La scuola Rinpa: la pittura a fondo dorato giapponese

La scuola Rinpa: la pittura a fondo dorato giapponese

La scuola Rinpa fu fondata nel 17° secolo da due artisti, Hon’ami Kōetsu e Tawaraya Sotatsu. I due si comportarono in maniera diversa dai pittori della loro epoca perché non lavorarono per gli shogun creando opere per il regime militare, ma incarnavano gli ideali perseguiti dalla corte e dai membri della famiglia imperiale, legati alle tradizioni giapponesi. A causa di ciò, i formati su cui dipingevano erano piuttosto piccoli, in genere usavano rotoli o shikishi, dei fogli riuniti in un album destinati all’uso personale. Essi si rifacevano allo stile pittorico del periodo Heian e Kamakura, tentando di far rivivere i temi medioevali.

Scuola Rinpa, le caratteristiche e gli artisti

Dal punto di vista pittorico, la scuola Rinpa è caratterizzata dall’uso di colori vivaci, da motivi decorativi audaci e dalla presa a modello della letteratura nazionale. Tuttavia il termine scuola è usato impropriamente perché non era né una vera e propria scuola, né vi erano legami familiari tra i membri come era tipico all’epoca, semplicemente sceglievano di farne parte. Molti artisti Rinpa vissero addirittura in periodi molto lontani e non si conobbero mai. Di Sotatsu sappiamo molto poco e nemmeno la sua firma appare sui fogli da lui dipinti, tranne che per alcuni che presentano il nome Inen che gli viene attribuito. Pare che fosse proprietario di una bottega di nome Tawaraya che vendeva oggetti dipinti e che avesse sposato una cugina di Kōetsu. Kōetsu veniva da una famiglia di fabbri che puliva e lucidava spade e tra i suoi interessi vi erano: la calligrafia, la cerimonia del tè e la produzione di ceramica. Proprio la calligrafia fu un punto cardine della sua collaborazione con Sotatsu. Infatti i due crearono molte opere insieme in cui la pittura e la calligrafia erano fuse e tra queste ricordiamo il Rotolo delle Gru, conservato a Kyoto, e un gruppo di trentasei shikishi conservati a Berlino che in origine erano probabilmente incollati su dei paraventi pieghevoli. La loro pittura in genere riproduce fiori e piante mentre la calligrafia cita versi dello Shin Kokinshu. Nel 1615 pare che il sodalizio artistico dei due fondatori della Scuola Rinpa sia terminato. Kōetsu ricevette infatti un appezzamento di terra dallo shogun e Sotatsu divenne un pittore professionista. Nelle opere in solitaria emerge un carattere nuovo e inizia a firmare con il titolo di hokkyo (un elevato rango sacerdotale), oppure con Taisei/Taisei-ken, un titolo onorario probabilmente concessogli dopo aver decorato il tempio Yogen-in di Kyoto, dove dipinse grandi pini e vari animali. Prese a modello i soggetti letterari nazionali mescolando tra loro anche scene prive di relazioni, oppure rimuovendo le figure umane da scene figurative di epoca Heian rendendole astratte e comprensibili solo ai critici più perspicaci.

Successori

I successori veri e propri della scuola Rinpa sono Ogata Korin e Kenzan, due fratelli nati molto dopo la morte dei due fondatori. La famiglia Ogata si occupava da generazioni di manifattura tessile e godeva della protezione della famiglia imperiale e della classe militare. Il bisnonno di Korin aveva sposato una sorella di Kōetsu e il nonno aveva vissuto nella stessa città di quest’ultimo. Il padre di Korin, Ogata Soken, era un pittore e calligrafo raffinato che influenzò sicuramente la carriera dei figli. Korin divenne inizialmente un attore di teatro nō, mentre Kenzan era uno studioso dedito alla cerimonia del tè e allo zen. Entrambi i fratelli studiarono pittura con maestri kano e Kenzan divenne un calligrafo rinomato, prendendo a modello il pittore cinese di epoca Song  Zhang Jizhi, ma si dedicò anche alla lavorazione della ceramica. Con la morte del padre nel 1687, Kenzan aprì una fornace dove iniziò a lavorare con il fratello, che si occupava di dipingere le ceramiche. Poco dopo che Korin ottenne il titolo di hokkyo nel 1701 la collaborazione tra i due terminò. Korin iniziò a dipingere prendendo spunto dalla letteratura nazionale trasformando i temi in pitture nuove e vivaci con colori brillanti, dando nuova vita agli ideali di Sotatsu e Kōetsu. I suoi dipinti divennero così celebri da essere addirittura copiati. È proprio grazie a questa enorme fama che successivamente questo stile pittorico prende il nome di scuola Rinpa, che signifca “scuola di Korin” piuttosto che ispirarsi ai nomi dei fondatori. Quasi tutti i dipinti di Korin sono firmati anche con il titolo di hokkyo e si riconosce in essi uno stretto legame con le opere di Sotatsu, ma soprattuto con la letteratura, come nella pittura che rappresenta dei fiori di iris ispirati ad un celebre passaggio dell’Ise Monogatari.
Kenzan invece si trasferì a Kyoto dopo la partenza del fratello e fondò una nuova fornace che produceva meravigliose ceramiche da tavola. Nel 1731 si trasferì improvvisamente ad Edo, attuale Tokyo, dove aprì un’altra fornace. Qui divenne famoso non solo per le ceramiche ma anche come pittore, la maggior parte delle sue opere risale infatti a questo periodo. Armonizzando pittura e calligrafia con la letteratura, riuscì a far rivivere lo stile di Kōetsu e la tradizione Rinpa sopravvisse per tutto il periodo Edo nell’odierna Tokyo, dove vivevano ricchi mecenati, con un mutamento di soggetti: i pittori successivi passarono dai temi tradizionali ai fiori di campo delle quattro stagioni.

Fonte immagine: Wikipedia 

A proposito di De Fenzo Benedetta

Benedetta De Fenzo (1995) studia Coreano e Giapponese presso l'Università di Napoli L'Orientale. Nel tempo libero si dedica alle sue passioni principali: la cucina, la musica, gli animali e la letteratura.

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