Il vulcano Kawah Ijen, situato nell’est dell’isola di Giava in Indonesia, è uno dei fenomeni geologici più affascinanti del pianeta. Inserito in un’ampia caldera vulcanica formatasi 50.000 anni fa, questo stratovulcano è celebre in tutto il mondo per un fenomeno spettacolare: le sue eteree fiamme blu notturne. Questo effetto, visibile anche sul vulcano Dallol in Etiopia, non è l’unica caratteristica che rende il Kawah Ijen un luogo unico. Ospita infatti anche il lago più acido del mondo e una delle miniere di zolfo più estreme del pianeta.
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Le fiamme blu: un’illusione di lava fluorescente
Il famoso fenomeno della lava blu del Kawah Ijen è in realtà un’interpretazione errata. Non è la lava ad essere blu, ma le fiamme prodotte dalla combustione dei gas solforici. Dalle fessure del vulcano fuoriescono gas ricchi di zolfo a pressioni elevate e temperature che possono raggiungere i 600°C. A contatto con l’ossigeno dell’aria, questi gas si incendiano, generando fiamme alte fino a 5 metri di un colore blu elettrico. Talvolta, parte di questo gas condensa in zolfo liquido, che continua a bruciare mentre scivola lungo i pendii, creando l’illusione di fiumi di lava blu. L’effetto è visibile solo durante la notte, offrendo uno spettacolo surreale.
Il lago craterico più acido del mondo
All’interno del cratere del Kawah Ijen si trova un altro record mondiale: il più grande lago acido del pianeta. Con un’estensione di quasi un chilometro e un volume di circa 36 milioni di metri cubi, questo lago turchese nasconde una natura estremamente ostile. Le sue acque hanno un’elevatissima concentrazione di acido solforico e cloridrico, che gli conferiscono un pH incredibilmente basso, vicino a 0.5, paragonabile a quello dell’acido di una batteria. L’immersione in queste acque sarebbe letale per qualsiasi essere vivente.
L’oro del diavolo: l’estrazione manuale dello zolfo
Il vulcano è anche una miniera attiva di zolfo, un materiale prezioso per l’industria chimica. L’estrazione avviene con metodi rudimentali e pericolosi. I minatori locali hanno installato una rete di tubi ceramici sulle fumarole attive. I gas solforici vengono incanalati nei tubi, dove si raffreddano e condensano in zolfo liquido di colore rossastro. Una volta solidificato all’esterno, lo zolfo assume il suo caratteristico colore giallo. I minatori, spesso protetti solo da un panno umido sulla bocca, rompono i blocchi di zolfo e li trasportano a spalla in ceste che possono pesare fino a 90 kg. Questo lavoro, definito “l’oro del diavolo”, è uno dei più duri al mondo e mette a rischio la salute dei lavoratori a causa della costante esposizione a gas tossici.
Kawah ijen: mito vs. realtà scientifica
| Mito comune | Realtà scientifica |
|---|---|
| Il vulcano erutta lava blu | La lava ha un colore normale (rosso-arancione). Il blu è il colore delle fiamme generate dalla combustione dello zolfo. |
| Il colore del lago è artificiale | Il colore turchese è naturale, dovuto all’alta concentrazione di metalli e minerali disciolti nell’acqua acida. |
Quanto è pericoloso il vulcano Kawah Ijen?
Il Kawah Ijen è un vulcano attivo e potenzialmente pericoloso. La sua eruzione freatica più distruttiva in tempi storici risale al 1817, con esplosioni violente che durarono oltre un mese. Negli ultimi decenni l’attività è stata meno intensa, con piccole eruzioni e aumenti di temperatura registrati anche nel 2011 e 2012. Il principale pericolo per i visitatori e i minatori, come documentato da istituti come lo Smithsonian’s Global Volcanism Program, è rappresentato dalle improvvise emissioni di gas tossici (come l’anidride solforosa) che possono essere letali. Per questo motivo, durante la visita è obbligatorio indossare una maschera antigas adeguata.
Fonte Immagine: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 27/10/2025

