Antonio Machado è uno dei principali rappresentanti del modernismo poetico spagnolo. Questo movimento letterario si sviluppa in Spagna a partire dalla fine del 1800 e nei primi due decenni del 1900, e nella sua diffusione nel paese ebbe un ruolo decisivo il poeta nicaraguense Rubén Darío. Le poesie di Antonio Machado si iscrivono meglio nella tendenza modernista che la critica spagnola chiama “no exotista”, ovvero un modernismo che si pone come obiettivo l’espressione dell’interiorità dell’anima, attraverso l’uso del simbolismo, cioè un modo diverso di intendere la poesia, in cui la parola poetica si carica di suggestione, magia e musicalità e diventa il simbolo che allude ad una realtà altra.
Indice dei contenuti
Le poesie di Antonio Machado in sintesi
Per una rapida visione d’insieme, ecco una tabella che riassume i quattro capolavori analizzati, evidenziando il loro tema centrale e la raccolta di appartenenza.
Poesia (Titolo originale) | Raccolta / tema centrale |
---|---|
¿Mi corazón se ha dormido? | Soledades, Galerías y otros poemas (1907) / La fine del sogno e la presa di coscienza della realtà. |
Desnuda está la tierra | Soledades, Galerías y otros poemas (1907) / Corrispondenza tra paesaggio desolato e angoscia interiore. |
Es una tarde cenicienta y mustia | Soledades, Galerías y otros poemas (1907) / Smarrimento esistenziale e ricerca di un senso. |
Y ha de morir contigo el mundo mago | Soledades, Galerías y otros poemas (1907) / La mortalità della memoria, dell’amore e del mondo interiore. |
La raccolta “Soledades, Galerías y otros poemas”
Una delle principali raccolte poetiche di Machado è Soledades, Galerías y otros poemas. È forse il primo libro della letteratura spagnola che può essere definito simbolista, per via del suo grande intimismo, l’esplorazione degli spazi interiori dell’autore, attraverso simboli nei quali si identifica. C’è un continuo dialogo con la natura, il mondo, il tempo, a cui vengono rapportate le emozioni, in una realtà che è alle volte sognante, altre volte pregna di un senso di morte e solitudine. Elementi che accomunano le poesie sono spesso la sera, il tramonto, la notte, il sogno, l’acqua che non scorre: sono parole chiave ricorrenti. La raccolta è stata nel tempo rimaneggiata dall’autore e la versione finale venne pubblicata nel 1907.
Le poesie di Antonio Machado più belle e suggestive
Di seguito riportiamo il testo sia nella versione tradotta in italiano, che in quella originale spagnola, per poter apprezzare meglio le scelte stilistiche e lessicali del poeta, come documentate da istituzioni come la Real Academia Española.
1. ¿Mi corazón se ha dormido?
Parte della raccolta Soledades, Galerías y otros poemas (1907), questa poesia segna un momento di disillusione. L’autore interroga il proprio animo, usando la metafora degli alveari e della noria per rappresentare la creatività e il pensiero. La conclusione non è la pace del sonno, ma una veglia lucida e amara, un ascolto del “gran silenzio” della realtà.
Traduzione italiana
Si è addormentato il mio cuore?
Alveari dei miei sogni,
state in ozio? Manca l’acqua
alla noria della mente
e le secchie giran vuote,
sono piene solo d’ombra?
No, che non dorme il mio cuore.
È ben desto il cuore, è desto.
Non dorme né sogna: è intento,
aperti gli acuti occhi,
a lontani segni ascolta
agli orli del gran silenzio.
Testo originale
¿Mi corazón se ha dormido?
Colmenares de mis sueños,
¿ya no labráis? ¿Está seca
la noria del pensamiento,
los cangilones vacíos
girando, de sombra llenos?
No, mi corazón no duerme.
Está despierto, despierto.
ni duerme, ni sueña, mira,
los claros ojos abiertos,
señas lejanas y escucha
a orillas del gran silencio.
2. Desnuda está la tierra
Tratta da Soledades, Galerías y otros poemas (1907), questa poesia è un perfetto esempio del simbolismo di Machado, dove il paesaggio esteriore è specchio dell’anima. La terra nuda e il tramonto (“ocaso”) non sono solo elementi naturali, ma simboli potenti dell’aridità interiore, dell’angoscia e della sensazione di morte che attanaglia il poeta, il quale si interroga sul proprio ruolo nel mondo.
