Il Giappone è una nazione distante dall’Italia non solo geograficamente, ma anche per cultura e storia. È quindi naturale porsi delle domande: come vengono reputati gli italiani in Giappone? Che immagine ha il popolo giapponese della nostra penisola?
Partiamo da un presupposto importante: Italia e Giappone sono due paesi legati da un profondo e storico rapporto di amicizia, formalizzato fin dal 1866. Come sottolineato da fonti istituzionali come il Ministero degli Affari Esteri, le relazioni bilaterali proseguono oggi in modo molto positivo, basandosi su una reciproca ammirazione culturale.
In questo approfondimento:
Italiani in Giappone: percezioni a confronto
Percezione positiva | Percezione negativa |
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Sempre alla moda ed eleganti | Considerati spesso ritardatari |
Allegri, passionali ed estroversi | Percepiti come rumorosi in pubblico |
Bravi a cucinare e amanti del buon cibo | A volte ritenuti troppo diretti e schietti |
Molto legati alla famiglia | Poco attenti alla gestione dei rifiuti |
L’immagine positiva: moda, passione e famiglia
La cultura italiana è molto amata in Giappone, al punto che l’Italia è una delle mete europee più desiderate. Gli italiani vengono spesso idealizzati e visti come persone:
- Sempre alla moda: nell’immaginario collettivo giapponese, l’Italia è la patria dello stile e dell’eleganza, un concetto rafforzato dal prestigio dei grandi marchi del Made in Italy.
- Allegre e passionali: sono considerati un popolo solare, espansivo e facile all’amicizia. Questa immagine è stata popolarizzata anche da figure come il conduttore televisivo Girolamo Panzetta, che ha incarnato per anni il modello del latin lover.
- Brave a cucinare: la cucina italiana è universalmente ammirata in Giappone per la sua qualità e la sua tradizione.
- Amanti della famiglia: l’abitudine italiana di dimostrare affetto in modo fisico ed esplicito è vista con grande curiosità, in contrasto con la maggiore riservatezza della cultura giapponese.
Gli stereotipi negativi: differenze culturali
Naturalmente, esistono anche percezioni negative, che nascono principalmente da profonde differenze culturali. I pregiudizi più comuni vedono gli italiani come:
- Ritardatari: in Giappone la puntualità è un valore fondamentale. Il ritardo di un treno di pochi minuti, ad esempio, comporta scuse pubbliche. La flessibilità italiana sugli orari è quindi percepita come una mancanza di rispetto.
- Rumorosi: la società giapponese valorizza il silenzio e la discrezione negli spazi pubblici. Il tono di voce alto e la gestualità tipicamente italiani possono essere interpretati come disturbo.
- Rudi: questa percezione non è legata alla maleducazione, ma allo stile comunicativo. In Giappone, patria del “non detto” (honne e tatemae), la sincerità diretta può essere vista come scortese.
- Disinteressati alla pulizia: sebbene le strade giapponesi abbiano pochi cestini, vige una forte etica di riportare i propri rifiuti a casa. L’abitudine di alcuni di lasciare rifiuti in giro è quindi notata negativamente.
Un’immagine complessivamente positiva
È importante ricordare che questi sono stereotipi e generalizzazioni. L’immagine complessiva dell’Italia in Giappone è estremamente positiva, un sentimento confermato dalle numerose iniziative culturali promosse dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo. Il fascino italiano è legato indissolubilmente a pilastri come l’arte, la storia, il design e, naturalmente, il buon cibo.
Articolo aggiornato il: 14/09/2025