La sirenetta di Andersen, una fiaba sull’amore impossibile

La sirenetta di Andersen

La sirenetta è una delle fiabe più celebri di Hans Christian Andersen, nonché una delle più struggenti storie d’amore entrate nell’immaginario collettivo. Le fiabe contengono messaggi da tramandare e molte raccontano storie d’amore memorabili, proprio come la più celebre tra le fiabe di Andersen.

Elemento Fiaba Originale di Andersen Versione Disney (1989)
Causa del Sacrificio Ottenere un’anima immortale e l’amore del principe. Amore per il principe Eric.
Dolore Fisico Camminare provoca un dolore simile a essere trafitta da coltelli. Assente.
Perdita della Voce La strega le taglia la lingua. La strega cattura la sua voce in una conchiglia magica.
Finale Il principe sposa un’altra. La sirenetta si dissolve ma diventa uno spirito dell’aria. La sirenetta sposa il principe e vivono felici e contenti.

La trama originale della Sirenetta di Andersen

La sirenetta è una giovane fanciulla che vive in un palazzo sul fondo del mare. Le usanze delle sirene prevedono che esse possano salire in superficie una volta compiuti quindici anni. Il grande giorno arriva e la sirenetta vede una nave con a bordo un giovane principe, di cui si innamora perdutamente. All’improvviso si scatena una tempesta. Il principe sta sprofondando, ma viene salvato dalla sirenetta che lo porta a riva vicino a un monastero.

I giorni passano e la malinconia pervade la ragazza. La nonna le spiega che le sirene, pur vivendo 300 anni, non hanno un’anima immortale e una volta morte si dissolvono in schiuma. La sirenetta è disposta a tutto per ottenere un’anima e l’amore. Decide così di recarsi dalla strega del mare. La strega le prepara una pozione per tramutare la sua coda in due gambe, ma l’avverte che proverà un dolore terribile e che, ogni volta che camminerà, avrà la sensazione di essere trafitta da coltelli. Il prezzo che la strega chiede è la sua voce: le taglia la lingua, togliendole la possibilità di parlare.

Giunta in superficie, il principe la soccorre e la ospita. Si affeziona a lei, ma non capisce perché non parli. Un giorno il principe, esortato dai genitori, si reca in un regno vicino e sposa la figlia del sovrano, riconoscendola erroneamente come colei che lo salvò. Il cuore della sirenetta si spezza.

Durante i festeggiamenti, compaiono le sue sorelle. Esse hanno dato i loro capelli alla strega in cambio di un pugnale, con cui la giovane deve uccidere il principe per riavere la sua coda. La ragazza però non ha il coraggio e si lascia morire gettandosi in acqua. Tuttavia, invece di trasformarsi in schiuma, viene assunta in cielo dalle figlie dell’aria, che le permettono di ottenere un’anima.

Un riflesso della vita di Andersen: la diversità e l’amore impossibile

Si intravede subito la tematica della diversità, rappresentata da un amore tra due esseri diversi. In questo amore impossibile, reso tale dal mutismo della protagonista, si è voluto vedere una trasfigurazione dell’omosessualità dell’autore. La vita di Andersen non è mai stata facile. Quando pubblicò La sirenetta, l’amico Edvard Collin, verso il quale provava una forte attrazione (come dimostrano le lettere che gli scrisse), si sposò. Come la sirenetta non può esprimere i suoi sentimenti, allo stesso modo Andersen non poté mai dire a Edvard che il suo affetto andava oltre l’amicizia. La fiaba è quindi un’allegoria dell’infelice passione che lo travolse. Come spiega Gianni Rodari nella prefazione all’edizione Einaudi, a differenza dei fratelli Grimm, Andersen attingeva a eventi della sua vita, rielaborandoli tramite la similitudine.

L’interpretazione moderna: quando amare equivale a soffrire

Un’altra interpretazione riguarda le “follie d’amore”. Quante volte siamo disposti a compiere azioni fuori dalla nostra portata pur di conquistare chi amiamo? È quello che fa la sirenetta, pur di vivere da donna accanto all’uomo di cui è innamorata. Per amore si soffre, quasi camminando su coltelli appuntiti in silenzio. E quando quell’amore non sboccia o viene tradito, come fa il principe, la sofferenza è maggiore. La mente moderna non riesce a non vedere in questa storia una similitudine con tante persone che si consumano per chi non li capisce. L’insegnamento è quello di non struggersi per chi non ci merita e di voler bene prima a noi stessi. Non vale la pena farsi del male per qualcuno che ci considera poco o niente.

Le trasposizioni moderne della fiaba

La fiaba di Andersen è stata riletta in moltissime versioni. Come nel film Disney La Sirenetta del 1989 che elimina gli aspetti tragici in favore del lieto fine. Restando nell’animazione, va citato La sirenetta – La più bella favola di Andersen, prodotto dalla Toei Animation nel 1975, che è invece fedele all’originale. Per il cinema, Splash, una sirenetta a Manhattan, film di Ron Howard con Tom Hanks, trasferisce la fiaba nella New York degli anni ’80. Ma la testimonianza più evidente del fascino della fiaba è la statua in bronzo della sirenetta, scolpita nel 1913 da Edvard Eriksen e posta all’ingresso del porto di Copenaghen.

L’articolo è stato aggiornato in data 26 agosto 2025.

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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