Cosmologie cinesi: riflessioni e approfondimenti

Riflessioni sulle cosmologie cinesi

Cosmologie cinesi: riflessioni e approfondimenti

Nella classicità cinese, la comparsa di teorie sulla struttura dell’universo avvenne principalmente nel periodo storico compreso tra il 1102 a.C. e il 313 d.C.

Cosmologie Principali della Cina Antica

La cosmologia Kai Thien (teoria dell’emisfero celeste che copre la terra) caratterizzata da una struttura a cupola in cui si collocavano i cieli e la terra ricorda alquanto quella babilonese. Tale cosmologia, anche se priva di fondamento scientifico, ebbe una vasta influenza nella storia cinese soprattutto perché si adattava bene alle dottrine di Confucio secondo il quale il cielo è superiore e la terra inferiore. Queste affermazioni permisero a Confucio di imporre nella società le stesse relazioni di superiorità e sottomissione esistenti tra cielo e Terra. Le popolazioni antiche dedite all’agricoltura associavano la forma del cielo a quella di un enorme coperchio emisferico simile ad una “tenda mongola”. In questo sistema la forma della Terra era quadrata mentre il cielo era un emisfero che combaciava perfettamente con i quattro lati della Terra. Secondo tale cosmologia la Terra è il carro e il cielo il suo coperchio. La Terra era costituita da nove continenti, ognuno di essi circondato da un “piccolo mare” e da un “grande mare” il quale andava a congiungersi con il cielo sui quattro lati della Terra. La volta celeste presentava un punto limite di altezza intorno al quale girava il firmamento senza fermarsi, alla stregua della ruota di un carro attorno al suo asse. Tale teoria cosmologica scomparve dalla scena poiché conteneva una evidente contraddizione: dal momento che una Terra quadrata non può combaciare perfettamente con il cielo emisferico. Per ovviare a tale contraddizione, in seguito tale teoria venne modificata. Di conseguenza, la Terra non venne più considerata piatta ma vista anch’essa come una cupola emisferica. La rotondità della Terra fu intuita anche attraverso l’osservazione della stella polare che, qualora la Terra fosse stata piatta, si sarebbe dovuta trovare sempre alla stessa altezza, contrariamente a quanto si osserva. Infatti, la stella polare, andando verso nord, si alza, mentre andando verso sud, si abbassa. Per scoprire questa contraddizione, i cinesi hanno unito all’osservazione dei corpi celesti l’utilizzazione di calcoli trigonometrici. La teoria cosmologica in questione, anche se modificata in alcuni punti, non forniva tuttavia una spiegazione soddisfacente del moto degli astri. Essa infatti sosteneva che il Sole, la Luna e le stelle, in realtà, non sorgevano né tramontavano. Secondo tale teoria cosmologica, la loro comparsa e scomparsa dalla visuale dipendeva unicamente dal punto di osservazione. In ogni caso la cosmologia Kai- Tiene era molto primitiva e non ebbe un ruolo importante in Cina nei periodi di tempo successivi. Dopo il III secolo a.C. fu messa a punto la cosmologia Hun Thiem (teoria della sfera celeste) che era in realtà una ricognizione dei grandi circoli celesti.

Dal momento che la teoria cosmologica del Kai Tien non dava una spiegazione accettabile del moto del Sole non ebbe un grande valore pratico poiché non contribuì in nessun modo alla compilazione del calendario compilazione che era lo scopo principale dell’astronomia cinese.

Pertanto si cercò una teoria più adatta a soddisfare questa esigenza pratica. Il punto essenziale della teoria della sfera celeste è che se si parte dall’idea che il cielo è sferico ne deriva l’idea che anche la Terra deve essere necessariamente sferica. Queste considerazioni furono effettuate da Shen Dao e da esse scaturì la convinzione della parità tra cielo e Terra in contrapposizione alle teorie di Confucio.

Di fondamentale importanza nella costruzione di questa teoria fu anche l’opera di Zhang Heng. Il concetto fondamentale formulato da tale autore fu che la Terra doveva essere considerata una sfera sospesa nello spazio. Si crede che Zhang Heng si sia reso conto della sfericità della Terra osservando l’eclissi lunari nel momento in cui la Terra oscura con la sua ombra la luna.

Tuttavia la scoperta del fatto che la Terra fosse sferica generava un nuovo problema di non facile soluzione ovvero in che modo questa sfera rimaneva sospesa nello spazio?

La Terra era vista nello spazio alla stregua di “una nave galleggiante” con la possibilità di fluttuare galleggiando sull’acqua e quindi non completamente immobile.

Dobbiamo dire che proprio in questo la teoria cosmologica del Hun Thien evidenziava la sua superiorità rispetto al sistema tolemaico.

