Navigazione vichinga: esplorazioni e insediamenti

Navigazione vichinga: esplorazioni e insediamenti

Quando si parla di navigazione vichinga ci si sta riferendo al metodo di navigazione usato dai vichinghi noti per le loro incursioni e viaggi d’esplorazione in tutto il mondo, tra il VIII e il XI secolo. Erano abili marinai e navigatori e le loro esplorazioni hanno sicuramente contribuito alla storia della navigazione mondiale.

Come si articolava la navigazione vichinga?

Ci sono diversi motivi per cui i vichinghi vengono ritenuti come i marinai/navigatori più abili, e questi hanno a che fare non solo con la loro preparazione ma anche grazie alle loro alte capacità d’intuito. Per la navigazione, i vichinghi usavano l’astronavigazione, ovvero una interpretazione rudimentale dell’astronomia: osservavano il sole, la luna, le stelle e le costellazioni per poter determinare sia la loro posizione che direzione; la stella polare era un punto di riferimento fondamentale poiché indica sempre il nord.

Studiavano attentamente le correnti oceaniche per navigare attraverso i mari e grazie alla loro profonda conoscenza delle rotte marine erano in grado di sfruttare le correnti a loro vantaggio. Usavano anche libri di navigazione rudimentali in cui registravano informazioni sulle rotte, viaggi e punti di riferimento; questi libri riguardo la navigazione vichinga venivano poi passati di generazione in generazione ed eventualmente migliorati o arricchiti di nuove informazioni.

Le esplorazioni

Le esplorazioni vichinghe hanno fatto sì che questi popoli venissero conosciuti in tutto il mondo, e sicuramente hanno contribuito non solo alle scoperte geografiche ma anche a una espansione culturale nel mondo soprattutto durante il periodo dell’alto medioevo. Originari della Scandinavia, i vichinghi intraprendevano viaggi principalmente nelle regioni circostanti, soprattutto lungo il mare del Nord e il Mar Baltico, creando una serie di città commerciali importanti tra cui Dublino, York, Londra e Novgorod e Kiev nell’attuale Russia. Nel IX secolo i vichinghi colonizzarono l’Islanda per un motivo fondamentale: la sovrappopolazione e la competizione per le risorse tra clan nelle terre norvegesi rendeva molto difficile la sopravvivenza della popolazione, la quale decise appunto di stabilirsi in nuove terre.

Arrivarono anche in America del Nord, verso la fine del X secolo con Erik il Rosso il quale esplorò e colonizzò la Groenlandia, rendendola sede delle prime colonie europee in America del Nord. Nel viaggio successivo, sempre Erik il Rosso, esplorò la costa nordorientale del Nord America chiamando la regione Vinland: i suoi viaggi sono la testimonianza non solo dei primi contatti europei col continente americano, anche se tuttavia non c’è prova di insediamenti permanenti, ma anche di quanto la navigazione vichinga si sia spinta oltre.

I vichinghi si avventurarono anche nel Mediterraneo, compiendo incursioni nella Francia meridionale, Spagna e Italia meridionale: fondarono anche colonie temporanee, come ad esempio la città di Nizza nella Francia meridionale. Ma anche in Africa del Nord, dove intrapresero relazioni commerciali con le civiltà islamiche della regione.

La navigazione vichinga in Asia tuttavia, risulta essere un aspetto meno conosciuto, ma sono comunque presenti evidenze storiche che attestano il loro viaggi in Asia. Intrapresero viaggi nell’Asia Occidentale, sempre per scopi commerciali; ebbero contatti anche con l’Impero Bizantino poiché alcuni vichinghi intrapresero delle spedizioni nel Mar Nero ed eventualmente sono anche entrati in contatto col mondo islamico, il quale ha portato a scambi culturali e commerciali con culture asiatiche attraverso la mediazione del mondo islamico.

Tutto quello che c’è da sapere sulla navigazione vichinga è stato documentato nelle saghe vichinghe e anche in altre fonti storiche dell’epoca, oltre a scoperte archeologiche. Per quanto riguarda i loro contatti con l’Asia, le fonti risultano essere piuttosto limitate poiché molti dettagli rimangono oscuri.

Fonte Immagine in Evidenza: Pixabay

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