Succedeva nel1961ad opera di YuriGagarinil primo viaggio nello spazio. Compì un’intera orbita attorno alla Terra.
Quel giorno si fece la storia. L’uomo “conquistava” lo spazio e lo viveva.
Le eroiche gesta continuarono quando John F.Kennedygridò a gran voce, al mondo intero, la sua intenzione di faratterrare l’uomo sulla Luna.
La conseguenza di queste parole fu la nascita dell’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d’America e della ricerca aerospaziale, da tutti noi conosciuta comeNASA.
In effetti le parole dell’arduo presidente non furono vane, laMissione Geminie la storicaMissione Apolloportarono l’uomo sulla Luna. Si toccava terra:NeilArmstronge Buzz Aldrin saltellarono sul suolo lunare.
Era ancora storia.
Nel1963ValentinaTereskovail 16 giugno fu lanciata, a bordo della Vostok 6, nello spazio, per una missione durata quasi 3 anni, fu laprima donna.
RussiaedAmericasono da sempre state le protagoniste di questi viaggi fuori l’orbita terrestre, ma per l’Italiala notte tra il 23 ed il 24 novembre ha segnato qualcosa di speciale.
Samantha Cristoforettiè stata laprima donna italiana a mettere piede nello spazio.
L’attracco è avvenuto poco prima delle 4 italiane. “È molto meglio di come me lo sognavo” sorride Samantha, che tanto ha fatto per coronare il suo sogno.
Nata a Milano, ha 34 anni, èpilota militare,Capitano dell’aeronautica,ingegnere. Partita da Baikonur, il suo ingresso nella navicella spazialeha dato il via ufficiale allaMissione Futura, la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana. 200 saranno gli esperimenti da effettuare nell’arco di questi quasi 6 mesi, “Sperimentare è l’obiettivodella nostra permanenza in orbita” ci spiega la nostra astronauta.
Prima di partire Samantha alla domanda di un giornalista che le chiedeva se avesse timore di questo viaggio, ha risposto“Non si può avere paura di qualcosa che si è desiderato tanto”. Forse la paura era la nostra, che guardavamo in diretta il lancio della navicella.Paura mista ad orgoglio, perché è questo che Samantha ha suscitato in noi.
E quando laSoyuzsi è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale, nella notte del 24 novembre,la storia, per l’Italia,si è rifatta.
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