Figure femminili nella mitologia greca: le 10 più importanti

Le figure femminili nella mitologia greca: miti e simboli

Le 10 figure femminili più importanti della mitologia greca: dee, eroine e mostri

La mitologia greca è ricca di figure femminili, donne di incredibile fascino e potere che nascondono significati molto importanti e spesso complessi. In questo articolo troverai le 10 principali figure femminili della mitologia greca, un viaggio alla scoperta di dee, eroine e creature mitologiche che hanno segnato l’immaginario collettivo. Continua a leggere per conoscerle e scoprire tutti i significati che si celano dietro queste figure mitiche, analizzando il loro ruolo e la loro influenza nella cultura e nella società dell’antica Grecia.

1. Penelope: la fedeltà e l’astuzia di una regina tra le figure femminili della mitologia greca

Penelope è una delle figure femminili più famose della mitologia greca, un esempio di virtù e di intelligenza. Conosciuta come la moglie di Ulisse nell’Odissea, aspetta per vent’anni il ritorno di suo marito, partito per la guerra di Troia e disperso nel ritorno. È conosciuta soprattutto per la sua forza e astuzia poiché riesce a rimandare un nuovo matrimonio con l’inganno di una tela che non finirà mai di tessere: avendo promesso ai Proci, i pretendenti alla sua mano, che avrebbe scelto il futuro marito al termine del lavoro, per impedire che ciò accadesse la notte disfaceva ciò che tesseva durante il giorno, in un’interminabile attesa. Per questo motivo, Penelope è anche simbolo di fedeltà e castità, un esempio di devozione coniugale incrollabile.

2. Arianna: una delle donne della mitologia greca più scaltre, l’intelligenza al servizio dell’amore

Arianna si innamorò di Teseo quando egli giunse a Creta per uccidere il Minotauro nel labirinto. Arianna, intelligente e scaltra, suggerisce a Teseo uno stratagemma per uscire dal labirinto: gli dà un gomitolo di lana, il famoso “filo di Arianna”, per poter segnare la strada percorsa nel labirinto per poi uscirne agevolmente, un’idea semplice ma geniale. Teseo, a missione compiuta, la tradisce e la abbandona sull’isola di Nasso, ma Arianna è salvata da Dioniso che, diventato suo marito, le regala un diadema il quale, tramutato in costellazione, brillerà in eterno nel cielo, come simbolo del loro amore.

3. Aracne: una delle figure femminili più talentuose, l’abilità che sfida gli dei

Aracne era un’abilissima tessitrice, talmente brava da essere considerata superiore alla stessa dea Atena. Si diceva che avesse imparato l’arte direttamente da Atena, mentre lei affermava, con superbia, che fosse la dea ad aver imparato da lei. Così, decise di sfidare a duello la dea Atena e scelse come tema della sua tessitura gli amori degli dei e le loro colpe, un soggetto audace e provocatorio. Ma la sua eccessiva bravura e ironia attraverso il suo lavoro provocarono l’ira di Atena che, furiosa, distrusse la tela e colpì Aracne con la sua spola. Aracne, disperata per l’affronto subito, tentò di suicidarsi ma Atena, in un impeto di pietà o forse per infliggerle una punizione peggiore, la trasformò in un ragno, costringendola per l’eternità a tessere con la bocca e a penzolare dall’albero da cui voleva suicidarsi. Un monito contro la superbia e l’arroganza.

4. Era: una delle figure femminili della mitologia greca più potenti, la regina degli dei

Era è tra le figure femminili più importanti della mitologia greca, dea del matrimonio, della fedeltà coniugale e del parto. Moglie di Zeus e regina di tutti gli dei, Era ha sempre cercato di proteggere le donne sposate e preservare il sacro legame che si creava quando due anime erano legate insieme nel matrimonio. Ma non riuscì a fare lo stesso con Zeus poiché egli aveva innumerevoli relazioni extraconiugali e questo provocava in lei una forte gelosia, arrivando al punto di tramare vendetta su tutti gli interessi amorosi di Zeus, perseguitando le sue amanti e i figli illegittimi. Una figura complessa, simbolo della fedeltà ma anche della gelosia e del risentimento.

