Il colore influenza il modo in cui percepiamo le cose, ha degli effetti da un punto di vista psicologico ed emotivo, proprio per questo motivo diventa uno strumento funzionale all’arte cinematografica. La scelta dei colori nei film non è mai casuale ma aiuta a veicolare il messaggio che il regista vuole trasmettere.
La psicologia del colore
La psicologia del colore ha avuto inizio con Wolfgang Goethe, il quale ha affermato che ciò che condiziona la percezione di un oggetto non sono solo le sue caratteristiche fisiche. In seguito Eva Heller ha studiato la relazione tra i colori e le sensazioni che essi trasmettono, cercando di capire gli effetti dei colori sul comportamento umano.
Le tre grandi macro-aree
Nel cinema i colori sono utilizzati per creare particolari atmosfere ed enfatizzare determinate sensazioni che il momento descritto vuole trasmettere. La tavola cromatica si divide in tre grandi macro-aree: i colori freddi, per ambientazioni oniriche e surreali, i colori caldi, per esprimere forti passioni, i colori psichedelici, utili per descrivere stati confusionali o allucinazioni. La scelta dei colori nei film si basa su tre fattori: la tonalità, la saturazione e la luminosità. Questi sono fondamentali per creare armonia o tensione, per raccontare alcune personalità e caratteri o anche per portare l’attenzione su un dettaglio specifico.
La simbologia dei colori
Ogni colore è associato ad un particolare concetto ed è funzionale a stimolare la mente al fine di creare diverse sensazioni.
Il rosso: simboleggia la passione, la forza, ma anche la violenza e la rabbia.
Il rosa: rappresenta la gioia e la delicatezza e è anche legato al romanticismo e alla femminilità.
Il giallo: è associato all’energia, alla felicità e all’ottimismo.
Il verde: pone l’attenzione sulla natura, sulla freschezza e fertilità, ma è anche associato alla gelosia e all’invidia.
Il blu: è un colore freddo che rimanda alla tristezza e depressione, ma è anche simbolo di tranquillità e armonia.
Il bianco: legato alla purezza e alla pace.
Il nero: rappresenta l’oscuro, il mistero, evoca paura e infelicità.
La combinazione dei colori e la loro funzione nei film
Ad enfatizzare il carattere dei personaggi e renderli iconici e riconoscibili si utilizzano dei colori che permettono la realizzazione di processi associativi nella mente dello spettatore: ad esempio il viola utilizzato per la giacca di Joker, oppure il giallo per l’impermeabile del bambino in IT. Sono dei colori che ci rimandano immediatamente all’immagine di uno specifico personaggio, e sottolineano la sua personalità. A volte viene scelto l’utilizzati di colori molto contrastanti per mettere in risalto un dettaglio utile alla narrazione. Ad esempio in una scena in bianco e nero, o comunque con colori spenti, possono risaltare delle scarpette rosse.
I colori, inoltre, possono seguire l’evoluzione della narrazione stessa, aiutando a creare dei salti temporali o spaziali: in Oppenheimer assistiamo all’alternarsi di scene in bianco e nero, che raccontano la realtà storica oggettiva, e scene a colori, che raccontao la realtà soggettive. Anche lo sviluppo emotivo e psicologico dei personaggi può essere rappresentato con i colori: è il caso di Poor Things, in cui le prime scene presentano pochissimi colori molto tenui, per poi concludersi con colori molto accesi e brillanti che simboleggiano la crescita interiore della protagonista.
L’utilizzo dei colori nei film è fondamentale per la comprensione della narrazione su più livelli, e la scelta, dunque, non è lasciata al caso, ma si basa su studi specifici. Per cui gli autori spesso si rivolgono a dei professionisti che hanno maggiore esperienza e possono aiutare ad ottenere un risultato migliore.
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