Letteratura epistolare medievale: scambi e corrispondenze

Letteratura epistolare medievale: scambi e corrispondeze

Le origini della letteratura epistolare medievale

La letteratura epistolare medievale risale alla prima metà del Duecento, quando inizia a diffondersi la corrispondenza epistolare: il passaggio dalla pergamena alla carta ne concretizza ancora di più lo sviluppo e l’utilizzo. 

Venne introdotta originariamente dalla classe mercantile dell’epoca per una comunicazione informativa aziendale, resoconti sullo stato d’attività dell’impresa, o per informazioni extra-aziendali come: guerre, carestie e cambi di alleanze politiche. Pertanto, le missive mercantili sono uno degli elementi storici più importanti per una ricostruzione sociale, storica e linguistica di tempi lontani. 

Petrarca ne fa un genere letterario: cosa accade in letteratura?

È con Petrarca che si inizia a parlare di letteratura epistolare.  Sulla base dell’influenza del modello ciceroniano, Petrarca produce una serie di raccolte latine: Le Familiares, le Seniles, le Sine nomine, l’epistola posteritati – incompiuta -, le Epistolae metricae, scelte poi dall’Umanesimo come modelli da seguire. 

Le caratteristiche

Per romanzo epistolare si intende, in letteratura, un’opera che nella sua totalità, o parzialmente, è composta da lettere. 

I pensieri, le azioni e gli stati d’animo sono tutti in prima persona, ragion per cui, tramite questa tipologia di romanzo, è più semplice capire bene la psicologia e il carattere dei singoli personaggi impegnati in questa serie di scambi comunicativi su carta. Inoltre, sulla base del registro utilizzato, è possibile distinguere l’estrazione sociale da cui provengono i protagonisti, vale a dire se è una conversazione tra due giovani, due anziani o due adulti. 

Importante è anche la loro versatilità, in quanto un romanzo epistolare può, effettivamente, appartenere anche ad altri generi: storico, giallo, d’amore, d’avventura, formazione. 

Letteratura epistolare medievale: alcuni esempi 

Tra i vari esempi di letteratura medievale epistolare possiamo citare:

  • Heroides – tra il 12 e il 16 a.C. – scritte dal poeta romano Publio Ovidio Nasone: lettere di donne che si rivolgono ai loro mariti o innamorati senza ricevere alcuna risposta dal destinatario;
  • Lettere di Abelardo a Eloisa – 1132 e il 1163 – raccolta parziale di lettere: il racconto di due amanti costretti a scriversi perché separati. 

Per quanto riguarda i modelli del Cinquecento è doveroso menzionare:

  • Lettere di diversi nobilissimi huomini et eccellentissimi ingegni di Paolo Manuzio: con lo scopo di promuovere l’utilizzo del volgare nelle missive;
  • Delle lettere amorose di due nobilissimi intelletti – 1563 – di Alvise Pasqualigo, considerato un primo abbozzo di romanzo epistolare.

Il Seicento vede l’esordio dei primi veri romanzi epistolari. Il 1669, in particolare, è un anno importante per il romanzo epistolare principalmente per due pubblicazioni: Lettere di una monaca portoghese, attribuito a Gabriel-Joseph de Lavergne, conte di Guilleragues, e Lettere di Babet, di Edme Boursault

Nel Settecento, invece, la letteratura epistolare medievale vive il suo periodo di maggiore prosperità, diffondendosi in tutta Europa. Abbiamo, dunque, opere come: 

  • Pamela, o la virtù premiata – 1740 – di Samuel Richardson;
  • Clarissa – 1748 -, un altro enorme successo di Richardson;
  • Lettere persiane – 1721 – di Montesquieu;
  • Le relazioni pericolose – 1782 – di Choderlos de Laclos;
  • Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo, la cui prima versione uscì in italia nel 1798.

Per quanto riguarda l’Ottocento ricordiamo due opere in particolare:

  • Frankenstein, o il moderno Prometeo – 1818 – di Mary Shelley;
  • Dracula – 1897 – di Bram Stoker.

Per concludere il nostro discorso sulla letteratura medievale epistolare, prendiamo in considerazione il periodo dal Novecento ad oggi: di grande rilevanza è stata l’opera Che tu sia per me il coltello – 1998 – dello scrittore israeliano David Grossman

Fonte immagine in evidenza: Freepik

A proposito di Antonia Fonderico

Vedi tutti gli articoli di Antonia Fonderico

Commenta