Il Mar Baltico è un mare interno dell’Oceano Atlantico situato nell’Europa nord-orientale, delimitato dalla Penisola scandinava e dall’Europa continentale. È collegato con il Mare del Nord attraverso tre stretti: l’Øresund, il Grande Belt e il Piccolo Belt. A causa del massiccio afflusso di acqua dolce da numerosi fiumi e dello scarso ricambio con l’oceano, è uno dei mari più salmastri del mondo, con coste che possono ghiacciare durante l’inverno. Le sue rotte sono oggi una via di comunicazione essenziale, rappresentando la principale via commerciale per l’esportazione del petrolio e del gas naturale russi.
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Dall’antichità al dominio anseatico
Durante l’epoca Romana, il Mar Baltico era conosciuto come Mare Suebicum, e prendeva il nome dalla tribù germanica dei Suebi. L’autore latino Tacito lo descrive come uno specchio d’acqua salmastro le cui rotte erano costellate da blocchi di ghiaccio. Per i romani non ebbe una particolare importanza strategica, dato che i territori adiacenti erano privi di risorse di loro interesse.
Durante il medioevo, invece, le tribù scandinave (o Norreni) costruirono una fitta rete commerciale navale. Dal Mar Baltico riuscirono a risalire i fiumi dell’attuale territorio russo, aprendosi una strada verso il Mar Nero. In questo periodo, vennero scoperti giacimenti di ambra e le rotte baltiche divennero un crocevia per merci preziose come sale, ferro e argento, attirando anche numerosi pirati. Dall’XI secolo, la Danimarca conquistò le rotte del Mar Baltico, ma nel 1227 la battaglia di Börnhoved sancì l’ascesa della Lega Anseatica, una confederazione di città mercantili che esercitò il monopolio commerciale sul Baltico e sul Mare del Nord fino alla fine del XVI secolo.
L’ascesa delle potenze nazionali e l’età moderna
Con l’affermazione degli stati nazionali, il potere della Lega Anseatica si affievolì. La Svezia ottenne il controllo quasi totale del Mar Baltico, seguita dall’ascesa dei Paesi Bassi. La successiva sconfitta della Svezia vide l’affermazione di Prussia e Russia. A capire l’importanza strategica del Mar Baltico fu lo zar Pietro il Grande, che fondò la nuova capitale San Pietroburgo proprio sulla costa baltica per aprire nuove vie commerciali con l’Europa occidentale. Dopo l’unificazione della Germania nel 1871, l’intero versante sud passò sotto controllo tedesco. Con la fine dei conflitti mondiali, la Polonia ottenne la maggior parte delle coste meridionali e l’Unione Sovietica guadagnò un accesso strategico attraverso l’Oblast di Kaliningrad.
Le fasi di dominio del Mar Baltico
Periodo storico | Potenza dominante e sviluppo chiave |
---|---|
Alto medioevo (VIII-XI sec.) | Vichinghi (norreni). Creazione di rotte fluviali verso il Mar Nero per il commercio di ambra, pellicce e schiavi |
Basso medioevo (XII-XVI sec.) | Lega Anseatica. Monopolio commerciale su sale, aringhe, grano, legname e metalli tra le città mercantili |
Età moderna (XVII-XVIII sec.) | Impero Svedese e poi Impero Russo. Il Baltico diventa un mare conteso militarmente. Pietro il Grande fonda San Pietroburgo |
Guerra fredda (1945-1991) | Divisione tra blocco NATO e Patto di Varsavia. Il mare funge da frontiera, riducendo il traffico commerciale |
Oggi (post 2022) | Rotta energetica per la Russia e “lago NATO” dopo l’adesione di Finlandia e Svezia, con altissima tensione strategica |
L’importanza strategica del Mar Baltico oggi
Durante la Guerra Fredda, il Mar Baltico funse da linea divisiva tra il blocco occidentale e quello orientale, riducendone la funzione commerciale. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, è tornato a essere un’arteria vitale. Ad oggi, le rotte del Mar Baltico sono attraversate non solo da grandi navi passeggeri che collegano città come Helsinki, Riga e San Pietroburgo, ma soprattutto dalle petroliere che trasportano le risorse energetiche russe verso l’Europa. La sua importanza strategica è cresciuta esponenzialmente con i recenti sviluppi geopolitici. Con l’adesione di Finlandia e Svezia, il Mar Baltico è di fatto diventato un “lago NATO”, come sottolineato da diverse analisi strategiche dell’Alleanza Atlantica. Questo ha isolato ulteriormente l’exclave russa di Kaliningrad e ha reso il controllo delle sue rotte navali un punto focale delle tensioni tra Russia e Occidente.
Fonte dell’immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 06/09/2025