Tuttavia comparve un nuovo problema: il Sole la Luna e le stelle nel compiere il loro giro intorno alla Terra nel momento in cui superavano la linea dell’orizzonte attraversavano la distesa d’acqua.

Ma il problema era in che modo facevano ciò? La risposta a questo problema fu che il cielo poteva sollevarsi e affondare nell’acqua come i draghi. Ma tale risposta a questo problema non era molto convincente cosicché la teoria venne gradualmente modificata e si affermò un nuovo concetto secondo il quale la Terra era una sorta di pallone immerso nel vapore.

Zhang Cai riconduceva la causa del moto della Terra all’alzarsi e all’abbassarsi del vapore: d’estate il vapore sale e di conseguenza anche la Terra si innalza fluttuando; d’inverno il vapore si abbassa e di conseguenza la Terra si abbassa a sua volta. Questa teoria è quindi caratterizzata da due scoperte fondamentali: la sospensione nello spazio ed il costante movimento della Terra. Inoltre l’alternarsi delle stagioni secondo tale teoria non è dovuta a cause esterne ma dipende dal movimento della Terra stessa.

Infine si affermò la cosmologia Hsuan Yeh. Tale cosmologia sosteneva che le stelle era di origine incerta fluttuante in uno spazio oscuro a causa di un qualche tipo di vento. Dato che la geometria deduttiva euclidea non era disponibile non si elaborò alcun modello geometrico di tipo tolemaico.

Influenza delle Cosmologie Cinesi sull’Astronomia Moderna

Di conseguenza nel corso dei tempi i calcoli relativi al calendario furono compiuti con metodi algebrici trascurando così di interessarsi della reale struttura geometrica e meccanica del sistema solare probabilmente in questo approccio teorico è presente l’influenza babilonese come già si era verificato nella teoria Kai Thien. Comunque sia la cosmologia Hsuan Yeh era abbastanza moderna e molto in anticipo sui tempi. Si potrebbe anche dire che essendo privi della geometria euclidea i cinesi non ebbero sfere celesti cristalline e quindi non ebbero la necessità di infrangerlo.

È anche possibile che la conoscenza delle concezioni cinesi abbia aiutato Giordano Bruno e William Gilbert a formulare le loro teorie fondamentali.

La teoria cosmologica Hsuan Yeh si interessa solamente della natura e del moto del cielo e pertanto tale teoria ha disegnato una mappa estremamente viva e realistica dell’universo. Tale concezione nega l’esistenza di un cielo con forma e sostanza dal momento che il colore stesso del cielo non è una proprietà intrinseca sua ma dipende dai limiti della pupilla umana che non può riuscire a vedere oltre a una certa distanza.

Ne consegue che il chiarore e l’oscurità del cielo essendo esso sconfinato non sono altro che fenomeni apparenti: il cielo è considerato privo di sostanza e di colore e da ciò deriva una visione dello spazio senza limiti ne dimensioni.

Dobbiamo dire che l’idea dell’universo limitato è presente persino nel rivoluzionario sistema copernicano. Ne consegue che i cinesi furono tra i primi a concepire l’Universo come infinito. Per quanto riguarda le stelle non si pensava che esse fossero fissate ad alcuna base ragion per cui i movimenti di ciascuna di esse potevano variare sensibilmente secondo regole diverse. La teoria sosteneva inoltre che non soltanto la Terra ma tutto lo spazio cosmico era pieno di vapori che costituivano l’universo infinito.

Secondo tale teoria il cielo era fatto di vapore e tutto era fatto di vapore.

Dal punto di vista dell’osservazione astronomica la teoria del Hsuan Yeh non raggiunse il grande valore della teoria del Hun Thien.

Mentre quest’ultima riuscì a dare una spiegazione molto vicina al vero del moto del Sole e della Luna la teoria del Hsuan Yeh non riuscì a compiere gli approfondimenti sulle regole del moto delle stelle. Perciò al momento della revisione del calendario fu la teoria del Hun Thien ad avere un enorme valore pratico mentre le altre teorie ebbe un valore puramente teorico.

In epoche più recenti venne elaborata anche una cosmologia taoista. Secondo la cosmogonia del Tao nascono Yin Yang le due qualità energetiche primordiali e da questi si genera la triade Cielo -Uomo-Terra che racchiude in sé tutto il dilemma.

Secondo la cosmologia taoista l’uomo è compreso tra il Cielo e la Terra ed è originato da essi. La triade Cielo Uomo e Terra è presente anche nell’uomo stesso. Il concetto fondamentale della cosmologia taoista è che nella vita e nella storia c’è un movimento continuo che porta ad un alternarsi degli opposti che però sono in perfetto equilibrio nell’universo. Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso sulle cosmologie cinesi.

Prof. Giovanni Pellegrino

Fonte immagine per l’articolo “Cosmologie cinesi: riflessioni e approfondimenti”: Pixabay

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