratta con crescente indifferenza, spaventato dalla sua intensità emotiva e distratto dalle sue innumerevoli altre conquiste. L’umiliazione di Rokujō culmina durante la celebre “battaglia delle carrozze”, quando la sua carrozza viene brutalmente messa da parte da quella della moglie ufficiale di Genji, la principessa Aoi. L’affronto pubblico e il disprezzo dell’amato trasformano la sua gelosia repressa in una forza oscura e distruttiva.
Il “mono no ke”: quando la rabbia diventa uno spirito
La frustrazione di Dama Rokujō si manifesta sotto forma di mono no ke, uno spirito vendicativo. Nel folclore giapponese, si credeva che emozioni travolgenti potessero far sì che lo spirito di una persona (ikiryō, se ancora in vita) si staccasse dal corpo per perseguitare e danneggiare i propri nemici. Lo spirito di Rokujō attacca e uccide prima la principessa Aoi, poi perseguita altre amanti di Genji, come Dama Murasaki. Questo fenomeno, come sottolineato in diverse analisi accademiche, tra cui quelle disponibili su JSTOR, può essere interpretato come una potente metafora della rabbia femminile repressa in una società poliginica e misogina. La “possessione” diventa l’unica via per una donna per esprimere la propria sofferenza e invertire, seppur temporaneamente, i ruoli di potere.
Le tre trasformazioni dello spirito di Dama Rokujō
| Manifestazione dello spirito | Causa scatenante e vittima |
|---|---|
| Ikiryō (spirito vivente) | Umiliazione durante la “battaglia delle carrozze”. Lo spirito attacca e porta alla morte la Principessa Aoi. |
| Shiryō (spirito defunto) | Dopo la sua morte, la gelosia continua. Lo spirito perseguita e fa ammalare Dama Murasaki, la nuova favorita di Genji. |
| Spirito placato | Genji esegue dei riti per placare la sua anima. Lo spirito trova finalmente la pace dopo aver ottenuto il riconoscimento del suo dolore. |
L’eredità di Rokujō nel teatro Nō
La tragica storia di Dama Rokujō è stata immortalata nel celebre dramma del teatro Nō Aoi no Ue, attribuito a Zeami Motokiyo. In quest’opera, il suo spirito vendicativo appare indossando la maschera della hannya, che rappresenta una donna trasformata in demone dalla gelosia. Questa rappresentazione ha consacrato Rokujō come uno degli onryō (spiriti vendicativi) più famosi della cultura giapponese. Per approfondire l’arte del periodo, è possibile consultare le collezioni di musei come il MET Museum.
Immagine di copertina: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 26/09/2025

