Il Verismo e Naturalismo: due correnti a confronto

verismo e naturalismo

Naturalismo e Verismo: due correnti letterarie a confronto

Le principali correnti letterarie che dominano l’Ottocento e il Novecento sono il Naturalismo e il Verismo. Questi due movimenti, pur presentando delle affinità, si distinguono per specificità ambientali, tematiche e stilistiche. Entrambi pongono al centro della loro indagine la realtà sociale, con un’attenzione particolare alle classi meno abbienti e alle dinamiche che regolano i rapporti umani.

La nascita del Naturalismo in Francia

Nel 1865 in Francia nasce il Naturalismo. Gli scrittori naturalisti si dedicarono maggiormente alla prosa e al romanzo, con lo scopo di rappresentare la società del tempo in modo realistico e oggettivo. Il termine Naturalismo viene usato per la prima volta dal critico Hippolyte Taine, che sosteneva la necessità di costruire l’opera d’arte a partire da elementi che influenzano i singoli individui: ossia il contesto storico, l’ambiente sociale e l’eredità genetica. I naturalisti francesi prediligono una tecnica narrativa oggettiva e distaccata, completamente fondata sul criterio dell’impersonalità, dove l’autore si eclissa per lasciare spazio alla narrazione dei fatti.

Il contesto storico, sociale e l’eredità genetica nel Naturalismo

Il Naturalismo affonda le sue radici nel clima culturale del Positivismo, una corrente filosofica che esaltava il progresso scientifico e l’applicazione del metodo scientifico allo studio della realtà. Questo approccio influenzò profondamente la letteratura, portando gli scrittori a considerare l’opera letteraria come un vero e proprio laboratorio di osservazione della società.

Emile Zola e la figura dello scrittore-scienziato nel Naturalismo

Il caposcuola del naturalismo è Emile Zola, il quale teorizzò la figura di uno scrittore-scienziato, che, osservando l’ambiente esterno, ricostruiva i movimenti psicologici e sociali dei personaggi, allo scopo di denunciare le difficili condizioni di vita delle classi subalterne. Zola, influenzato dalle teorie di Darwin e dal determinismo, riteneva che l’uomo fosse profondamente condizionato dall’ambiente e dall’eredità biologica.

I protagonisti del Naturalismo francese

Oltre a Zola, altri importanti esponenti del Naturalismo francese furono Gustave Flaubert, i fratelli Goncourt e Guy de Maupassant. Questi autori diedero vita a opere che rappresentavano la realtà con uno sguardo impietoso e analitico, mettendo in luce le contraddizioni e le problematiche della società del tempo.

Gustave Flaubert e il suo capolavoro *Madame Bovary*

Il principale esponente del naturalismo francese, oltre a Zola, è Gustave Flaubert. Il suo romanzo più celebre è certamente rappresentato da Madame Bovary, in cui l’autore racconta l’infelice vita sentimentale di una giovane donna, Emma Bovary. Nelle sue pagine Flaubert mette a nudo l’ipocrisia e la falsità del mondo borghese del tempo, con uno stile impeccabile e una profonda introspezione psicologica.

Il ciclo dei Rougon-Macquart di Emile Zola: un affresco sociale

La più importante opera del naturalismo francese è di Emile Zola: il Rougon Macquart. Si tratta di un ciclo di venti romanzi il cui sottotitolo è: Una storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo impero. In questa monumentale opera, Zola ricostruisce la storia di una famiglia sotto il Secondo Impero francese, analizzando le influenze dell’ereditarietà e dell’ambiente sociale sui destini dei suoi membri.

