Ugetsu monogatari, in italiano Racconti di pioggia e di luna pubblicato da Marsilio, è una raccolta di racconti dello scrittore Ueda Akinari scritta nel 1768. La raccolta si compone di nove racconti soprannaturali e una prefazione, in cui l’autore in tono ironico invita a non prendere l’opera sul serio, definendola un insieme di futili storielle. Afferma di temere la maledizione che colpì autori di opere ambiziose, come Murasaki Shikibu, autrice del Genji Monogatari.
A dispetto di ciò, l’Ugetsu monogatari riporta storie della tradizione cinese sapientemente rielaborate e calate in un contesto giapponese. La raccolta appartiene al genere del Kaidan-shū (collezione di storie di fantasmi). Il fil rouge dell’opera sono la luna e la pioggia, topoi che evocano un’atmosfera eterea e sospesa, caratteristica di questi racconti.
Indice dei contenuti
I temi chiave dell’Ugetsu monogatari
Al di là delle trame soprannaturali, l’opera di Akinari esplora profonde questioni umane e filosofiche. Questa tabella riassume i concetti più ricorrenti.
Tema | Significato nell’opera |
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Dovere vs. desiderio (giri/ninjō) | Il conflitto tra gli obblighi sociali (onore, lealtà) e le passioni umane |
La fedeltà incrollabile | La lealtà che trascende la vita e la morte, spesso incarnata da spiriti |
L’illusione della realtà | Il confine labile tra il mondo umano e quello soprannaturale, tra sogno e veglia |
La critica all’ambizione | Le conseguenze tragiche dell’avidità e del desiderio di potere o ricchezza |
I 2 racconti più commoventi dell’Ugetsu monogatari
1. L’appuntamento dei crisantemi (Kikka no chigiri)
Questo racconto esplora il tema dell’onore e dell’amicizia tra due samurai, Hasebe Samon e Akana Sōemon. I due si promettono di incontrarsi di nuovo il giorno della festa dei crisantemi. Quando Sōemon viene imprigionato e capisce che non potrà mantenere la promessa, si toglie la vita affinché il suo spirito possa viaggiare e raggiungere l’amico nel giorno stabilito. È uno dei finali più strazianti, che trasmette la sconfinata purezza di un sentimento di lealtà che va oltre la morte stessa.
2. La casa fra gli sterpi (Asaji ga yado)
È la storia di Katsushirō, un uomo che lascia la moglie Miyagi per cercare fortuna come mercante di seta, promettendole di tornare in autunno. Trattenuto da varie disavventure per sette lunghi anni, al suo ritorno trova il villaggio devastato dalla guerra ma la sua casa intatta, con Miyagi ad attenderlo. Dopo una notte passata insieme, al suo risveglio Katsushirō scopre che la moglie era in realtà uno spirito. La donna era morta di crepacuore, ma la sua fedeltà era stata così forte da permetterle di attenderlo per un ultimo addio.
L’adattamento cinematografico di Kenji Mizoguchi
L’importanza dell’Ugetsu monogatari è stata amplificata a livello mondiale grazie all’omonimo film del 1953 diretto da Kenji Mizoguchi, considerato uno dei massimi capolavori della storia del cinema. La pellicola, vincitrice del Leone d’Argento al Festival di Venezia, non è un adattamento letterale ma fonde magistralmente le trame di due racconti della raccolta: “La casa fra gli sterpi” e “La brama del serpente”. Mizoguchi utilizza la cornice soprannaturale per creare una potente allegoria sulla guerra, l’ambizione umana e il ruolo della donna, consolidando la fama immortale dell’opera di Akinari.
I racconti dell’Ugetsu monogatari sono avvolti da un’alone di incertezza che accompagna i personaggi e il lettore. Una volta sollevato il velo del mistero, Ueda Akinari riesce a instillare una moltitudine di sentimenti nell’animo di chi legge: una giostra di emozioni resa attraverso una prosa contaminata da una vena poetica.
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Articolo aggiornato il: 09/09/2025