Traduzione italiana
Nuda è la terra, e l’anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perché pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l’amarezza
della distanza… Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro
Morto è il sole… Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Testo originale
Desnuda está la tierra,
y el alma aúlla al horizonte pálido
como loba famélica. ¿Qué buscas,
poeta, en el ocaso?
¡Amargo caminar, porque el camino
pesa en el corazón!.¡ El viento helado,
y la noche que llega, y la amargura
de la distancia!… En el camino blanco
algunos yertos árboles negrean;
en los montes lejanos
hay oro y sangre… El sol murió… ¿Qué buscas,
poeta, en el ocaso?
3. Es una tarde cenicienta y mustia
Appartenente a Soledades, Galerías y otros poemas (1907), questa celebre poesia è una profonda esplorazione dello smarrimento esistenziale. L’angoscia del poeta è indefinita, una “nostalgia di vita buona” che lo fa sentire come un “cane abbandonato” o un “bambino che si perde”. Il componimento culmina nell’immagine dell’uomo moderno, un “pover’uomo in sogno” che cerca Dio nella nebbia dell’incertezza.
Traduzione italiana
È una sera triste e cenerognola,
disordinata, come la mia anima;
è questa vecchia angoscia
che ospita la solita ipocondria.
La causa di questa angoscia non riesco
a capire neanche vagamente;
però ricordo e, ricordando, dico:
– Sì, ero bambino, e tu la mia compagna.
Non è vero, dolore, io ti conosco,
tu sei nostalgia di vita buona
e solitudine di cuore oscuro,
di nave senza naufragio o rotta.
Come cane abbandonato che non ha
traccia né olfatto e vaga
per le strade, senza una meta, come
il bimbo che la notte di una festa
si perde tra la gente
e l’aria polverosa e le candele
sfavillanti, attonito, ed adombra
il suo cuore di musica e di pena,
così vado io, ubriaco, malinconico,
chitarrista lunatico, poeta,
e pover’uomo in sogno,
sempre cercando Dio dentro la nebbia.
Testo originale
Es una tarde cenicienta y mustia,
destartalada, como el alma mía;
y es esta vieja angustia
que habita mi usual hipocondría.
La causa de esta angustia no consigo
ni vagamente comprender siquiera;
pero recuerdo y, recordando, digo:
-Sí, yo era niño, y tú, mi compañera.
Y no es verdad, dolor, yo te conozco,
tú eres nostalgia de la vida buena
y soledad de corazón sombrío,
de barco sin naufragio y sin estrella.
Como perro olvidado que no tiene
huella ni olfato y yerra
por los caminos, sin camino, como
el niño que en la noche de una fiesta
se pierde entre el gentío
y el aire polvoriento y las candelas
chispeantes, atónito, y asombra
su corazón de música y de pena,
así voy yo, borracho melancólico,
guitarrista lunático, poeta,
y pobre hombre en sueños,
siempre buscando a Dios entre la niebla.
4. Y ha de morir contigo el mundo mago
Inclusa in Soledades, Galerías y otros poemas (1907), questa poesia è una riflessione sulla mortalità della memoria e dell’esperienza individuale. Attraverso una serie di domande retoriche, il poeta si chiede se il “magico mondo” interiore, fatto di ricordi e amori, sia destinato a svanire con la morte fisica. È un’elegia malinconica sulla caducità della vita e sulla fragilità del nostro universo personale.
Traduzione italiana
E morirà con te il magico mondo
Dove il ricordo serba
Gli aliti più puri della vita,
La bianca ombra del tuo primo amore,
La voce che ti toccò il cuore, la mano
Che tu volevi trattenere in sogno,
Moriranno gli amori
Che toccarono l’anima, alto cielo?
Con te deve morire il mondo tuo,
La vecchia vita nell’ordine nuovo?
Le incudini dell’anima, i crogiuoli,
Lavoran per la polvere ed il vento?
Testo originale
¿Y ha de morir contigo el mundo mago
donde guarda el recuerdo
los hálitos más puros de la vida,
la blanca sombra del amor primero,
la voz que fue a tu corazón, la mano
que tú querías retener en sueños,
y todos los amores
que llegaron al alma, al hondo cielo?
¿Y ha de morir contigo el mundo tuyo,
la vieja vida en orden tuyo y nuevo?
¿Los yunques y crisoles de tu alma
trabajan para el polvo y para el viento?
Fonte immagini: Wikimedia commons
Articolo aggiornato il: 28/08/2025