Storia del samurai: dallo spirito guerriero alla cultura pop

Storia del samurai: dallo spirito del guerriero alla cultura pop

La storia del samurai affascina da secoli il mondo occidentale oltre che quello orientale: la figura del guerriero è quella più rappresentativa della cultura giapponese. Armati di spada, maschera e armatura, erano al servizio del loro padrone in cambio di protezione. Difatti la stessa parola “samurai” significa “colui che serve“; dal dodicesimo secolo in poi verrà usata anche la parola “bushi” per indicare il guerriero giapponese. La storia del samurai volge al termine durante la restaurazione Meiji del diciannovesimo secolo, dove verranno sostituiti da un esercito in stile occidentale. 

Non si può parlare di storia del samurai senza citare il codice d’onore che giuravano di rispettare fino alla morte. Il “bushido” (la via del guerriero) viene citato per iscritto nel 1616 in un documento riguardante la famiglia Takeda e viene messo per iscritto in Hagaruke, testo pubblicato nel 1906 sebbene sia stato scritto diversi secoli prima. Il bushido preveda il rispetto e la protezione dei seguenti valori: compassione, coraggio, cortesia, lealtà, giustizia, sincerità e onore. 

Oltre a coltivare la pratica guerriera, la storia del samurai ci insegna come questi guerrieri utilizzassero la meditazione Zen al fine di raggiungere concentrazione e pace interiore che risaltavano nelle battaglie. Quando il samurai perdeva il proprio rango, si sottoponeva al suicidio (chiamato sepukku o harakiri), unico modo per recuperare l’onore perso in vita. I ronin, invece, sono samurai senza padrone.

Nella cultura pop occidentale e orientale la storia del samurai è stata ripresa, rielaborata e citata in molti modi. La leggenda dei 47 ronin è una delle più famose storie di lealtà guerriere: narra di 47 samurai che decidono di vendicare l’ingiusta morte del proprio padrone, per poi esser costretti a suicidarsi con il sepukku. La storia è stata ripresa a teatro già nel 1748 con il nome Chushingura ed al cinema è stata rappresentata in 7 film dal 1941 ad oggi. Il samurai più famoso di tutti i tempi è Miyamoto Musashi a cui sono stati dedicati diversi manga, film e rappresentazioni teatrali. Secondo le fonti pare non sia mai stato sconfitto e sembra abbia vinto ben 60 incontri. Inoltre è l’autore del famoso Libro dei cinque anelli

I registi che hanno trattato maggiormente la storia del samurai sono Akira Kurosawa, Masaki Kobayashi e Hiroshi Inagaki. Quest’ultimo ha girato la Trilogia del Samurai ispirandosi alle gesta di Miyamoto Musashi. Tra i film più noti in occidente troviamo L’ultimo Samurai (2003) con protagonista Tom Cruise ed ambientato durante la Ribellione di Satsuma avvenuta nel 1877 contro il governo Meiji. Il film ha ricevuto ben quattro candidature agli oscar. Nel 2020 la storia del samurai è ripresa nel videogioco per PlayStation Ghost of Tsushima, dove il giocatore può vestire i panni dell’ultimo samurai rimasto sull’Isola di Tsushima durante l’invasione mongola del Giappone nel 1270. 

Se sei in cerca di film che parlano del Giappone, leggi il seguente articolo: https://www.eroicafenice.com/salotto-culturale/5-film-sul-giappone-per-conoscere-la-cultura/

Immagine in evidenza: Pixabay

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