La Scuola di Atene di Raffaello Sanzio: uno sguardo da vicino

Scuola di Atene

La Scuola di Atene di Raffaello Sanzio, analisi dell’opera

La Scuola di Atene, dipinta da Raffaello Sanzio, é un affresco situato nella Stanza della Segnatura nei Palazzi Vaticani. Tale opera, che  raffigura il legame con la civiltà romana, essendo ambientata nell’antichità e celebra il sapere umano, fu commissionata da Papa Giulio II.

La lunetta che raffigura La Scuola di Atene rappresenta un grande edificio classico, con archi, soffitti a botte e nicchie che contengono delle statue, il tutto in perfetta prospettiva. Nella scena vi sono raffigurati scienziati ed intellettuali appartenenti al mondo classico, intenti a dialogare tra loro; al centro, vicino al punto di fuga, vi sono i filosofi Platone e Aristotele. Il primo ha un braccio alzato e la mano indica il cielo: si tratta di un riferimento al nucleo della sua filosofia, il mondo delle idee. Aristotele, invece, ha il braccio alzato di fronte a sé e la mano rivolta verso il suolo, proprio a voler indicare il suo interesse concreto verso gli elementi della natura.

I tanti personaggi che popolano il dipinto, circa 58 figure che hanno sempre sollecitato la curiosità dei critici d’arte in merito alla rispettiva identificazione, tra cui Pitagora, Federico II, Gonzaga, Epicuro, sembra che abbiano un aspetto simile ad alcuni artisti contemporanei a Raffaello, lo stesso Platone ha le sembianze di Leonardo da Vinci, Michelangelo somiglia ad Eraclito. Le figure sono disposte a libro, ossia su due piani definiti da una scalinata; il primo gruppo si pone accanto alla coppia di filosofi già descritta, i quali rappresentano la coesistenza della scuola platonica e di quella aristotelica, mentre il secondo è più autonomo e tra le varie personalità si scorge Euclide intento a tracciare una dimostrazione geometrica.

I lati della scena, sullo sfondo dell’architettura, sono interessati da un rallentamento del movimento, che permette di individuare i gruppi e la loro funzione simbolica: alla sinistra di Platone è possibile scorgere Socrate con una tunica verde, la cui identificazione è stata facilmente accertata, in quanto Raffaello ha ripreso i tratti fisionomici dai busti marmorei del filosofo. Più in avanti è seduto Pitagora mentre legge un grosso libro; ancor più avanti si trova un giovane di dubbia identità: potrebbe trattarsi di Parmenide o di Aristosseno. Verso il centro vi è Eraclito, che poggia il gomito su un blocco.

Scuola di Atene di Raffaello Sanzio, altri protagonisti 

La vicenda della raffigurazione di tale personaggio è molto conosciuta e singolare: nello schizzo preparatorio il suo personaggio era assente ma Raffaello, curioso di sapere cosa stesse dipingendo il suo amico Michelangelo nella Cappella Sistina, salì sui ponteggi e vide Eraclito, così decise di aggiungerlo per omaggiare Buonarroti.

Il gruppo a destra di Aristotele è di difficile interpretazione: l’uomo in rosso dovrebbe essere Plotino, in silenzioso isolamento. Dietro la figura di Euclide sono state individuate invece due personalità con abiti contemporanei, in cui si è voluto vedere l’autoritratto di Raffaello e quello dell’amico e collega Sodoma, che ha lavorato al dipinto sulla volta.

Meritevoli di una menzione sono le statue dipinte nelle nicchie, Apollo e Minerva, che simboleggiano la ragione.

La Scuola di Atene è l’opera più famosa del pittore urbinate e una delle più significative dei Musei Vaticani, dopo la Cappella Sistina e il Giudizio Universale di Michelangelo.

Fonte immagine in evidenza per l’articolo su Scuola di Atene di Raffaello Sanzio: Wikipedia

 

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