Arcobaleni e nuvole: cronache di una pandemia a Napoli Città Libro

Arcobaleni e nuvole: cronache di una pandemia

Arcobaleni e nuvole: cronache di una pandemia a Napoli Città  Libro, gli studenti raccontano la quotidianità durante il lockdown

La pandemia di Covid-19 stravolse la vita di moltissimi studenti e moltissime studentesse di Napoli, soprattutto durante il primo lockdown da marzo a maggio 2020. Sebbene le strutture scolastiche fossero momentaneamente ferme, l’attività didattica continuò attraverso i dispositivi elettronici ed informatici. Da questa esperienza surreale e strana, fatta di ansie e dalla paura di perdere un proprio parente più anziano, gli studenti di quattro istituti secondari superiori di Napoli sfogarono le loro paure scrivendo un piccolo diario durante le fasi più drammatiche della pandemia. 

Tre anni dopo la primissima ondata di Coronavirus nel mondo, questi studenti hanno partecipato all’evento Napoli Città  Libro, presentando il volume Arcobaleni e nuvole: cronache di una pandemia. Si tratta di una collaborazione tra il Centro Linguistico di Ateneo dell’Università degli studi di Napoli Federico II, il corpo studentesco e quello degli insegnanti del Liceo Statale Elio Vittorini, l’I.I.S.S. Francesco Saverio Nitti, l’Istituto Superiore Alfonso Casanova e l’I.I.S.S Antonio Serra. 

La presentazione del volume Arcobaleni e nuvole: cronache di una pandemia è avvenuta il giorno venerdì 14 aprile, all’interno della Sala Calipso nel Centro Congressi della Stazione Marittima. 

Arcobaleni e nuvole: cronache di una pandemia, la scrittura come mezzo per esorcizzare le paure

Secondo il parere del direttore del Centro Linguistico di Ateneo, Pasquale Sabbatino, si è trattato di una grande occasione per l’ateneo. Infatti, l’università si è inserita in un contesto sociale stabilito collaborando con gli istituti di istruzione e di formazione superiore. Le professoresse Sabrina Parrella, Michelina Petruzzi, Chiara Alba Antonelli e Graziella D’Acierno hanno coordinato questo progetto con l’idea di avvicinare diversi adolescenti all’attività della scrittura e della lettura, approfittando della “reclusione in casa per motivi sanitari”. Dopo aver scritto pagine di un diario della pandemia, i ragazzi e le ragazze sono stati richiamati dalle proprio scuole per rivedere i loro scritti e scegliere quello di un determinato giorno. Tale giornata è stata scelta ed inserita all’interno del volume, destinato a far riflettere i lettori circa le potenzialità dei giovanissimi. 

Una gioventù che deve affrontare grandi sfide

Perché, come aveva ribadito il direttore Sabbatino, la gioventù del Nuovo millennio ha dovuto affrontare diverse minacce planetarie e grandi cambiamenti: l’attentato alle Torri Gemelle il giorno 11 settembre del 2001, la crisi economica del 2008, lo scoppio della pandemia di Covid-19 e la recente invasione russa dell’Ucraina con le sue ricadute economiche in Europa. Questa è stata l’occasione per ascoltare le voci di due studenti di origine straniera, è il caso di Alixander Balyabin e di Divyawarshani Navaratnarajah, ambedue dell’Istituto Alfonso Casanova. Oltre a questi due alunni, gli ospiti nella sala hanno ascoltato anche le voci di Lorena Russo, Marisa Pia Russo, Chiara Ruocco, Pierfrancesco Amendola, Matteo Sepe, Giada Garofalo, Marika Sbrizzo, Lucrezia Ciardi, Diego Molignano e Davide Riveccio. 

La scrittura come mezzo per guarire l’animo 

È il momento per riflettere, per capire cosa la pandemia abbia sottratto ai ragazzi e alle ragazze; “l’idea di aver perso gli anni più belli della vita, quelli dell’adolescenza e delle compagnie del liceo”; oppure la sensazione di essersi ritrovati, all’improvviso, catapultati nel futuro e aver trascorso due anni “rinchiusi in casa” mentre fuori il mondo cambiava. Questo è un vero e proprio esorcismo delle proprie ansie, dei timori e delle angosce nell’assistere impotenti ad un evento incontrollabile; le ore in videochiamate per rassicurare i propri amici, oppure le sera davanti alla televisione per ascoltare i discorsi dell’ex-Presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Le uniche armi per essi erano soltanto un pezzo di carta e una penna, due strumenti con i quali l’umanità ha liberato le proprie energie per affrontare ogni tipo di problema e ritrovare la propria serenità. 

Fonte immagine di copertina: Foto di Salvatore Iaconis

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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