Il vello d’oro: mito, storia e significato del viaggio di Giasone e gli Argonauti

Origine e storia di un mito: il vello d’oro e Giasone

Il vello d’oro: mito, storia e significato del viaggio di Giasone e gli Argonauti

Il tema del viaggio è centrale nella mitologia greca e, dopo quello di Ulisse, il più famoso è senz’altro quello di Giasone e gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, uno dei miti greci più celebri. Questa storia, ricca di avventura, magia e tradimento, ha ispirato artisti di ogni tempo. Ma cosa si nasconde dietro al mito? Qual è la sua origine e il suo significato? In questo articolo, ripercorreremo le tappe del viaggio, analizzando le figure chiave di questa saga, come la maga Medea.

I protagonisti del mito e il loro ruolo

Per orientarsi in questa saga complessa, ecco i personaggi chiave e la loro funzione nella storia.

Personaggio Descrizione e ruolo narrativo
Giasone L’eroe e legittimo erede al trono di Iolco, guida la spedizione degli Argonauti
Medea La maga figlia del re Eete, si innamora di Giasone e lo aiuta a conquistare il vello con la sua magia
Pelia L’usurpatore del trono di Iolco, zio di Giasone, che ordina la missione impossibile per liberarsi di lui
Eete Il re della Colchide e custode del vello d’oro, che sottopone Giasone a prove mortali
Crisomallo L’ariete alato dal manto d’oro, la cui pelle costituisce il prezioso vello

Le origini del vello d’oro

La storia del vello d’oro ha origine da una contesa divina. Nefele, dea delle nubi, fu ripudiata dal marito Atamante, re di Beozia, per un’altra donna, Ino. La nuova regina odiava i figliastri, Elle e Frisso, e tramò per ucciderli inscenando la necessità di un sacrificio umano per placare una finta carestia. Per salvarli, Nefele chiese aiuto a Ermes, che inviò Crisomallo, un ariete alato dal vello d’oro con poteri magici. Durante la fuga in volo verso la Colchide, Elle cadde in mare nel punto che da lei prese il nome di Ellesponto. Frisso, invece, arrivò sano e salvo e, in segno di gratitudine, sacrificò l’ariete a Zeus e donò il prezioso vello al re Eete, che lo pose a guardia di un drago insonne.

Giasone e la spedizione degli Argonauti

La vicenda si intreccia con quella di Giasone nella saga narrata da Apollonio Rodio ne Le Argonautiche. Giasone era il figlio di Esone, legittimo re di Iolco, spodestato dal fratellastro Pelia. Per liberarsi del nipote che rivendicava il trono, Pelia gli impose una prova apparentemente impossibile: recuperare il vello d’oro. Giasone radunò così 50 tra i più valorosi eroi greci, gli Argonauti, e salpò sulla nave Argo. Giunto in Colchide, dovette affrontare le terribili prove imposte da Eete: arare un campo con due tori dagli zoccoli di bronzo che sputavano fuoco e seminarvi denti di drago da cui sarebbero nati guerrieri armati.

Il ruolo cruciale di Medea

Medea è una delle figure più complesse della mitologia greca. Figlia di Eete e potente maga, si innamorò di Giasone e decise di tradire la sua famiglia per aiutarlo. Grazie ai suoi filtri magici, Giasone superò le prove. Di fronte al successivo rifiuto di Eete di consegnare il vello, Medea addormentò il drago guardiano con un incantesimo, permettendo a Giasone di rubarlo. Durante la fuga, per rallentare l’inseguimento del padre, non esitò a uccidere il fratello minore Apsirto, smembrandone il corpo in mare. Il suo amore la portò a compiere atti terribili, che culmineranno nella celebre tragedia di Euripide.

vello d'oro

Il significato simbolico e storico del viaggio

Il viaggio degli Argonauti è una metafora del percorso di crescita e formazione dell’individuo. Ogni prova superata rappresenta un passo avanti nella maturazione. Il vello d’oro stesso è un potente simbolo di ricchezza, potere e legittimazione regale. La sua conquista, per Giasone, significa non solo recuperare un tesoro, ma anche affermare il proprio diritto a regnare. Alcuni studiosi hanno inoltre ipotizzato un’origine storica del mito, collegandolo alle spedizioni dei mercanti greci nel Mar Nero in cerca di oro. In quelle regioni, infatti, era pratica comune usare pelli di montone per setacciare le pagliuzze d’oro dai fiumi, una tecnica che potrebbe aver ispirato la leggenda.

In conclusione, il mito di Giasone e gli Argonauti è una storia avvincente che parla di coraggio, amore e tradimento. Un viaggio non solo fisico, ma anche interiore, che continua ad affascinare e ispirare.

Articolo aggiornato il: 09/09/2025

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A proposito di Ilaria Iovinella

Premessa: mai stata di poche parole, eterna nemica dell'odioso "descriviti in tre aggettivi". Dovessi sintetizzarmi, direi che l'ossimoro è una figura retorica che mi veste bene. Studio giurisprudenza alla Federico II, ma no, da grande non voglio fare l'avvocato. Innamorata persa dell'arte e della letteratura, dei dettagli e delle sfumature, con una problematica ossessione per le storie da raccontare. Ho tanto (e quasi sempre) da dire, mi piace mettere a disposizione di chi non ha voce le mie parole. Insomma, mi chiamo Ilaria e sono un'aspirante giornalista, attualmente impacciata sognatrice con i capelli corti.

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