Con la fine dell’Impero Romano, termina anche l’unità linguistica in Europa. Mentre in Inghilterra e Germania il latino scompare per lasciare spazio alle lingue germaniche, in altri territori come l’Italia e la Francia si affermano le lingue romanze. Queste lingue, derivate direttamente dal latino volgare (parlato dal popolo), daranno vita a un nuovo universo culturale: le letterature romanze.
Nelle corti e nei monasteri si continuava a usare una forma scritta di latino (il latino medievale), ma fu la lingua parlata a evolversi e a diventare il veicolo per nuove forme letterarie, portando all’affermazione delle letterature nazionali.
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La nascita delle letterature romanze in Francia
Nell’area romanza, le manifestazioni letterarie cominceranno a fiorire intorno all’XI secolo, soprattutto nell’ambito delle corti francesi. Qui, accanto al genere epico, avremo il romanzo e la lirica, grazie ai trovatori e trovieri: poeti che scrivono rispettivamente nella lingua d’oc della Francia meridionale e nella lingua d’oïl della Francia settentrionale. Questi poeti si rivolgevano a un pubblico raffinato e scrivevano versi che spesso venivano accompagnati da musica.
Nella Francia del Nord, in particolare, si sviluppa una produzione in lingua d’oïl che si basa su due grandi cicli epico-cavallereschi:
- La materia di Francia (o ciclo carolingio): incentrata sulle chansons de geste, che cantano le gesta eroiche di Carlo Magno e dei suoi paladini.
- La materia di Bretagna (o ciclo bretone): con protagonisti re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda, basata su amore, magia e avventura.
Il ciclo carolingio e le Chansons de Geste: La Chanson de Roland
Del ciclo carolingio fa parte La Chanson de Roland, un lungo poema dell’XI-XII secolo, scritto in versi raggruppati in lasse (strofe) ricche di assonanze. L’opera narra un episodio della guerra di Carlo Magno contro i saraceni e ha come protagonista Orlando (Roland), paladino simbolo di valore e fede cristiana, che si sacrifica per il suo re.
Il poema riflette le aspirazioni dell’aristocrazia feudale e si caratterizza per l’esaltazione dell’eroismo e della fedeltà al sovrano. Lo stile è semplice, definito da formule stereotipate ed epiteti, perché destinato a un pubblico popolare e a una recitazione orale. La Chanson de Roland comprende più di 4000 versi scritti da un autore sconosciuto e si concentra sulla battaglia di Roncisvalle. Qui la retroguardia dell’esercito di Carlo Magno viene attaccata a tradimento e Orlando, per orgoglio, si decide a suonare l’olifante (un corno da caccia) per chiedere aiuto solo in punto di morte. L’episodio ebbe enorme fortuna in Italia nel Rinascimento, ispirando poeti come Ludovico Ariosto per il suo Orlando Furioso.
Il ciclo bretone e il romanzo cortese: Chrétien de Troyes
A differenza delle chansons de geste, il romanzo cortese si sviluppa nell’ambiente raffinato della corte come strumento di intrattenimento per un pubblico aristocratico. La figura di scrittore più importante è quella di Chrétien de Troyes, attivo tra il 1160 e il 1190 presso la corte di Maria di Champagne.
Chrétien de Troyes scrisse in lingua d’oïl diversi romanzi in versi, tra cui Erec et Enide, Yvain ou le Chevalier au lion e Lancelot ou le Chevalier de la charrette. Nelle sue opere si ritrova un nuovo ideale di cavaliere, la cui virtù non è solo guerriera ma è legata all’amore e a una ricerca interiore, la quête (in francese antico queste), alla fine della quale il cavaliere dimostra la sua nobiltà d’animo.
Lancillotto o il cavaliere della carretta
È il suo romanzo più famoso, in cui narra l’amore adultero tra Lancillotto e Ginevra, moglie di re Artù. L’opera è pervasa dall’elemento meraviglioso e fantastico. L’episodio chiave è quando Lancillotto, per salvare la regina rapita, accetta di salire sulla “carretta dell’infamia”, destinata ai condannati. Con questo gesto, egli mostra la sua totale devozione e il suo vassallaggio amoroso verso l’amata.
Perceval ou le Conte du Graal
Si tratta di un romanzo di formazione, in quanto il protagonista deve superare una serie di prove per diventare un vero cavaliere. L’opera, rimasta incompiuta, ha un carattere religioso e mistico, essendo legata alla ricerca del sacro Graal.
Chrétien scrisse anche una versione, oggi perduta, della leggenda di Tristano e Isotta, che narra l’amore tragico e fatale nato da un filtro magico.
Chanson de geste e romanzo cortese a confronto
Chanson de geste (epica) | Romanzo cortese (cavalleresco) |
---|---|
Tema: guerra, fede, eroismo collettivo. | Tema: amore, avventura, magia, percorso individuale. |
Pubblico: popolare, ascolto collettivo nelle piazze. | Pubblico: aristocratico, lettura nelle corti. |
Valori: onore feudale, lealtà al re, sacrificio per la comunità. | Valori: cortesia, gentilezza d’animo, devozione alla dama. |
Stile: orale, ripetitivo, formule fisse. Scritto in lasse. | Stile: scritto, raffinato, psicologicamente più complesso. In distici di ottosillabi. |
La diffusione delle letterature romanze fuori dalla Francia
La letteratura romanza ebbe un’eco profonda in tutta Europa. In Spagna, il poema Cantar de mio Cid, scritto intorno al 1140 in castigliano antico, racconta le gesta di Rodrigo Díaz de Vivar durante la Reconquista. Sebbene di area germanica, anche opere come il Beowulf in Inghilterra e il Nibelungenlied (Canzone dei Nibelunghi) in Germania dialogano con questo universo epico, narrando rispettivamente la lotta di un eroe contro un drago e le gesta del prode Sigfrido.
Per consultare i manoscritti originali, la Bibliothèque Nationale de France (Gallica) offre accesso a versioni digitalizzate, come il manoscritto del Perceval di Chrétien de Troyes.
Fonte immagine: https://fr.wikipedia.org/wiki/Perceval_ou_le_Conte_du_Graal
Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2025