Estetica solarpunk, un’ottimistica visione del futuro

Estetica solarpunk, un'ottimistica visione del futuro

Nella cultura di finzione, come nella letteratura e nei film, molte persone sono familiari con le distopie, futuri prossimi o lontani che, per un motivo in particolare, hanno qualcosa che non va. La quadrilogia di Matrix, per esempio, fa vedere allo spettatore un futuro distopico in cui le macchine hanno preso il sopravvento sul mondo e hanno intrappolato gli umani in una realtà virtuale per tenerli al loro posto. Legate al filone della distopia, esistono una moltitudine di estetiche e di visioni del futuro, in cui quest’ultimo viene spesso dipinto in una maniera corrotta dalla tecnologia, oppure in balia al caos e alle guerre . A competere con questo pessimismo, però, esiste nell’Internet una visione molto più ottimistica e luminosa del futuro, una linea di pensiero che offre alle persone un briciolo di speranza e i mezzi per creare un futuro migliore: si parla dell’estetica solarpunk.

Che cosa propone l’estetica solarpunk?

La parola solarpunk è formata da due elementi principali: solar, aggettivo inglese che vuol dire solare, e “punk”, termine usato già in estetiche come lo steampunk o cyberpunk, che sta a significare una corrente di pensiero diversa e controcorrente da quella della società. Partendo da questa definizione, è facilmente intuibile che l’estetica solarpunk si focalizza su una visione futura del mondo rigoglioso ed ecosostenibile, grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, in particolare l’energia solare. Questa estetica promuove un uso maggiore della nostra stella, che, come dona energia alle piante, dona energia alle nostre case, ai nostri elettrodomestici, alle nostre città, come se si facesse parte di una grande e rigogliosa foresta che cresce e diventa più forte. Non è un movimento che ripudia l’avanzamento della tecnologia, anzi, sollecita l’utilizzo di più metodi per sfruttare il sole come principale fonte energetica. Oltre all’ecosostenibilità, l’estetica solarpunk s’intreccia anche con movimenti socio-politici come la comunità LGBT+, il femminismo, e molti altri ancora, avendo come obbiettivo anche lo sviluppo sociale.

Da dove nasce l’estetica solarpunk?

Il solarpunk nasce su Internet nel 2011, precisamente su un articolo scritto dallo scrittore di fantascienza Neal Stephenson, il quale espone come la società odierna sia sempre più restia ad accettare l’emergenza climatica e ad accettare forme di energia più sostenibile, ma viene introdotto anche il concetto di Hieroglyph Theory, teoria che sostiene come i più noti romanzi di fantascienza, come i racconti di Isaac Asimov, abbiano stimolato il progresso scientifico dell’epoca. Da quel momento Neal creò quello che sarà conosciuto come il progetto Hieroglyph che, in collaborazione con l’Arizona State University, ha lo scopo di promuovere storie di fantascienza e un movimento più ottimistico, l’estetica solarpunk appunto , in modo da stimolare la creazione di tecnologie che aiutino la nostra Terra e la specie umana nella maniera più ecosostenibile possibile.

L’estetica solarpunk ha avuto, da quel momento in poi, una forte influenza nel mondo letterario, portando nel 2014 alla pubblicazione della prima antologia di racconti solarpunk dedicati al progetto Hieroglyph, a cura degli scrittori Kathryn Cramer ed Ed Finn, intitolata Hieroglyph: Stories and Visions for a Better Future. Questo ha dato una spinta per altri autori alla scrittura di storie dell’estetica solarpunk, alcuni esempi sono Suncatcher di Alia Glee e Walkaway di Cory Doctorow; ma esistono alcune opere letterarie precedenti alla nascita del movimento che hanno anticipato alcune tematiche, come la trilogia incompiuta delle Parable di Octavia E. Butler ed Ecotopia di Ernest Callenbach.

Anche l’architettura è stata toccata dall’estetica solarpunk, utilizzando questo movimento per creare strutture che, in qualche modo, non solo sfruttano l’energia del sole per funzionare, ma creano anche degli spazi verdi in cui crescono più facilmente le piante. Un esempio di questo tipo di strutture sono le Earthship, ovvero delle case solari indipendenti, costruite con materiale riciclato, che riescono a fornire sistemi di riscaldamento, raffrescamento, cibo e acqua pulita con la sola energia del sole.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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