L’antica cultura cinese ha sviluppato modelli cosmologici unici e complessi, distinti da quelli di altre civiltà come quella greca o egiziana. In questo approfondimento analizzeremo le principali teorie sulla struttura dell’universo elaborate in Cina, principalmente tra la dinastia Zhou e la dinastia Han.
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I tre principali modelli cosmologici cinesi
L’astronomia nell’antica Cina era strettamente legata a esigenze pratiche, come la compilazione del calendario. Questo pragmatismo ha portato allo sviluppo di tre principali scuole di pensiero cosmologico, ognuna con una visione differente della struttura dell’universo.
I tre modelli della cosmologia cinese antica a confronto | Descrizione del modello | Innovazioni e limiti |
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Gai Tian (Kai Thien) – Il cielo a cupola | Il cielo è un emisfero che copre una terra quadrata e piatta, simile a un coperchio su un carro. | Filosoficamente utile per il confucianesimo, ma scientificamente debole e incapace di spiegare i moti celesti. |
Hun Tian (Hun Thiem) – La sfera celeste | L’universo è una sfera celeste che contiene la Terra, anch’essa sferica, sospesa al suo interno. | Introduce la sfericità della Terra e permette calcoli calendariali precisi. Fu il modello dominante. |
Xuan Ye (Hsuan Yeh) – La notte oscura | Il cielo non ha forma né sostanza. I corpi celesti fluttuano liberamente in uno spazio infinito e vuoto. | Concezione incredibilmente moderna di un universo infinito, ma poco pratica per i calcoli astronomici dell’epoca. |
La teoria Gai Tian (Kai Thien): il cielo come cupola
Il modello più antico, il Gai Tian, immaginava il cielo come un coperchio emisferico che poggiava su una Terra piatta e quadrata. Questa visione era influenzata dall’osservazione quotidiana e si adattava bene alla dottrina di Confucio, che vedeva nel rapporto gerarchico tra “cielo superiore” e “terra inferiore” un modello per la società umana. Tuttavia, questa teoria presentava contraddizioni evidenti: un emisfero non può combaciare con un quadrato e non spiegava perché l’altezza della Stella Polare cambiasse con la latitudine. Sebbene in seguito modificata per includere una Terra a forma di cupola rovesciata, questa cosmologia rimase scientificamente insoddisfacente.
La teoria Hun Tian (Hun Thiem): la sfera celeste
Il modello Hun Tian, sviluppato a partire dal III secolo a.C., divenne il più influente per la sua utilità pratica. Questa teoria concepiva l’universo come una sfera, all’interno della quale si trovava la Terra, anch’essa sferica. L’astronomo e scienziato Zhang Heng (78-139 d.C.) fu uno dei suoi massimi sostenitori. Egli comprese la sfericità della Terra osservando l’ombra circolare proiettata sulla Luna durante le eclissi e costruì una celebre sfera armillare per rappresentare i movimenti celesti. Questa teoria, come documentato da fonti accademiche come la Encyclopedia Britannica, poneva un problema: come fa la Terra a rimanere sospesa? Inizialmente si pensò galleggiasse sull’acqua, ma in seguito si affermò l’idea che fosse immersa in una sorta di vapore o energia primordiale, il Qi (氣).
La teoria Xuan Ye (Hsuan Yeh): l’universo infinito
La cosmologia Xuan Ye rappresenta la visione più moderna e filosoficamente audace. Sosteneva che il cielo non avesse alcuna sostanza solida o forma definita. I corpi celesti non erano fissati su sfere cristalline, ma fluttuavano liberamente in uno spazio vuoto e infinito, mossi da una sorta di “vento” (una manifestazione del Qi). Questa concezione negava l’esistenza di un firmamento e spiegava il colore blu del cielo come un effetto ottico dovuto alla grande distanza. Sebbene mancasse degli strumenti della geometria euclidea per creare un modello predittivo come quello tolemaico, questa teoria anticipò di secoli l’idea di un universo infinito, cara a pensatori come Giordano Bruno. Proprio per la sua natura astratta, ebbe meno successo pratico del modello Hun Tian per i calcoli del calendario.
La cosmologia taoista: l’uomo tra cielo e terra
In epoche più recenti, anche la cosmologia taoista ha offerto la sua visione. Secondo questa cosmogonia, dal Tao (il principio primordiale) nascono lo Yin e lo Yang. Dalla loro interazione si genera la triade Cielo-Uomo-Terra, che racchiude l’intera esistenza. L’uomo è visto come un microcosmo che riflette il macrocosmo, un ponte tra le energie del Cielo e della Terra. Il concetto fondamentale è quello di un movimento continuo e di un equilibrio dinamico tra gli opposti, che costituisce l’armonia dell’universo.
Prof. Giovanni Pellegrino
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 27/09/2025