La religione degli Etruschi: divinità, riti e credenze

La religione degli Etruschi: divinità, riti e credenze.

Verso la metà del IX secolo a.C. si sviluppa in Italia una nuova civiltà, quella degli Etruschi e, con questa, un complesso e variegato sistema religioso politeistico: questo articolo si focalizzerà, dunque, sulla loro civiltà e sulla loro religione.

Gli Etruschi vivevano in una terra detta “Etruria” che si estendeva dagli Appennini al Tirreno e occupavano prevalentemente città recintate da mura sulle sommità delle colline e vicino a fiumi e laghi, in questo modo avevano pieno controllo delle vie di commercio e di quelle di comunicazione.

Tito Livio, storico romano, ricorda gli Etruschi come “una nazione devota sopra tutte le altre ai riti religiosi”.

A differenza della religione romana e di quella greca però, la religione degli etruschi è stata per molto tempo oscurata e molti studiosi hanno spesso interpretato le divinità principali del loro pantheon politeistico semplicemente come controparti delle divinità greche e romane.
In realtà, la religione etrusca presentava pratiche e modalità del tutto uniche e originali, tra cui si ricordino la presa in esame di fulmini e voli di uccelli come presagi di eventi futuri oppure la cosiddetta aruspicina ossia la lettura delle interiori di animali sacrificali sempre con il fine di prevedere eventi collegati ad un tempo futuro.
La religione era molto presente nella loro vita quotidiana, gli etruschi ritenevano che fossero proprio gli dei a stabilire non solo il destino degli esseri umani ma anche quello degli Stati: l’uomo così si trovava in un rapporto di totale sottomissione nei confronti delle divinità, e di fronte alle loro decisioni non poteva opporre resistenza.

Originariamente nella religione degli etruschi si credeva che le divinità etrusche si manifestassero occasionalmente e non avevano sembianze umane, erano forme vaghe e per lo più imprecise: fu soltanto con l’influenza dei greci che gli dèi etruschi cominciarono a essere sottoposti ad un processo di antropomorfismo.

Le divinità principali erano Tinia, Uni e Menerva che formavano insieme un famoso triumvirato religioso:

Tinia (anche Tin o Tunia) corrisponde allo Zeus greco o al Giove romano, e sarebbe il dio del cielo, della vegetazione, dei fulmini e della luce.

Uni, patrona di Perugia, corrisponde alla Era greca e alla Giunone romana, collegata alla fertilità, all’amore e al matrimonio.

Menerva corrisponde ad Atena nella mitologia greca e a Minerva in quella romana, era la dea della guerra, della strategia, dell’arte, della scuola e del commercio.

Oltre queste tre divinità principali, nella religione degli etruschi vi erano molti altri dèi tra cui: Calu, dio della morte; Usidl, dio del sole; Uni, la regina degli dèi.
Importanti erano anche i demoni degli inferi che gli etruschi credevano di incontrare dopo la morte, tra cui ricordiamo il più importante Charun che corrisponde proprio al Caronte dei greci.

Gli Etruschi praticavano molte cerimonie religiose e il fulcro di queste era il sacrifico animale: l’offerta poteva in primo luogo essere bruciata così da permettere al  fumo di raggiungere gli dei che dimoravano nei cieli, oppure, l’alternativa era lasciare che il sangue dell’animale sacrificale bagnasse il terreno per giovare le divinità dell’oltretomba.

Molto importanti nel panorama religioso etrusco erano anche le offerte votive che venivano realizzate da membri di ogni classe sociale a prescindere dal genere.

Generalmente si trattava di statuette votive in legno oppure in terracotta che raffiguravano uomini o animali, ma ci sono anche esempi di vasi in bronzo e qualsiasi altro oggetto ritenuto degno di essere presentato e offerto agli dei; le offerte venivano lasciate più comunemente nei templi, ma non solo, infatti pare che fosse molto comune lasciare tali offerte anche in quei luoghi naturali che si credeva fossero abitati dal divino come fiumi, laghi o montagne.

Immagine di copertina: iStock

 

A proposito di Christian Izzo

Studente di lingue e letterature, amante della letteratura e dell'arte in ogni sua forma.

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