Lingua talian: un’eredità italiana in Brasile

Lingua talian: un'eredità italiana in Brasile

Il talian, conosciuto anche come veneto brasiliano, è una lingua parlata nel Sud del Brasile. Essa si è originata a partire dai dialetti veneti e lombardi ed è notevolmente influenzata, soprattutto dal punto di vista lessicale, dal portoghese brasiliano.

Gli italiani in Brasile e la nascita del talian

In seguito all’abolizione della schiavitù, i fazendeiros dovettero fare i conti con un drastico calo della mano d’opera nelle piantagioni di caffè e canna da zucchero. Per tale ragione, ma anche in virtù di un aumento demografico, il governo brasiliano promosse l’immigrazione nel Paese di persone provenienti dall’Europa, ma anche dal Giappone e dal Vicino Oriente.

Al di là dei motivi appena citati, un altro obiettivo del governo federale era attuare la cosiddetta “politica di sbiancamento”, ossia, rendere la popolazione brasiliana più bianca possibile. Dunque, l’immigrazione europea sembrava essere la soluzione a tale problema.

La prima ondata migratoria italiana, avvenuta tra il 1870 e il 1886, riguardò principalmente il Nord Italia e regioni come la Lombardia, il Veneto e il Trentino; le successive ondate, invece, interessarono anche il Centro-Sud, con un consistente numero di migranti provenienti da Calabria e Campania.

L’origine del talian si deve proprio ai primi migranti, in maggioranza veneti, che si stanziarono negli stati del Sud del Brasile e iniziarono a lavorare nelle piantagioni. Essendo poveri contadini analfabeti, la conoscenza dell’italiano era molto scarsa tra di loro e, di conseguenza, continuarono ad usare il dialetto per comunicare. Attraverso il contatto tra i dialetti veneti, con le loro sfumature provinciali, e il portoghese parlato in Brasile, nacque questa nuova lingua che tuttora è parlata in diversi comuni.

Alcune caratteristiche del talian

Nonostante siano state pubblicati vari dizionari e grammatiche, come quelli del professore Darcy Loss Luzzatto, il talian non è una lingua omogenea ed è tuttora in atto il suo processo di evoluzione. Ciò significa che, invece di una lingua, sarebbe corretto considerarla un dialetto: infatti, così come nel caso dei dialetti, il talian presenta delle sottili variazioni linguistiche a seconda del comune in cui è parlato.

Anche se l’influenza veneta si è preservata in aspetti sintattici e morfologici, come nella coniugazione dei verbi o la resa del femminile e del plurale dei sostantivi, nel lessico invece l’influenza della lingua portoghese è più evidente. Il lessico di origine portoghese riguarda usi e costumi che non esistevano in Italia, così come anche flora e fauna autoctone del Brasile.

Caratteristica fonetica del talian che differisce dal portoghese, invece, è l’assenza di suoni nasali; infatti, graficamente, tali suoni sono sostituiti da una consonante nasale /n/, ad esempio, coração (cuore) diventa coraçon. Inoltre il suono /ch/ del portoghese (pronunciato come /sc/ in italiano), noto in linguistica come consonante fricativa post-alveolare sorda, diventa  /s/, una fricativa alveolare sorda (in italiano, la s di sabato).

Stigmatizzazione e preservazione del talian

La lingua talian è stata a lungo stigmatizzata. Con l’arrivo di migranti da tutte le regioni italiane, la lingua usata per comunicare tra di loro fu il portoghese, siccome tutti parlavano il proprio dialetto e non riuscivano a comprendersi; poi, con la campagna di nazionalizzazione promossa dall’Estado Novo di Getúlio Vargas, furono proibite tutte le lingue che non fossero il portoghese e, di conseguenza, anche il talian fu represso dal regime.

A partire dagli anni 70 del XX° secolo iniziò il recupero del talian, soprattutto attraverso trasmissioni radiofoniche e canali televisivi in tale lingua, oltre alla pubblicazione di opere come “Vita e storia di Nanetto Pinetta” di Aquiles Bernardi, mentre oggi vi sono anche canali YouTube interamente dedicati alla sua divulgazione.

Attualmente il talian è lingua ufficiale e co-ufficiale in diverse città del sud del Paese, come Serafina Corrêa, Antônio Prado e Nova Pádua, oltre che negli stati di Rio Grande do Sul e Santa Catarina. Dal 2014, è considerato patrimonio culturale e immateriale del Brasile.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons. Città del Rio Grande do Sul dove il talian è lingua ufficiale 

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