5. Artemide: la dea vergine della caccia e della natura, un’altra importante figura femminile

Artemide, sorella gemella di Apollo e figlia di Zeus e Leto (una delle amanti con cui Zeus tradiva Era), è la dea della caccia, dell’ambiente naturale e degli animali selvatici. Ma non solo: è anche conosciuta come la dea della verginità perché fece voto di praticare castità eterna dopo aver visto le difficoltà che affrontò sua madre (ebbe nove giorni di travaglio) per aver generato i figli di Zeus, un parto lungo e doloroso. Infatti, si dice che Artemide non cedette mai alle avances di nessun altro tra dei e mortali, rimanendo sempre fedele al suo voto. Una dea indipendente e fiera, protettrice delle donne e della natura.

6. Atena: dea guerriera e tra le figure femminili della mitologia greca più sagge

Atena, o Pallade Atena, è la dea greca della sapienza, delle arti e della strategia in battaglia. È tra le dee più importanti della mitologia greca e viene associata dai romani alla dea Minerva. Atena era nota per la sua ferocia in battaglia ma combatteva soprattutto per la giustizia, non per sete di sangue o di conquista. La sua influenza sul mondo mortale era così forte che la città di Atene prese il suo nome, in onore della sua protettrice. Tra gli dei dell’Olimpo, Atena viene ritratta come la figlia prediletta di Zeus, nata già adulta e armata, dalla testa del padre, un evento straordinario e simbolico. Una dea saggia e valorosa, patrona delle arti e delle scienze.

7. Afrodite: la più affascinante tra le donne della mitologia greca, dea dell’amore e della bellezza

Afrodite è la dea greca della bellezza, dell’amore, del desiderio e della fecondità. Nella mitologia romana è identificata con Venere. Grazie alla sua bellezza poteva indurre sia gli dei che i mortali ad avere relazioni illecite, suscitando amori e passioni. Ci sono diverse versioni dietro la sua nascita: nacque da Urano e dalla schiuma del mare, oppure da Zeus e Dione. Era venerata con vari epiteti come dea della vegetazione, della navigazione o come protettrice dei combattenti, a testimonianza della sua poliedrica natura. Una dea potente e irresistibile, che incarna la forza dell’amore e della bellezza.

8. Nemesi: la giustizia compensatrice, una figura femminile severa e inflessibile

Nemesi era la dea greca del castigo e della vendetta, colei che riportava l’equilibrio. Provvedeva a dare giustizia ai delitti irrisolti o impuniti, distribuendo gioia o dolore a seconda di quanto era giusto, ma soprattutto eseguiva il giudizio e infliggeva punizioni a coloro che commettevano il male contro gli altri o accumulavano una fortuna che non meritavano, ristabilendo l’ordine e l’equità. Il nome Nemesi significa, infatti, distribuzione del Fato (Giustizia Compensatrice), colei che dispensa a ciascuno ciò che gli spetta. Una dea severa ma giusta, che punisce la superbia e l’eccesso.

9. Demetra: una delle figure femminili della mitologia greca più amate, dea madre dell’agricoltura

Demetra, figlia di Crono e Rea, è la dea del grano, dell’agricoltura e del raccolto e fu una delle prime divinità dell’Olimpo. È una delle figure femminili più famose della mitologia greca ed era molto venerata dai mortali per il suo potere di benedirli con ricchi raccolti e creare stagioni favorevoli, dispensatrice di abbondanza e di vita. Il suo nome significa Madre terra ed è conosciuta anche come la dea della fertilità in quanto simboleggia gli aspetti della madre: l’amore disinteressato, la generosità, l’abbondanza, il nutrimento e la fonte della vita. Una dea benevola e generosa, legata al ciclo della natura e alla prosperità della terra.

10. Medusa: la figura femminile più tragica e controversa, da donna bellissima a mostro

Una delle figure femminili più importanti e ambigue della mitologia greca è sicuramente Medusa, una donna bellissima che riusciva ad affascinare gli uomini con il solo sguardo, tanto da far innamorare anche un dio. Persino Poseidone, il dio del mare, si innamorò di lei e la violentò nel tempio di Atena. Secondo la leggenda, Medusa fu trasformata in mostro da Atena, come punizione per aver profanato il suo tempio: i suoi capelli diventarono così dei serpenti, la sua voce si trasformò in un urlo terrificante e il suo sguardo divenne in grado di pietrificare chiunque lo incrociasse. Una figura tragica, vittima della violenza e dell’ira divina, trasformata in un mostro suo malgrado. Un personaggio che ispira pietà e orrore allo stesso tempo.

Fonte immagine: Pixabay

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