In questo articolo vi spiegheremo le origini e gli utilizzi di una famosissima bambolina usata dai giapponesi durante la tsuyu, la stagione delle piogge.
Descrizione
I teru teru bōzu (てるてる坊主, letteralmente “monaco splendente”) sono delle tipiche bamboline giapponesi utilizzate come amuleto per scacciare la pioggia e il brutto tempo e riportare il sole a splendere nel cielo. Costruire un teru teru bōzu è molto semplice: sono necessari solo pochi oggetti, come un pezzo di stoffa preferibilmente bianco, una pallina più o meno delle dimensioni di quelle da ping pong o un qualsiasi altro oggetto dalla forma sferica, qualche pennarello e un filo di spago. In primis si posiziona la pallina sotto il panno bianco e la si usa come testa della bambolina, poi si lega la base con un filo di spago in modo da lasciare il resto del tessuto a penzoloni e con i pennarelli si disegna la faccia del tenero monaco. Essi si appendono poi sui balconi o all’esterno delle case cosicché essi possano agire e prevenire l’arrivo della pioggia.
Le origini dei Teru Teru Bōzu e la loro usanza oggi
La tradizione di costruire le bamboline anti-pioggia risale probabilmente al periodo Edo in Giappone. Una leggenda vuole che essi abbiano il potere di spaventare Amefushi, uno spirito che ama fare i dispetti, soprattutto ai bambini. Amefushi causerebbe le giornate di pioggia e di conseguenza impedirebbe ai bambini di giocare all’aperto, ma in realtà non sarebbe uno spirito particolarmente malvagio. Amefushi è odiato e allontanato da tutti, dunque egli si vendicherebbe scacciando le giornate di bel tempo.
Secondo le antiche usanze se i teru teru bōzu riescono a riportare il sole essi vengono premiati dalle persone che versano sulle loro testoline bianche del sake sacro, poi vengono lavati nell’acqua di fiume per ringraziarli del lavoro svolto. È probabile che la pratica di appendere degli amuleti contro la sfortuna o il cattivo tempo risalga persino al periodo Heian e sia stata importata dalla Cina: essa prevedeva che le bamboline amuleto venissero legate alle estremità delle scope per scacciare gli spiriti maligni e attirare a sé la buona sorte; inoltre, esse non avevano ancora assunto le sembianze di un monaco calvo, bensì quelle di una ragazza. Questa usanza traeva le sue origini da una leggenda secondo la quale una giovane sarebbe stata sacrificata per proteggere la propria città da una terribile alluvione e sarebbe quindi ascesa al cielo come divinità. Sotto forma di spirito, la ragazza avrebbe continuato a spazzare via le nuvole ogni volta esse si fossero ripresentate a minacciare la sua casa.
Oggi l’abitudine di appendere i teru teru bōzu è diffusa soprattutto fra i bambini, in particolare per richiedere una giornata di sole prima di un picnic o una gita all’aperto. Associata alle bamboline a forma di monaco contro la pioggia esiste una canzone popolare molto famosa in Giappone, composta da Asahara Kyoson nel 1921 e musicata da Nakayama Shinpei. Di seguito vi riportiamo il testo in giapponese con la sua traslitterazione e la traduzione in italiano.
てるてる坊主てる坊主 あした天気にしておくれ
いつかの夢の空のよに
晴れたら金の鈴あげよ
てるてる坊主てる坊主
あした天気にしておくれ
私の願を聞いたなら
あまいお酒をたんと飲ましょ
てるてる坊主てる坊主
あした天気にしておくれ
それでも曇って泣いたなら そなたの首をチョンと切るぞ
Teru-Teru Bouzu, Teru Bouzu ashita tenki ni shite o-kure.
Itsuka no yume no sora no you ni
haretara gin no suzu ageyo.
Teru-Teru Bouzu, Teru Bouzu
ashita tenki ni shite o-kure.
Watashi no negai wo kiita nara
amai osake wo tanto nomasho.
Teru-Teru Bouzu, Teru Bouzu
ashita tenki ni shite o-kure.
Sore de mo kumotte naita nara sonata no kubi wo chon to kiru zo.
Teru Teru Bōzu, Teru Bōzu, portami il sole domani
Se il cielo sarà sereno come lo sogno
ti regalerò un campanello dorato.
Teru Teru Bōzu, Teru Bōzu
portami il sole domani
Se ascolterai le mie preghiere
ti donerò del sake dolce
Teru Teru Bōzu, Teru Bōzu
portami il sole domani
Se sarà nuvoloso ti staccherò la testa.
Immagine di copertina: Pixabay