La storia di Tokyo, dall’antico villaggio Edo ad oggi

Storia di Tokyo

Oggi Tokyo è un arcipelago urbano di 37 milioni di persone, ma tutto è iniziato da una residenza fortificata nella baia. Dallo shogunato Tokugawa allo Shinkansen, dai grandi incendi al sisma del 1923, la città ha reinventato sé stessa più volte. Ecco la storia di come Edo è diventata la Tokyo che conosciamo oggi.

Le origini

La storia della Tokyo moderna risalgono all’antico villaggio di Edo, situato nella provincia di Musashi. Il nome, che significa letteralmente “estuario”, richiama la sua posizione geografica nella baia, alimentata da diversi corsi d’acqua. Lo sviluppo dell’area ebbe inizio verso la fine dell’XI secolo, con l’arrivo di un ramo del clan Kanmu-Taira, noto come clan Chichibu, proveniente dalla zona dell’odierno fiume Arakawa (all’epoca Iruma). Un discendente del capo clan, Edo Shigetsugu, si stabilì qui, nell’area, fondò il clan Edo e costruì una residenza fortificata che sarebbe diventata il castello di Edo. 

La storia di Tokyo: Il Periodo Muromachi 

Durante il Periodo Muromachi (1336–1573) l’influenza del clan Edo diminuì progressivamente, soprattutto dopo il suo schieramento a favore della corte meridionale in seguito alla caduta dello shogunato di Kamakura. La prima attestazione storica del nome Edo compare nell’Azuma Kagami, cronaca ufficiale del periodo Kamakura, redatta intorno al 1300.

Nel XV secolo, con la scomparsa del clan Edo, il samurai O-ta Sukenaga (anche poeta e poi monaco buddista) costruì una nuova fortificazione per conto del suo signore Uesugi Sadamasa (1443–1494), una tappa fondamentale nella storia di Tokyo.

Nel 1590 Tokugawa Ieyasu, potente capo militare, scelse questo sito per il proprio castello. Trasferire la residenza e la città-castello (jōkamachi) in un’area allora scarsamente popolata e “lontana” fu un’impresa colossale, motivata dalla convinzione che quella pianura potesse diventare il fulcro del Giappone.

La storia di Tokyo: Il Periodo Tokugawa

La vittoria di Ieyasu nella battaglia di Sekigahara (1600) gli valse il titolo di shōgun conferito dall’imperatore. Nel 1603 Edo divenne la sede dello shogunato Tokugawa. All’epoca, Kyoto e Osaka erano i principali centri urbani del Giappone: la prima capitale imperiale e culturale, la seconda cuore politico ed economico, entrambe con 200.000–300.000 abitanti. Per competere, Edo intraprese un rapido sviluppo urbano, favorito da politiche di immigrazione interna.

Nel 1637, con il completamento del castello, la popolazione aveva raggiunto i 150.000 abitanti. Il periodo Tokugawa portò prosperità e una rinascita delle arti, ma anche catastrofi frequenti. Gli incendi furono i più devastanti: il grande incendio di Meireki del 1657 distrusse gran parte della città, seguito da un rogo di 45 giorni nel 1668. Nonostante ciò, nel 1721 Edo contava 1,1 milioni di abitanti, risultando la città più vasta del mondo.

La storia di Tokyo: La Restaurazione Meiji

La Restaurazione Meiji (1868) pose fine al governo Tokugawa. Pur avendo già introdotto elementi di modernizzazione, fu solo dopo il 1868 che la città subì un’ampia influenza occidentale: riforme sociali, industrializzazione e un nuovo sistema educativo trasformarono radicalmente la società. Edo fu ribattezzata Tokyo (“Capitale Orientale”) e, nel 1872, fu inaugurata la prima linea ferroviaria tra Shinbashi e Yokohama. I trent’anni di instabilità legati alla Restaurazione Meiji provocarono un forte calo della popolazione urbana. Questo declino fu accentuato dalla soppressione del sistema sankin-kōtai e dalla paura di possibili conflitti.

La popolazione urbana calò drasticamente, da 1,5 milioni nel 1850 a 700.000 nel 1880, per poi risalire a 2 milioni a fine secolo grazie all’industrializzazione. Il Giappone si impegnò con forza nello sviluppo di tecnologie moderne e nell’adozione di sistemi sociali contemporanei per costruire uno Stato moderno.

