Paul e Karla Bernardo, la storia dei Barbie e Ken killer

Paul e Karla Bernardo, la storia dei Barbie e Ken killer

Ci troviamo in Canada, tra il 1980 e l’inizio degli anni 90’, quando Paul e Karla Bernardo uccidono 3 ragazze e ne violentano circa 14, ottenendo in seguito, dalla stampa, l’appellativo di Barbie e Ken killer, data la loro apparente, e quasi maniacale, perfezione; fu proprio questa a permettere a Paul e Karla Bernardo di persuadere le proprie vittime, tra cui la sorellina di lei, guadagnandosi la loro fiducia prima di aggredirle.

Paul Bernardo

Prima dell’incontro tra Paul e Karla Bernardo, Paul aveva già dato sfogo alla propria violenza e rabbia verso il genere femminile, violentando circa 19 ragazze verso la fine degli anni ottanta, tanto che la polizia locale lo aveva denominato lo stupratore di Scarborough, titolo che però non verrà subito associato a Paul. Il sospettato aveva un modus operandi molto preciso: prediligeva ragazze giovani tra i 15 e i 22 anni, e dopo aver scelto le sue vittime, che pedinava per strada, le seduceva e intratteneva prima di colpirle e portarle in luoghi più appartati per violentarle e soddisfare alcune delle sue macabre fantasie sessuali, se così le si può definire, che miravano al controllo e alla possessione totale della donna. Era proprio questo ciò che faceva ripetutamente Paul Bernardo, che addirittura diceva di aver preso ispirazione dal romanzo American Psycho di Bret Easton Ellis, considerato una vera e propria guida da Bernardo. La polizia aveva poi stilato un profilo dello stupratore di Scarborough, con tanto di identikit,  che lo descriveva come il ragazzo della porta accanto, ed entrambi gli elementi risultavano essere perfettamente compatibili con Paul, che difatti venne trattenuto e interrogato dalla polizia almeno due volte, senza però essere mai arrestato, date le sue abili doti nel manipolare le persone.

L’incontro con Karla Homolka

Incontrare Karla Homolka scatenò ancor di più l’irrefrenabile desiderio di Paul di possedere e violentare le donne, manifestando in modi sempre più violenti questo astio nei loro confronti, probabilmente derivato da un’infanzia molto infelice e turbolenta, che aveva portato il ragazzo ad odiare profondamente sua madre, ma ciò non vuole essere in alcun modo una giustificazione per ciò che i due faranno alle loro vittime. Se da fuori potevano sembrare perfetti, proprio come le bambole prodotte dalla multinazionale di giocattoli Mattel, Paul e Karla Bernardo erano uniti da una relazione estremamente masochista e pericolosa non solo per loro due, ma soprattutto per gli altri.
Karla Homolka nasce nel maggio del 1970, è la maggiore di tre sorelle e vive un’infanzia pressoché normale. Completati gli studi, diventa assistente in una clinica veterinaria di Thorold, dove viene però licenziata perché accusata di aver rubato alcuni medicinali. Ben presto trova lavoro in un’altra clinica, fatto importante per ciò che avverrà dopo. Paul e Karla Bernardo si conobbero nell’Ottobre del 1987 e da quel momento in poi divennero inseparabili, uniti soprattutto dalla forte chimica sessuale, alimentata da fantasie ed idee sadomaso condivise da entrambi. Volendo usare una metafora, potremmo dire che Karla era la mente e Paul il braccio, ma ad un certo punto anche la Homolka inizierà a partecipare agli stupri, di cui il più violento e scioccante inferto alla sua sorellina.

Tammy Homolka

Ciò che aveva affascinato così tanto Paul di Karla era proprio il fatto che lei, a differenza delle altre ragazze, non fosse rimasta inorridita dalle preferenze sessuali di lui e che, anzi, si fosse posta come sua schiava, addirittura aiutandolo a scegliere le vittime e ad organizzare le violenze, che inizialmente si limitava a riprendere.