Il Verismo italiano: derivazione dal Naturalismo e specificità

In Italia le teorie di Zola diedero vita al movimento del Verismo, dove i punti più importanti che vengono analizzati sono, ad esempio, la questione meridionale e le condizioni di vita del Sud Italia. Intorno al 1850 in Italia il concetto di vero e reale era già fortemente sentito; ed infatti, anche i romantici si erano già in precedenza misurati con la questione del vero. Lo stesso Leopardi aveva dato una sua interpretazione del concetto di vero e di reale. Durante gli anni 60 dell’Ottocento, i romanzi di Zola vengono tradotti in italiano e suscitano grande ammirazione, soprattutto a Milano dove Luigi Capuana, letterario del Corriere della Sera, scrive una recensione nel 1871, in merito all’ Assomoir di Zola. Sul modello del Naturalismo francese nasce, pertanto, il Verismo in Italia. Il Verismo in Italia presenta però alcune differenze sostanziali rispetto al Naturalismo. In primo luogo, è diverso l’ambiente rappresentativo; inoltre, anche il Verismo si interessa agli strati più umili della società anche se il contesto non è quello francese ovviamente, ma è quello del mondo rurale e marinaresco del Sud Italia.

La questione meridionale e le condizioni del Sud Italia nel Verismo

Il Verismo si concentra principalmente sulla realtà del Sud Italia, caratterizzata da arretratezza economica, miseria e sfruttamento. La questione meridionale, ovvero il divario tra il Nord e il Sud del paese, diventa uno dei temi centrali della narrativa verista.

Le differenze tra Verismo italiano e Naturalismo francese: ambiente e tecniche narrative

Anche le tecniche narrative adoperate da Verga e dai veristi si differenziano, in parte, da quelle dei naturalisti francesi pur riprendendo alcune caratteristiche del naturalismo francese, come ad esempio il principio dell’impersonalità, in cui il narratore non esprime mai il suo punto di vista. I veristi, però, accentuano l’utilizzo del discorso indiretto libero e del linguaggio popolare, per immergere il lettore nella realtà rappresentata e dare voce ai personaggi stessi. Questo approccio si traduce in una narrazione più mimetica e aderente al mondo rappresentato.

I maggiori esponenti del Verismo

Il Verismo italiano vide la partecipazione di diversi autori, ognuno con le proprie peculiarità stilistiche e tematiche. Tra questi, spiccano Giovanni Verga, Luigi Capuana e Federico De Roberto.

Giovanni Verga: gli umili e la lotta per la vita nel Verismo

Il principale esponente del Verismo è Giovanni Verga che sceglie come protagonisti dei suoi romanzi e delle sue novelle gli umili, pescatori e contadini della Sicilia, dove evidenzia la feroce lotta per la vita, dimostrando che il progresso agisce secondo la legge Darwiniana della selezione naturale. Verga, con la sua tecnica della “regressione”, si immedesima nei suoi personaggi, adottandone il linguaggio, la mentalità e la visione del mondo. Le sue opere più importanti, come I Malavoglia e Mastro don Gesualdo, rappresentano un affresco potente e realistico della società siciliana del tempo.

Luigi Capuana e Federico De Roberto: altri protagonisti del Verismo

Oltre a Verga, altri importanti esponenti del Verismo furono Luigi Capuana e Federico De Roberto. Capuana, teorico del movimento, diede un importante contributo alla definizione dei suoi principi e caratteristiche. De Roberto, invece, con il suo romanzo I Viceré, offrì un’analisi spietata della nobiltà siciliana in declino.

In Europa l’Ottocento è il secolo del romanzo che si diffonde con un nuovo genere rivolto a un ampio pubblico mentre la prima metà dell’Ottocento la forma prevalente era il romanzo storico con l’esempio di Manzoni. Nei decenni successivi si afferma invece la stesura di opere narrative più realistiche incentrate su vicende contemporanee e di interessi sociali. Questo cambiamento di gusto rifletteva le trasformazioni sociali e culturali in atto nel continente, con l’emergere di nuove classi sociali e la diffusione dell’alfabetizzazione.

Le principali  correnti letterarie che dominano l’Ottocento sono il Naturalismo ed il Verismo. Entrambi i movimenti hanno avuto un impatto significativo sulla letteratura europea e italiana, aprendo la strada a nuove forme di rappresentazione della realtà e influenzando le generazioni successive di scrittori.

Immagine: Pixabay

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