Il teatro 2.5D giapponese, dove “D” sta per “dimensione“, si riferisce a rappresentazioni teatrali di anime, videogiochi e manga sia in ottica di musical che di opere teatrali, drammi e commedie in generale. Con la dicitura 2.5D ci si riferisce ad una dimensione, appunto, che sta tra le pagine di un manga o le immagini di un videogioco e/o anime con personaggi in 2D, e tra il palco di un teatro dove persone reali portano in vita questi personaggi, dunque 3D. È un connubio di recitazione, cosplay, stunt, musica ed effetti speciali che vanno a creare un mondo di fantasia intero nel piccolo spazio del palcoscenico.
Il fenomeno del teatro 2.5D giapponese è diventato molto popolare negli ultimi decenni, soprattutto grazie alla rappresentazione di anime iconici e molto popolari nel paese, ma in realtà questa tipologia di rappresentazione teatrale nasce da molto tempo prima e con una connotazione leggermente diversa.
La storia
La compagnia teatrale Takarazuka Revue, composta da sole donne con sede nella Prefettura di Hyogo, è stata la prima a mettere in scena opere manga a partire dal 1924. Il primo manga fu Shōchan no Bōken (Le Avventure di Shō-chan) scritto da Nobutsune Oda (sotto lo pseudonimo di Shosei Oda) ed illustrato da Katsuichi Kabashima (sotto lo pseudonimo di Touhujin). Ma la loro prima rappresentazione teatrale che ebbe un vero e proprio successo fu quella di Lady Oscar nel 1974.

Nei primi anni ‘90 questi spettacoli venivano indirizzati anche ai bambini, i quali li guardavano soprattutto durante il periodo di vacanze estive. Vengono portati sul palco manga come Sailor Moon dal 1993 al 2005 grazie alla Bandai, Hime-chan no Ribbon (Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare) nel 1993, Akazukin Chacha (Cappuccetto rosso Chacha) nel 1994, e Mizuiro Jidai (Temi d’amore) nel 1997 messi in scena nel Hakuhinkan Theater.

In questo momento storico, però, questi spettacoli erano chiamati semplicemente “musicals”; il termine teatro 2.5D verrà coniato solo nel 2014 quando il primo regista dello spettacolo teatrale Musical: The Prince of Tennis, Makoto Matsuda, fonderà la Japan 2.5-Dimensional Musical Association.
Tra gli anni ‘90 e gli anni 2000, quindi, con il termine 2.5D ci si riferiva prettamente ai doppiatori di anime che portavano in vita i personaggi attraverso le loro voci. La scelta di usare i doppiatori originali anche sul palco e non solo nello studio di registrazione, aiutò a rendere le prime rappresentazioni teatrali ancora più reali e coinvolgenti, attirando molti più fan dell’anime in questione tra il pubblico. Per esempio, il manga shōnen Hunter x Hunter fu messo in scena nel 2000, 2002 e 2004 con alcuni dei doppiatori del suo adattamento anime nel cast e questo lo rese, ad oggi, uno degli adattamenti più popolari e di successo nel mondo del teatro 2.5D. Il riadattamento teatrale che ha segnato un punto di partenza fondamentale per tutte le successive rappresentazioni è stato The Prince of Tennis del 2003, dove gli attori selezionati furono scelti anche in base alle loro caratteristiche fisiche, oltre che alla loro performance, in quanto si voleva creare esattamente la sensazione di “personaggi fuoriusciti dalla carta”.
Gli spettacoli 2.5D più popolari
Oltre ai primi spettacoli sopracitati, ci sono altri titoli degni di nota che hanno fatto la storia del teatro 2.5D giapponese: Live Spectacle Naruto, Yowamushi Pedal, Hyper Projection Engeki: Haikyu!!. Anche spettacoli ispirati ai videogiochi hanno segnato la storia e la fama di questo teatro, come: Sengoku Basara, Touken Ranbu, e A3!.

Il fenomeno del teatro giapponese 2.5D anche online
Nel periodo del Coronavirus, quando molti settori hanno rischiato una forte crisi, anche il teatro 2.5D ha ricevuto fondi di supporto intorno ai 160 milioni di yen grazie al progetto Theater Complex: una piattaforma che porta gli spettacoli teatrali direttamente online e permette a chiunque di poterli guardare, in qualsiasi parte del mondo sia. È possibile dire che ad oggi, il teatro 2.5D giapponese si sia caricato di un significato culturale e che grazie anche al mondo tecnologico andrà incontro ad innovazioni e cambiamenti.
Curiosità per gli amanti del genere
In Giappone esiste la Tokyo School of Anime, una scuola che permette agli studenti di praticare le arti dell’animazione e del doppiaggio di anime, che da pochi anni ha introdotto tra i suoi corsi il 2.5D Musical Studies proprio per gli amanti di questo teatro e per i suoi aspiranti attori.
Per gli amanti dell’iconico manga Naruto e del suo adattamento musical, sarà interessante sapere che gli attori che hanno interpretato Gaara e Choji, rispettivamente Suga Kenta e Kato Ryo, sono stati nominati ambasciatori esteri dalla Japan 2.5-Dimensional Musical Association.
Fonte immagine di copertina: https://naruto-official.com/it/news/01_1738