Le donne sono mostri (Teatro Tram) | La recensione

Le donne sono mostri, la recensione dello spettacolo teatrale contro gli stereotipi di genere 

Le donne sono mostri è uno spettacolo teatrale scritto da Marina Salvetti e diretto da Angela Rosa D’Auria, messo in scena da venerdì 24 a domenica 26 novembre al Teatro Tram di Napoli. Le protagoniste sono Roberta Astuti, Sara Giglio, Valeria Impagliazzo e Roberta Lista, le quali recitano quattro monologhi che affrontano, con  leggerezza ed umorismo, la questione degli stereotipi di genere nella nostra società.

Le donne sono mostri, la trama dello spettacolo teatrale in scena al Teatro Tram 

Le protagoniste della vicenda sono quattro donne: una ballerina di burlesque, un avvocato di successo, una badante  e un architetto giramondo.

La prima protagonista è l’artista di burlesque, la quale racconta l’inaugurazione della sua attività (mascherata da palestra) a Benevento,  il suo successo nel coinvolgere nel progetto quattro madri, stanche della loro monotona vita, e l’accusa, da parte dei locali, di essere una strega che avrebbe ipnotizzato le ingenue donne trasformandole in “meretrici e volgari spogliarelliste”. In seguito, entra in scena una prestigiosa donna di legge, accusata di essere un’arpia, di rubare i clienti del suo precedente collega (e datore di lavoro), ma anche di avere un carattere isterico, rivelandosi incapace di svolgere l’attività forense.

Dopo arriva sul palcoscenico la badante romena immigrata in Italia, colpevole di essere una vampira, in quanto “succhia il sangue, i soldi e gli oggetti di valore” da un povero anziano di una famiglia prestigiosa; ma, in realtà, costui  è stato lasciato in solitudine dai nipoti e dai figli menefreghisti, interessati solo a riscuotere l’eredità. Infine, l’ultima protagonista  racconta di essere stata un uomo e di aver abbandonato il suo paesino di provincia per arrivare a Napoli e cominciare una nuova vita. Costei è stata rifiutata da molti pretendenti per la sua precedente sessualità, così come Ulisse ha rifiutato la possibilità di incontrare la sirena Partenope e di ascoltarne la voce soltanto per paura…

Le donne sono mostri
Sara Giglio nei panni dell'”arpia”. Fonte foto: ufficio stampa. Si ringrazia il Teatro Tram

La figura femminile nella società odierna e la trasformazione in qualcosa di mostruoso 

Le donne sono mostri è uno spettacolo nato come atto di denuncia contro le ipocrisie e i valori della società dominante, come ha affermato la sceneggiatrice e autrice Marina Salvetti nel comunicato stampa fornitoci dall’ufficio stampa del Teatro Tram:

«Proprio in questi giorni nel nostro Paese si registra la vittima numero 105 di femminicidio e io stessa non ho potuto fare a meno di chiedermi, alla vigilia di questo nuovo debutto, se il titolo Le donne sono mostri non fosse eccessivamente provocatorio. Perché, in effetti, troppo spesso le donne sono CON i mostri, quelli veri, quelli che le ammazzano se non possono averle. Ma il mio dubbio è durato poco dal momento che il senso di questi quattro testi, che poi sono quattro aspetti della femminilità, è proprio quello di capovolgere il punto di vista collettivo sull’universo femminile, provando a riscrivere il senso di secolari appellativi negativi. Quella lì è davvero un’arpia! potrebbe non essere più un’offesa dopo aver visto questo spettacolo».

Anche la regista, nella dichiarazione nel comunicato stampa, ha spiegato il significato della parola mostro, usata all’interno dei quattro monologhi: 

«La prima volta che ho letto i testi di Marina Salvetti, ho provato una grandissima affinità. Ho cominciato ad appassionarmi al tema della nascita e della rinascita. Come è possibile essere donna oggi nel mondo contemporaneo, dalla professione alla casa? Quale è il ruolo che spetta a noi? Possiamo ancora parlare di ruoli? Quanta strada c’è ancora da fare per diventare ciò che già siamo? Il miracoloso flusso di pensieri ha continuato durante le prove con le attrici, chiamate a incarnare quelle storie, quelle donne, quei “mostri”. Nella nostra vita ci è capitato di sentirci almeno una volta dei mostri, giudicate per ciò che siamo nel contesto in cui viviamo. Ognuna di noi ha avuto un momento in cui risorgere dalle ceneri, ha portato una ricostruzione forte del sé; del suo essere donna. Credo che lo spettacolo, generato dal nostro attraversamento totale del testo e dal lavoro sul singolo personaggio, evidenzi un messaggio universale… e se alla fine i mostri non ci saranno più, quando qualcuno accenderà la luce, sarà avvenuto il superamento di una paura.»

Le donne sono mostri
Roberta Lista nei panni della “vampira”

Quattro monologhi satirici che ci raccontano la società odierna

Le donne sono mostri è uno spettacolo diverso dal solito. Le quattro vicende sono raccontate attraverso dei monologhi teatrali, nei quali domina l’ironia e la satira. Le protagoniste sono sole, escluse, emarginate o vittime di pregiudizi; eppure, riescono ad andare avanti, a trovare le soluzioni alle loro difficoltà e farsi forza con la solidarietà femminile, nonostante molte altre donne o anziane, incontrate durante le loro giornate, preferiscono schierarsi contro e accettare questa situazione. Il dramma viene alleggerito, in quanto la sceneggiatura preferisce virare sul genere satirico e parodico.

Avvalendosi di espressioni colloquiali, l’alternanza tra il registro medio e quello basso, nonché tra l’italiano regionale campano e il dialetto napoletano, si arriva ad uno spettacolo che può essere seguito da tutti. Gli spettatori possono riconoscere diverse scene provenienti dalla vita quotidiana, episodi banali che diventano caricature esagerate (a tratti grottesche): come, nel caso dell’episodio raccontato dalla “strega”, il raduno delle madri tediate ed annoiate nel bar fuori scuola, un vero e proprio raduno per rilassarsi dopo aver accompagnato i figli e le figlie a lezione. Tutte queste situazioni vengono parodiate dalle protagoniste smontando un determinato immaginario collettivo. Il pubblico non svolge una funzione passiva; piuttosto, nel contesto meta-teatrale dello spettacolo, diventa uno dei personaggi dell’opera, l’interlocutore al quale le protagoniste si rivolgono per illustrare le loro vite.

Le donne sono mostri
Roberta Astuti nei panni della “sirena”

Le donne sono mostri, uno spettacolo interessante che mescola ironia, leggerezza e analisi socio-culturale 

Le donne sono mostri è uno degli spettacoli teatrali più interessanti sull’emergenza della violenza contro le donne, nonché uno dei modi migliori per affrontare la questione degli stereotipi promossi dalla società patriarcale. Leggerezza, ironia e divertimento alternati all’amara analisi della realtà offrono un momento di catarsi e di riflessione circa i problemi da risolvere della nostra società. 

Fonte immagine di copertina: Ufficio stampa; si ringrazia la direzione del Teatro Tram per la foto di Valeria Impagliazzo nei panni della “strega”

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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