Pederastia greca: tra pedagogia e mito

Pederastia greca

Con pederastia greca (παῖς – pàis – “ragazzo” o “fanciullo”, ed εραστής – erastès – “amante”), termine in uso dall’epoca moderna (preso dalla definizione di Platone nel Simposio), si definisce il rapporto anche erotico (riconosciuto e accettato) tra un uomo adulto “erastes” (amante) e un adolescente “eromenos” (amato) di sesso maschile (per legge doveva avere più di 12 anni).
Quest’espressione mantenne una connotazione negativa fino al XX secolo, quando si diffusero termini quali omosessualità e uranismo per designare un rapporto di natura sessuale tra due uomini.

Pederastia greca: il modello di Platone nel Simposio e il mito dell’androgino

In origine, racconta Aristofane nel dialogo, esistevano tre tipi di esseri umani. Questi, di forma sferica, erano dotati di quattro mani e quattro piedi su cui si muovevano, due volti e ai lati della sfera due organi sessuali. Alcuni avevano due organi femminili o due maschili, altri un organo femminile e uno maschile. Un giorno Zeus decise di punire la tracotanza degli uomini dividendoli in due, così tutti gli esseri umani furono condannati a cercare ciascuno la propria parte mancante.
Questo non giustifica l’unione omosessuale, anzi, nella Grecia antica l’unico rapporto omosessuale accettato era quello tra un allievo e il proprio educatore.
Platone criticava il mero atto sessuale, considerandolo talvolta brutale mentre apprezzava altri aspetti: «un amante è il migliore amico che un ragazzo potrà mai avere» (Fedro, dialogo 231).
Questa “unione” era molto più complessa di quanto possa apparire.
Infatti l’allievo doveva accertarsi che le intenzioni dell’adulto nei suoi riguardi fossero serie e che poteva considerarlo un “maestro” mentre l’erastes a sua volta doveva comprovare di non essere attratto solo dalla bellezza fisica del primo. Si trattava comunque di una condizione temporanea; raggiunta la maggiore età, l’eromenos doveva necessariamente cambiare il proprio ruolo, trovando il proprio posto nella società.

La pederastia si estinse ufficialmente tramite un decreto dell’imperatore Giustiniano I; egli stesso fece chiudere anche altre istituzioni permeate della cultura classica quali i Giochi olimpici antichi e l’Accademia di Atene (istituita da Platone).

La pederastia nella società

La pederastia veniva considerata come una forma di pedagogia, intesa come naturale forma di educazione dell’aristocrazia.
Era una pratica strettamente legata allo sport: infatti era questa l’usuale occasione in cui i ragazzi potevano incontrarsi con gli adulti e apprendere le arti della guerra ma anche della filosofia.

Nella mitologia

È Apollo a vantare il maggior numero di amanti adolescenti: celebre è il mito riguardante la sua rivalità con Zefiro per l’amore di Giacinto e la successiva morte del giovane causata dallo stesso dio.

Alcune famose coppie esempi di pederastia greca

  • Parmenide ed Empedocle
  • Parmenide e Zenone di Elea
  • Fidia e Agoracrito
  • Socrate e Alcibiade (si dice sia stato un rapporto casto)
  • Platone e Aster
  • Senofonte e Clinia
  • Aristotele e Palefato
  • Filippo II di Macedonia e Pausania di Orestide

Immagine: Wikipedia

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