L’Orto Botanico del Sannio, una perla nascosta da visitare

L’Orto Botanico del Sannio, una perla nascosta da visitare

Se amate passare del tempo a godervi la tranquillità che solo la fusione con la natura può offrire, non potete non visitare l’Orto Botanico del Sannio a Campolattaro, in provincia di Benevento.

L’Orto Botanico del Sannio dalle origini ad oggi

Già a partire dall’epoca sannitica, circa duemilaseicento anni fa, la zona in cui attualmente sorge l’Orto Botanico del Sannio era caratterizzata da terrazzamenti sorretti da muri di pietra a secco, tramite cui i Sanniti riuscivano ad ottenere una maggiore superficie coltivabile. Inoltre, l’origine tufacea del sottosuolo permetteva al terreno di mantenere un’umidità equilibrata tutto l’anno, indispensabile per ottenere coltivazioni rigogliose di diverse piante. Nel secolo scorso, i terremoti del 1962 e del 1980 hanno causato l’abbandono del borgo di Campolattaro e degli appezzamenti circostanti e la zona dell’Orto è stata lentamente trasformata in una discarica abusiva che ha ricoperto tutte le meraviglie del passato. Nel 2010 però qualcosa è cambiato e, dall’iniziativa di Vincenzo Mancini e sua moglie Mariagrazia Nardone, è partito un lungo lavoro di recupero e conservazione della biodiversità autoctona del Sannio. Nell’arco di una decina di anni, il signor Mancini ha ripulito l’area, un tempo appartenuta e coltivata da sua nonna, da anni di spazzatura e scarti edili, ha iniziato ripristinare i sentieri, i terrazzamenti, i muri a secco e si è impegnato a salvare alberi ormai morenti, piantarne di nuovi e favorire la crescita delle erbe selvatiche. Tutto questo tenendo sempre a mente gli insegnamenti della nonna sulla potatura, gli innesti e la cura di piante e fiori, oltre al saggio consiglio di tenere insieme giardino e orto affinché possano dare il meglio insieme, ma soprattutto di ascoltare sempre la natura. Oltre all’immenso lavoro svolto nel vecchio orto di famiglia, il signor Mancini ha iniziato anche a recuperare e bonificare i territori circostanti, per riportare ai fasti di un tempo la zona agricola di Campolattaro.

Visitare l’Orto Botanico del Sannio

È possibile visitare L’Orto Botanico del Sannio nei weekend e nei giorni festivi dopo aver effettuato una prenotazione, ma non aspettatevi il classico orto botanico, perché questo è un vero e proprio eco-museo a cielo aperto. La visita guidata consiste in una passeggiata di diverse ore totalmente immersi nella natura, accompagnati dal signor Mancini che vi illustrerà con passione e attenzione l’innumerevole quantità di piante che incontrerete nel cammino. La particolarità di questo orto è che la maggior parte delle piante crescono spontaneamente, riescono a proliferare sfruttando solo la pioggia (non è presente nessun impianto di irrigazione) e non viene fatto uso di pesticidi né di concimi, ad eccezione della pacciamatura effettuata con le stesse erbe selvatiche. L’intervento dell’uomo in questo ecosistema ha finalità di cura non di modifica e l’equilibrio naturale che si è generato crea uno spettacolo unico. Lungo il cammino si possono osservare più di 200 specie di erbe selvatiche officinali, medicinali, aromatiche e soprattutto alimurgiche, ovvero piante spontanee commestibili come cardi, borraggine, cicoria e altre ancora. Si può fare una pausa rilassante nella “Stanza del silenzio”, uno spazio semicircolare ricavato in un canneto, in cui i rumori esterni si annullano e si ascolta solo il rumore del vento tra le foglie.

Orto Botanico del Sannio – Stanza del silenzio 

In primavera è possibile godere della presenza di meravigliose orchidee selvatiche di diverse specie, camminare su sentieri pieni di margheritine ed essere circondati dalla stupefacente fioritura degli iris, che colorano il paesaggio con delicate sfumature di viola, lilla e bianco.

Orto Botanico del Sannio – Orchidea selvatica Dactylorhiza maculata saccifera

Sono presenti insetti, animali selvatici come il riccio e il biacco, uccelli, gechi e tanti altri. Inoltre qui sono state recuperate circa 140 varietà di frutti antichi a rischio estinzione, come la mela limoncella e il pero di San Giovanni.

Orto Botanico del Sannio – Pero di San Giovanni

L’albero simbolo dell’Orto è il sambuco, ed è proprio sotto le sue foglie che avviene uno dei momenti più belli e significativi della visita. Qui c’è una comoda panchina in pietra su cui accomodarsi per riposare prima di risalire in cima all’orto, ma soprattutto è il momento in cui è possibile ascoltare il signor Mancini descrivere le antiche leggende tramandate dalla nonna sul territorio circostante, imparare a riconoscere il canto dei diversi uccelli, il verso della raganella “che canta quando arriva l’acqua bella” e soprattutto scoprire i diversi usi del sambuco.

Orto Botanico del Sannio – Albero di Sambuco

Itinerario artistico 

Come se non bastasse lo spettacolo offerto dalla natura, tutta la passeggiata è accompagnata da meravigliose targhe di maiolica artigianale, create dalla signora Mariagrazia Nardone, in cui sono illustrate le principali proprietà delle piante e delle poesie del signor Vincenzo Mancini. Si possono trovare qua e là anche piccoli animaletti in ceramica ad indicare la posizione delle piccole orchidee selvatiche appena spuntate, che rischierebbero di non esser viste e magari calpestate.

L’Orto Botanico del Sannio, una perla nascosta da visitare
Orto Botanico del Sannio – Maiolica artigianale di Mariagrazia Nardone, Poesia di Vincenzo Mancini

Quella dell’Orto Botanico del Sannio di Campolattaro è un’esperienza da vivere a 360 gradi che soddisfa tutti i sensi e mira non solo alla riscoperta della natura, ma anche all’arricchimento culturale dei visitatori. Insomma, non perdete l’occasione di visitare questa perla nascosta nel Sannio, e non dimenticatevi di esprimere un desiderio passando sotto l’arco delle fate!

Fonte immagini: Vincenzo Mancini

A proposito di De Fenzo Benedetta

Benedetta De Fenzo (1995) studia Coreano e Giapponese presso l'Università di Napoli L'Orientale. Nel tempo libero si dedica alle sue passioni principali: la cucina, la musica, gli animali e la letteratura.

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