Tom of Finland, all’anagrafe Touko Valio Laaksonen (Kaarina, 8 maggio 1920 – Helsinki, 7 novembre 1991), è stato un illustratore finlandese le cui opere omoerotiche hanno avuto un impatto indelebile sulla cultura LGBTQIA+ del XX secolo. Con il suo stile unico, ha contribuito a forgiare un nuovo immaginario dell’uomo gay, fiero, virile e sessualmente liberato.
Indice dei contenuti
1. L’infanzia e le prime ispirazioni
Riconosciuto all’anagrafe come Touko Valio Laaksonen, crebbe in una località rurale abitata prettamente da contadini e boscaioli. Queste figure, con i loro tratti villici e i corpi forgiati dal lavoro, contribuirono in modo significativo alla presa di consapevolezza della sua sessualità. Nonostante la vicinanza a quel mondo, i suoi genitori erano entrambi insegnanti e gli garantirono un’istruzione focalizzata su arti, musica e letteratura. Touko coltivò la sua passione per il disegno, ma la sua curiosità era continuamente attratta da quei lavoratori tanto selvaggi quanto affascinanti, che osservava da lontano.
2. La guerra e l’eros dell’uniforme
Nel 1939 si trasferì a Helsinki per studiare pubblicità, ma interruppe gli studi a causa dello scoppio della Guerra d’inverno tra Finlandia e URSS. Nel 1940, a vent’anni, si arruolò come luogotenente nell’unità antiaerea. Questo periodo fu fondamentale per la sua futura produzione artistica. Essere a stretto contatto con il mondo militare significava incontrare figure mascoline in divisa: marinai, soldati e ufficiali di polizia. L’uniforme divenne per lui un potente simbolo erotico. Durante i raid aerei notturni, nel buio imposto per ragioni di sicurezza, Touko poté esplorare i suoi desideri, intrattenendo rapporti con altri uomini in divisa. Come affermò in seguito: «Per me, un uomo completamente vestito è più erotico di uno nudo».
3. La nascita di Tom of Finland e il successo
Finita la Seconda Guerra Mondiale, Touko tornò alla vita civile, laureandosi in pianoforte e lavorando come artista grafico. Nel tempo libero, continuò a realizzare illustrazioni erotiche per dar sfogo alle sue fantasie. La svolta arrivò nel 1956, quando inviò alcuni disegni alla rivista statunitense Physique Pictorial. Questa pubblicazione, per eludere le severe leggi sulla nudità maschile vigenti negli Stati Uniti, usava la sottocultura del bodybuilding come copertura per divulgare immagini omoerotiche. Laaksonen si firmò semplicemente “Tom”, ma fu l’editore Bob Mizer a coniare lo pseudonimo Tom of Finland. Già nel 1957, un suo disegno finì in copertina. Inizialmente etichettato come pornografo, il suo valore artistico fu riconosciuto solo negli anni ’70, con le prime mostre ad Amburgo, Los Angeles e San Francisco. Il sodalizio con l’uomo d’affari Durk Dehner portò nel 1979 alla fondazione della Tom of Finland Foundation, un’organizzazione creata per preservare la sua vasta collezione di opere. Touko Laaksonen si spense nel 1991 a causa di un enfisema polmonare, dopo aver perso nel 1981 il suo compagno di 28 anni, Veli Mäkinen.
Icona / Soggetto ricorrente | Significato e impatto culturale |
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Il lavoratore (boscaiolo, contadino) | Rappresenta la virilità primordiale e “naturale”, un’ispirazione tratta dalla sua giovinezza rurale. |
L’uomo in uniforme (marinaio, poliziotto) | Simboleggia l’autorità e il potere riappropriati in chiave erotica, sovvertendo le figure del controllo sociale. |
Kake (il motociclista in pelle) | È il suo personaggio più famoso, diventato un’icona della cultura leather e BDSM e simbolo dell’uomo gay forte e senza compromessi. |
4. L’eredità culturale: orgoglio, critica e moda
Il lavoro di Tom of Finland si colloca nel contesto storico dei moti di Stonewall e della nascita del movimento per i diritti LGBT. I suoi “Tom’s Men” – omaccioni in blue jeans o abiti di pelle, con fisici statuari, baffi e sguardi fieri – segnarono la fine di una rappresentazione vittimistica. La sua arte divenne un manifesto di orgoglio gay, proponendo una visione aitante e sessualmente liberatoria che rompeva lo stereotipo dell’omosessuale effeminato. Il suo personaggio Kake, in particolare, divenne un’icona per la nascente cultura leather. Tuttavia, alcuni hanno criticato l’eccessiva virilità dei suoi modelli, accusandolo di promuovere un’idea di mascolinità tossica e limitante. Ciononostante, la sua eredità è innegabile e continua ad essere celebrata: nel 2014 le poste finlandesi hanno emesso francobolli con le sue illustrazioni e nel 2017 il regista Dome Karukoski gli ha dedicato il biopic Tom of Finland.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo di Sara Gallo e Francesco Andreotti, aggiornato il: 15/09/2025