La Scuola di Atene: un capolavoro di Raffaello
La Scuola di Atene è uno degli affreschi più celebri di Raffaello Sanzio, un’opera che incarna perfettamente lo spirito del Rinascimento e la sua profonda ammirazione per la cultura classica. Realizzato tra il 1509 e il 1511, questo capolavoro si trova nella Stanza della Segnatura, una delle quattro Stanze Vaticane situate all’interno dei Palazzi Vaticani, a Roma. La committenza di questo ciclo di affreschi, che comprende anche la Disputa del Sacramento, il Parnaso e le Virtù cardinali e teologali, si deve a Papa Giulio II della Rovere, che affidò al giovane artista di Urbino, allora appena ventiseienne, l’ambizioso compito di decorare i suoi appartamenti privati. L’affresco rappresenta l’apoteosi del pensiero filosofico e scientifico dell’antichità, un’ideale continuità tra la sapienza classica e il Cristianesimo. In quest’opera, Raffaello esprime la concezione umanistica della dignità umana e della ricerca della verità attraverso la ragione e la conoscenza. Il Rinascimento, del resto, guarda alla cultura classica non come ad un passato lontano e perduto, ma come a un esempio di eccellenza da emulare per raggiungere nuove vette nel campo delle arti, della filosofia e della scienza. L’opera è un’allegoria della filosofia, intesa come ricerca della verità, e una celebrazione del sapere.
La Scuola di Atene: genesi e committenza
La Scuola di Atene fu commissionata da Papa Giulio II nell’ambito di un più ampio progetto di decorazione delle stanze papali. Il pontefice scelse Raffaello, all’epoca giovane ma già affermato artista, per abbellire i suoi appartamenti con affreschi che riflettessero la sua visione del mondo e il suo ruolo di guida spirituale e temporale. L’affresco celebra il sapere umano e in particolare la filosofia e il suo legame con la civiltà romana.
La Stanza della Segnatura
La Stanza della Segnatura, originariamente destinata a biblioteca e studio privato del papa, deve il suo nome alla funzione che assunse nella metà del XVI secolo, quando divenne sede del tribunale ecclesiastico “Segnatura Gratiae et Iustitiae”. Il programma iconografico degli affreschi, ideato da un dotto umanista, riflette le quattro facoltà delle università rinascimentali: Teologia, Filosofia, Poesia e Giurisprudenza. La Scuola di Atene personifica la Filosofia, ovvero la ricerca razionale della verità.
La Scuola di Atene: descrizione dell’affresco
L’affresco si presenta come una vasta lunetta, dominata da un’imponente architettura classica, ispirata ai progetti di Bramante per la nuova basilica di San Pietro. La scena si svolge all’interno di un edificio con volta a cassettoni, archi e nicchie che ospitano statue, il tutto reso con una perfetta padronanza della prospettiva centrale. In questo spazio grandioso si muovono numerosi scienziati ed intellettuali del mondo classico, impegnati in un animato dialogo. L’edificio è un tempio della filosofia, che evoca l’Accademia di Atene fondata da Platone, ma anche il Liceo di Aristotele, a testimonianza di come la filosofia, nelle sue diverse correnti, sia un cammino unitario verso la verità.
Platone e Aristotele: il cuore dell’opera
Al centro della composizione, vicino al punto di fuga, troviamo le figure di Platone e Aristotele. Platone, con le sembianze di Leonardo da Vinci, tiene in mano il Timeo e indica il cielo con un braccio alzato, alludendo al mondo delle idee, nucleo centrale del suo pensiero. Aristotele, invece, tiene in mano l’*Etica* e ha il braccio proteso in avanti, con la mano rivolta verso il basso, a simboleggiare il suo interesse per la realtà sensibile e l’indagine della natura.
La disposizione dei personaggi nella Scuola di Atene
Circa 58 figure animano l’affresco, disposte su due piani principali separati da una scalinata. La loro identificazione è stata oggetto di innumerevoli studi. I personaggi, disposti con armonia compositiva, sono ritratti in pose naturali e dinamiche, creando un effetto di vivace conversazione e scambio intellettuale.
Scuola di Atene: i filosofi a sinistra di Platone
Alla sinistra di Platone, con una tunica verde, troviamo Socrate, facilmente riconoscibile grazie ai tratti fisionomici ripresi dai busti marmorei del filosofo. Egli si rivolge a un gruppo di giovani, tra i quali sono stati individuati Alcibiade e Alessandro Magno. Più avanti, seduto a leggere un grosso libro, è Pitagora, circondato da altri personaggi, tra cui un giovane di dubbia identità, forse Parmenide o Aristosseno, mentre la figura con la barba bianca potrebbe essere Federico II, Gonzaga, oppure Epicuro. Verso il centro, appoggiato a un blocco di marmo, vediamo Eraclito, che, secondo la tradizione, avrebbe le sembianze di Michelangelo. La sua figura fu aggiunta in un secondo momento, probabilmente in omaggio al grande artista che nello stesso periodo stava lavorando agli affreschi della Cappella Sistina. In disparte, appoggiato alla balaustra, troviamo Diogene di Sinope.
Scuola di Atene: il gruppo a destra di Aristotele
Il gruppo a destra di Aristotele è di più difficile interpretazione. Un uomo in rosso, in silenzioso isolamento, potrebbe essere Plotino, esponente della filosofia neoplatonica. Al centro, intento a tracciare una dimostrazione geometrica con un compasso, troviamo Euclide, che ha le sembianze di Bramante. Dietro di lui, due personaggi con abiti contemporanei sono stati identificati come l’autoritratto di Raffaello e quello dell’amico e collega Sodoma. Alla sua destra, di spalle, Tolomeo tiene un globo terrestre.
Simbolismo e interpretazione della Scuola di Atene
La Scuola di Atene è un’opera ricca di simbolismo. Essa rappresenta l’aspirazione umana alla conoscenza e alla verità attraverso l’esercizio della ragione. La filosofia, nella sua accezione più ampia, è vista come lo strumento per comprendere il mondo e il proprio posto in esso.
Apollo e Minerva: allegorie della ragione
Nelle nicchie dell’architettura sono raffigurate le statue di Apollo e Minerva, divinità che simboleggiano la ragione, le arti e la saggezza.
La Scuola di Atene, una delle opere più famose del pittore urbinate, è una delle opere più significative dei Musei Vaticani, ammirata per la sua perfezione formale, la sua complessità compositiva e la sua profondità di significato. Essa rimane, a distanza di secoli, una testimonianza della grandezza del genio di Raffaello e della straordinaria stagione culturale del Rinascimento italiano.
Fonte immagine in evidenza per l’articolo su Scuola di Atene di Raffaello Sanzio: Wikipedia