Masamune, il fabbro divino

Masamune, il fabbro divino

Masamune, il fabbro divino

Gorō Nyūdō Masamune, o più comunemente conosciuto come Masamune è da molti considerato il fabbro più importante della storia giapponese. Noto anche per i misteri che riguardano la sua vita, la leggendaria rivalità con Muramasa e per la scomparsa di uno dei suoi principali capolavori, Masamune è a tutti gli effetti un personaggio che suscita interesse ancora oggi.

Masamune e la scuola Sōshū

Caratteristica comune a molti fabbri della storia del Giappone, poco si sa anche della vita di Masamune. Si crede sia nato circa nel 1264 ed abbia lavorato nella provincia di Sagami (corrispondente oggi alla prefettura di Kanagawa) durante il periodo Kamakura. Uno dei maestri che probabilmente gli insegnò l’arte della realizzazione di spade fu Shintōgo Kunimitsu, il fondatore della scuola Sōshū.

La scuola Sōshū faceva parte delle cinque scuole tradizionali (Gokaden) del cosiddetto periodo kotō (古刀) della storia delle spade giapponesi e ciascuna scuola era denominata in base alla provincia di provenienza. Tale scuola nacque dall’intuizione di Shintōgo Kunimitsu di combinare le tecniche delle scuole di Bizen e Yamashiro, creando con Masamune delle lame rivoluzionarie per l’epoca. Si osservarono i resti di spade rotte o piegate durante le battaglie contro l’invasione in Giappone dei Mongoli, e si decise di modificare il procedimento produttivo tramite la combinazione di acciaio duro e uno più morbido, e un’ottimizzazione della temperatura e tempismo nel processo di riscaldamento e raffreddamento della spada. Le lame quindi risultarono essere robuste ma anche leggere, con una curvatura addolcita, punta allargata, distanza fra tagliente e lato opposto più estesa, e la sezione trasversale assottigliata, tutto per migliorare la capacità di penetrazione e taglio nelle armature. Le opere create da Masamune sono tutt’ora considerate fra le migliori lame mai create, impareggiabili in tecnica e bellezza.

I Juttetsu

L’abilità quasi divina di Masamune influenzò molti fabbri, dieci dei quali vennero chiamati Juttetsu, o Dieci Grandi Discepoli di Masamune. Alcuni di loro furono suoi diretti studenti, altri invece non ne ebbero modo ma comunque si basarono sui suoi lavori per la loro produzione.

Fra i Juttetsu si trovano i nomi di: Chogi/Nagayoshi, Kanemitsu (le sue lame sono considerate fra le più affilate mai realizzate), Shizu Saburō Kaneuji (le sue spade sono così simili a quelle di Masamune stesso da essere spesso confuse), Kinju/Kaneshige (con Kaneuji fonda la scuola Mino), Hasebe Kunishige (fondatore della scuola Hasebe, uno dei suoi capolavori è Heshikiri Hasebe, spada appartenuta ad Oda Nobunaga), Rai Kunitsugu, Sa (fra i discepoli di Masamune più talentuosi), Saeki Norishige, Gō Yoshihiro (lui e Norishige sono riconosciuti per abilità perfino all’interno degli stessi Juttetsu) e Naotsuna.

Benché non parte dei Dieci, anche il figlio di Masamune, Hikoshirō Sadamune va citato come importante studente ed erede delle tecniche del celebre fabbro.

La leggenda di Masamune e Muramasa

Masamune e Muramasa non si sono mai conosciuti nella realtà, tuttavia molte leggende ipotizzano un collegamento fra i due, forse per le nomee opposte sulle loro creazioni che si svilupparono nel corso dei secoli.

Una di queste storie che li vede protagonisti narra di una sfida, una competizione su chi fra Masamune e Muramasa potesse essere in grado di forgiare la lama più affilata. Una volta ultimate le loro spade, i due fabbri decisero di testarle e le posizionarono sospese su un torrente, con il tagliente rivolto verso lo scorrere dell’acqua. La spada di Muramasa tagliò qualunque cosa incrociasse la sua strada, dalle foglie ai pesci, così come l’aria attorno ad essa. La spada di Masamune invece tagliò solo le foglie, senza arrecare alcuna ferita ai pesci che le si avvicinavano. Notando ciò Muramasa iniziò a ridere del suo maestro e schernire la sua apparente mancanza di abilità di fabbro. Giunse quindi un monaco che aveva assistito a tutta la scena ed espresse la sua opinione su entrambe le spade: la prima, quella di Muramasa, era senza dubbio un’ottima arma, ma brutale e sanguinaria, che si avventava su tutto indiscriminatamente e che avrebbe tagliato senza distinzioni sia farfalle che teste umane. La seconda spada invece, quella di Masamune, era da considerarsi la migliore poiché incapace di colpire innocenti o immeritevoli.

Questa natura quasi sacra delle armi di Masamune viene sottolineata anche in altre versioni della medesima leggenda, in cui le foglie tagliate ritornavano integre subito dopo o addirittura venivano respinte da un soffio di vento.  

Nella cultura popolare

Impossibile non citare la vicenda della spada più famosa al mondo, la Honjō Masamune, ormai entrata a far parte dell’immaginario collettivo quando si citano i lavori di Masamune. Oltre alla sua magnificenza, ciò che l’ha resa tanto nota è la sua scomparsa alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Durante l’occupazione statunitense in Giappone, gli americani confiscarono tutte le armi detenute dai giapponesi, compresa la nota spada, ceduta dal suo ultimo possessore conosciuto, Tokugawa Iemasa, a una stazione di polizia di Mejiro nel 1945. Il 18 gennaio 1946 la polizia consegnò molte armi requisite (e forse anche la Honjō) al sergente Coldy Bimore. Tuttavia pare che questo nome nei registri sia frutto di un errore di trascrizione dal giapponese all’inglese, e che dunque la spada non sia mai arrivata nelle mani di qualcuno con questo nome. Da allora si sono perse le tracce della Honjō Masamune, e attualmente esistono solo vaghe teorie sulla sua effettiva sopravvivenza alla fusione in metallo o sui luoghi nei quali possa trovarsi.

Masamune e le sue spade sono celeberrimi anche nel mondo dei videogiochi, dei manga e degli anime. Forse l’esempio più calzante di come queste armi si siano fatte strada nella cultura pop moderna si può ritrovare nella saga videoludica Final Fantasy. Le Masamune sono ricorrenti nei capitoli della serie, e fra queste la più conosciuta è sicuramente quella brandita da Sephiroth, antagonista principale di Final Fantasy VII.

Fonte immagine di copertina: WikiCommons

A proposito di Roberta Napolitano

Ciao! Il mio nome è Roberta e sono una studentessa frequentante il terzo anno dell'indirizzo di studi "Lingue e Culture Comparate" all'Università degli studi di Napoli L'Orientale, scegliendo come lingue da inserire nel percorso l'inglese e il giapponese. Fin dalla tenera età le mie passioni riguardano manga, anime, videogiochi e libri e ovviamente all'appello non possono mancare la musica (in particolare se del paese del Sol Levante) e il buon cibo!

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