La Corea e il Giappone condividono un contesto storico complesso, segnato da scambi culturali profondi ma anche da secolari e brutali conflitti. I primi contatti documentati risalgono a circa due millenni fa, durante il periodo dei Tre Regni di Corea (in coreano 삼국시대), quando ondate migratorie portarono elementi della cultura continentale asiatica nell’arcipelago giapponese.
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Dai primi scontri all’invasione di Hideyoshi
Per lungo tempo, il Giappone vide la Corea come un trampolino di lancio per stabilire un contatto diretto con la Cina. Durante il periodo Kamakura, i rapporti si limitarono a scambi commerciali, funestati però da una costante attività di pirateria giapponese. La situazione precipitò durante il periodo Sengoku (戦国時代), l’epoca delle guerre civili giapponesi. Fu allora che il daimyō Toyotomi Hideyoshi, dopo aver unificato il Giappone, tentò di invadere la Cina passando per la Corea, scatenando due devastanti invasioni tra il 1592 e il 1598. La missione fallì, ma lasciò la penisola coreana in uno stato di desolazione, inasprendo inevitabilmente i rapporti tra le due nazioni.
L’imperialismo dell’epoca meiji e i trattati ineguali
Il successore di Hideyoshi, Tokugawa Ieyasu, riuscì a ripristinare i rapporti diplomatici, ma la pace ebbe breve durata. Con la fine dello shogunato e la Restaurazione Meiji nel 1868, il Giappone avviò un processo di modernizzazione e nazionalismo aggressivo. Nel 1875, con il pretesto di mappare le coste coreane, la marina giapponese provocò uno scontro armato. L’anno seguente, il Giappone impose alla Corea il Trattato di Ganghwa (강화도 조약), un classico “trattato ineguale” che apriva tre porti coreani al commercio giapponese e garantiva extraterritorialità ai cittadini nipponici. Dopo le vittorie nella prima guerra sino-giapponese (1894-95) e nella guerra russo-giapponese (1904-05), il Giappone eliminò ogni influenza cinese e russa sulla penisola, assumendo il pieno controllo degli affari interni ed esteri della Corea e arrivando a sciogliere con la forza l’esercito coreano.
La colonizzazione giapponese (1910-1945)
La completa annessione della Corea avvenne con il Trattato di annessione nippo-coreano del 1910, dando inizio a un brutale periodo coloniale durato 35 anni. Il controllo del territorio fu affidato a un governatore generale e alla polizia militare, che imposero un regime totalitario. Fu attuata una politica di assimilazione forzata: il giapponese divenne la lingua ufficiale nel sistema scolastico, i nomi coreani furono sostituiti con nomi giapponesi e fu imposto il culto shintoista dell’imperatore. L’obiettivo era disintegrare la cultura coreana in funzione dell’espansionismo nipponico. Tra il 1939 e il 1945, circa 1,2 milioni di coreani furono deportati in Giappone per lavori forzati. Inoltre, decine di migliaia di donne, note come comfort women, furono costrette alla schiavitù sessuale per l’esercito imperiale, un crimine di guerra documentato da fonti come l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Timeline dei rapporti tra corea e giappone
Periodo | Evento chiave e impatto |
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1592-1598 | Invasioni giapponesi della corea (guerre imjin) ordinate da toyotomi hideyoshi. Lasciano la corea devastata. |
1876 | Trattato di ganghwa. La corea è forzata ad aprirsi all’influenza giapponese con un “trattato ineguale”. |
1910 | Trattato di annessione. La corea viene formalmente annessa all’impero giapponese, inizia il dominio coloniale. |
1945 | Fine della seconda guerra mondiale. La colonizzazione termina, ma la penisola viene divisa in due zone di occupazione (urss e usa). |
1965 | Trattato di normalizzazione dei rapporti tra giappone e corea del sud, con aiuti economici giapponesi. |
Il difficile dopoguerra e le dispute moderne
La colonizzazione terminò con la resa del Giappone alla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia, la penisola fu divisa lungo il 38° parallelo tra l’Unione Sovietica a nord e gli Stati Uniti a sud, ponendo le basi per la Guerra di Corea. Uscita sfinita dal dominio giapponese, la Corea interruppe ogni contatto per decenni. I rapporti furono normalizzati solo nel 1965 con il Trattato sulla normalizzazione delle relazioni tra Giappone e Corea del Sud, sponsorizzato dagli USA. Nonostante ciò, il passato non è mai stato dimenticato. La Corea del Sud continua a chiedere scuse ufficiali e risarcimenti adeguati per i lavori forzati e per le “comfort women”, richieste che Tokyo ritiene risolte dall’accordo del ’65. A queste ferite storiche si aggiungono dispute moderne, come la contesa territoriale sulle **isole Liancourt** (chiamate Dokdo dai coreani e Takeshima dai giapponesi) e recenti tensioni commerciali, che mantengono i rapporti tra le due nazioni in uno stato di perenne fragilità.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 18/09/2025