Arriviamo al 1990, quando Paul e Karla Bernardo si trovavano nel loro terzo anno di relazione, che inizia a diventare un po’ troppo stretta per Paul, il quale aveva più volte manifestato il suo disprezzo per Karla dato che lei, al momento del loro primo incontro, non era vergine – la verginità delle ragazze era un’altra inquietante e disturbante preferenza dell’uomo – e la Homolka, quasi per farsi perdonare, promise di procurargli il miglior regalo di Natale di sempre, cioè sua sorella Tammy di soli 15 anni, per cui Paul aveva già palesato il suo interesse.
Quello che successe il 23 Dicembre 1990 è qualcosa che, se non fosse stato documentato con delle videocassette dai due criminali, sarebbe  potuto essere scambiato per la trama di un film ai limiti del disturbante: Karla avvelena la bevanda di Tammy durante la cena di Natale con dell’anestetico per animali, rubato dalla clinica dove lavorava, e mentre gli altri membri della famiglia Homolka dormivano, i due fecero a turno per violentare la ragazzina, che nel frattempo era incosciente non solo per l’anestetico ingerito, ma anche perché Karla stava premendo sulla sua bocca un pezzo di stoffa impregnato di alotano, che provocherà la sua morte.
Infatti, vedendo che Tammy aveva avuto una brutta reazione all’alotano, Paul e Karla Bernardo chiamarono i soccorsi, ovviamente solo dopo aver nascosto qualsiasi prova incriminante contro loro due, e incredibilmente riuscirono – ancora una volta – ad uscirne puliti.

Purtroppo questo tragico evento non fermò la coppia, ma ne alimentò la furia: solo un anno dopo, un’altra ragazzina venne prima manipolata da Karla, che la convinse a passare del tempo con lei e suo marito a casa loro, poi anche lei drogata con l’alotano, replicando lo stesso modus operandi violento e scabroso con cui era stata fatta violenza sulla sorellina della Homolka. Fortunatamente la giovane ragazza–la cui identità è tutt’oggi sconosciuta– riuscì a sopravvivere.

L’arresto della coppia

Tra il 91’ e il 92’ vennero rapite altre due ragazzine, Leslie Mahaffy e Kristen French, rispettivamente di 14 e 15 anni, entrambe prima violentate, poi uccise.
Il corpo di Leslie sarà il primo ad essere trovato da una coppia in escursione su un lago e, casualmente, quello stesso giorno, il 29 giugno 1991, Paul e Karla Bernardo stavano festeggiando il loro matrimonio. I casi di Leslie e Kristen vennero subito ricollegati dalla polizia ad un unico colpevole, di cui non si conoscerà l’identità fino a gennaio del 1993. Proprio all’inizio del 1993 Karla era dovuta andare in ospedale a causa di numerose contusioni che le erano state inferte dal marito, ovviamente subito indagato dalla polizia, poiché estremamente simile all’identikit dello stupratore di Scarborough, cosa che verrà confermata da Karla, la quale nel frattempo aveva deciso di cooperare con le forze dell’ordine.

In poco tempo, grazie ad un test del DNA, Paul Bernardo venne arrestato dalle autorità e incriminato di aver aggredito sessualmente almeno 30 ragazze e di averne uccise tre, merito anche delle testimonianze della Homolka, che in quel momento non venne indicata come sua complice e a cui, anzi, era stata riconosciuta l’immunità. Karla sarà indicata come sua complice molto tempo dopo, grazie al ritrovamento delle videocassette che ritraevano gli atti orribili che avevano commesso entrambi gli sposi ma, per quel patto di immunità accordato anni prima, fu condannata a soli 12 anni di reclusione. Invece, il 1 settembre 1995 la corte condanna Paul Bernardo all’ergastolo, mentre Karla, purtroppo, oggi vive come una donna libera, cosa che ha colpito fortemente i familiari delle vittime, i quali non hanno ricevuto giustizia per le atrocità che sono state fatte a quelle ragazze, private della loro voce e della loro stessa vita.

Fonte immagine di copertina: Documentario del canale youtube Our Life

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