Nel 1904 fu elettrificata una linea ferroviaria a Tokyo, segnando la nascita del primo sistema di trasporto rapido urbano per pendolari. Nel 1923, il violento terremoto del Kantō colpì Tokyo e l’intera regione circostante, provocando la morte di oltre 140.000 persone e danni ingenti alla città, anche a causa del devastante incendio che ne seguì e che distrusse più di 300.000 abitazioni. L’ambizioso piano di ricostruzione fu solo parzialmente realizzato poiché i costi previsti avrebbero avuto un impatto eccessivamente gravoso sulla spesa pubblica. Di conseguenza, la maggior parte degli interventi di ricostruzione fu affidata all’iniziativa privata.

Dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi

Storia di Tokyo
Il Genbaku-domu, la Cupola della bomba atomica, è quello che rimane dell’unico palazzo di Hiroshima che non venne raso al suolo dalla bomba atomica

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale Tokyo superava i 6 milioni di abitanti. Tuttavia, nel 1945, Tokyo e molte delle sue periferie furono bombardate dagli aerei americani. La distruzione degli edifici e la perdita di vite umane furono tragiche, e la città fu lasciata in uno stato di quasi totale rovina. Dal termine della guerra fino al 1952 Tokyo ospitò il quartier generale delle forze di occupazione statunitensi.

La ricostruzione della città fu rapida. Già verso la fine degli anni Cinquanta, Tokyo era ben avviata a riconquistare il suo ruolo di centro commerciale e industriale dominante. L’inaugurazione della Tokyo Tower nel dicembre del 1958 divenne un simbolo del progresso del dopoguerra. Nel 1964, la città ospitò con successo i Giochi Olimpici estivi, lasciando una buona impressione sui visitatori internazionali grazie ai numerosi miglioramenti: nuovi hotel internazionali e il celebre Shinkansen, la linea ferroviaria interurbana ad alta velocità da poco inaugurata.

Negli anni Settanta e Ottanta l’arricchimento del Giappone migliorò le condizioni ambientali e abitative. Gli anni Novanta portarono però una crisi economica, con disoccupazione e problemi sociali. Nonostante ciò, la popolazione continuò a crescere e, nel corso degli anni, Tokyo si è affermata come un importante centro economico e finanziario, sede di numerose grandi aziende giapponesi e internazionali. La città è inoltre conosciuta per uno dei migliori sistemi di trasporto pubblico al mondo e per la sua reputazione di metropoli sicura ed efficiente.

Alla crescita economica lenta degli ultimi decenni, dovuta al crollo della bolla speculativa, è seguita una crisi economica globale e si sono aggiunti il disastro del Grande Terremoto del Giappone orientale del 2011 e il grave incidente nucleare di Fukushima.

Storia di Tokyo
Sensō-ji nel quartiere di Asakusa

Oggi, Tokyo, è tra le megalopoli più complesse e sfaccettate del mondo: secondo l’ONU è la più grande agglomerazione urbana del pianeta, con circa 37 milioni di abitanti nella sua area metropolitana allargata. Più che una “città” in senso stretto, è una metropoli composta dall’area delle 23 circoscrizioni speciali (628 km² e circa 9,7 milioni di residenti) affiancata dalla vasta area suburbana del Tama e da due arcipelaghi oceanici, le Izu e le Ogasawara, che le conferiscono un’estensione geografica e identitaria unica. Sul piano istituzionale, l’attuale Metropoli di Tokyo nasce nel 1943 dall’unificazione dell’ex Tokyo City con la Prefettura.

Tra i suoi quartieri più noti figurano: Shinjuku, un crocevia frenetico dove grattacieli, la stazione più trafficata del mondo, nightlife di Kabukichō e oasi verdi come lo Shinjuku Gyoen convivono in un caleidoscopio di luci; Shibuya, centro della cultura giovanile e della moda, celebre per lo Scramble Crossing, dove nelle ore di punta transitano oltre 2.500 pedoni ogni due minuti; Harajuku, che mescola street style, subculture e boutique d’alta gamma; Ginza, volto più raffinato dello shopping di lusso, con grandi magazzini storici e gallerie; Akihabara, in cui si passa dall’elettronica al cuore della cultura otaku, con negozi specializzati, sale giochi e maid café; e Asakusa, che custodisce il volto “classico” della città attorno al Sensō-ji e alla via commerciale di Nakamise.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

Fonte immagini: archivio personale

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