Il mito di Iside e Osiride: la storia completa di amore, tradimento e rinascita
L’origine del mito di Iside e Osiride: una famiglia divina
Il mito di Iside e Osiride è senza dubbio il racconto più famoso e importante della mitologia egizia. Narrato nelle iscrizioni templari e giunto a noi in una versione organica grazie al testo *De Iside et Osiride* di Plutarco, ancora oggi incanta e affascina. La storia inizia con l’unione tra la dea del cielo Nut e il dio della terra Geb. Dalla loro relazione nacquero quattro figli: Osiride, Iside, Nefti e Seth. Per volere del dio supremo Ra, Osiride e sua sorella Iside, che si amavano ancora prima di venire al mondo, divennero i sovrani dell’Egitto. Osiride si dimostrò un re buono e saggio, insegnando agli uomini come abbandonare la vita selvatica e introducendo l’agricoltura. Il popolo, amato e protetto, imparò un nuovo modo di vivere, trovando una felicità mai conosciuta prima.
Il tradimento di Seth e l’assassinio di Osiride
Nulla mancava agli sposi regnanti, ma proprio questo clima di armonia e prosperità alimentò nel cuore di Seth una gelosia cieca e un desiderio ardente per il potere. Fu così che ideò un piano malvagio. Organizzò un sontuoso banchetto a cui invitò la coppia reale, ma Iside, turbata da un oscuro presagio, rifiutò l’invito. Osiride, ignaro, vi partecipò. A conclusione del pasto, Seth fece portare uno splendido sarcofago finemente decorato, promettendo di donarlo a chiunque fosse riuscito a entrarvi perfettamente. Molti provarono senza successo. La cassa, ovviamente, era stata costruita sulle esatte misure di Osiride che, di fatto, fu l’unico a vincere quel gioco crudele. Non appena vi si distese, Seth e i suoi complici sigillarono il coperchio e gettarono il sarcofago nel Nilo.
La ricerca di Iside e la prima rinascita di Osiride
Fu Nefti, sposa di Seth ma devota a Iside, a svelare l’orribile inganno. Disperata, Iside iniziò a cercare il corpo del suo sposo per mare e per terra. Le sue ricerche la condussero fino alle coste di Biblo, dove scoprì che il sarcofago si era arenato ed era stato inglobato dal tronco di un magnifico albero, poi utilizzato come colonna nel palazzo del re locale. Grazie alle sue doti di persuasione e alla sua spiccata bellezza, Iside riuscì a farsi consegnare la colonna e a recuperare il corpo del suo amato sposo, riportandolo in Egitto.
Lo smembramento e la magia: la seconda rinascita di Osiride
Nascosto il corpo tra le paludi del delta del Nilo, Iside, con l’aiuto di Anubi, figlio di Nefti e Osiride (o Seth, a seconda delle versioni), iniziò i riti per riportarlo in vita, ponendo le basi della futura mummificazione. Ma il tempo le fu ostile. Seth, durante una battuta di caccia, si imbatté nel corpo del fratello. In preda a una collera incontenibile, lo fece a pezzi, disperdendo le quattordici parti per tutto l’Egitto. Ancora una volta, Iside non si arrese. Con l’aiuto di Nefti e di un coccodrillo sacro, setacciò il fiume e recuperò ogni pezzo, tranne uno: il fallo, divorato da un pesce. Fu allora che la dea, con la sua potente magia, ne modellò uno con il limo del Nilo. Ricomposto il corpo, si trasformò in un nibbio, si posò su Osiride e, sbattendo le ali, gli restituì il soffio vitale, concependo miracolosamente un figlio.
L’eredità del mito di Iside e Osiride: dall’oltretomba alla legittimità del faraone
Dopo settanta giorni, il prodigio si compì. Osiride resuscitò, ma non per tornare a regnare sulla terra. Divenne il sovrano giusto e potente del Regno dei Morti, l’aldilà, dove avrebbe giudicato le anime dei defunti. Sulla terra, toccò a suo figlio, Horus, vendicare il padre. Una volta cresciuto, Horo si scontrò violentemente con lo zio Seth e, dopo una lunga battaglia, lo sconfisse, ristabilendo l’ordine divino (Ma’at) e diventando il primo legittimo faraone, trionfatore sul caos. Da quel momento, ogni faraone d’Egitto fu considerato l’incarnazione terrena di Horus, erede diretto di Osiride.
Il significato del mito di Iside e Osiride: oltre la leggenda
I temi presenti all’interno del mito di Iside e Osiride sono profondi e stratificati. Vi è la perenne lotta tra ordine e caos (Osiride contro Seth), la nascita dei riti funerari, la definizione del regno dei morti e la giustificazione divina del potere del re. Ma c’è anche il trionfo dell’amore e della lealtà sulla morte e sul tradimento, e l’esaltazione della figura femminile, con Iside come simbolo di protezione, magia e maternità. I più romantici vedono nel racconto una potente allegoria della natura: Osiride è la vegetazione che muore con l’inverno (Seth) per poi rinascere con la primavera grazie alla terra fertile (Iside). Le lacrime di Iside per la morte dello sposo, secondo un’altra leggenda, erano la causa delle benefiche inondazioni annuali del Nilo. Un mondo così distante, eppure così vicino per le sue dinamiche di amore e lotta che sono figlie anche dei nostri giorni.
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