Poesie erotiche, le 4 che accendono i sensi

poesie erotiche

Dietro i versi scritti da poeti di ogni epoca si nasconde un mondo di erotismo, dove le parole diventano sensuali tocchi e l’amore viene descritto nel suo aspetto più carnale. Tra i banchi di scuola non sempre viene dato il giusto spazio a questo lato dell’arte poetica, pertanto, non tutti sapranno che anche i nomi più noti della letteratura hanno spesso dato voce al loro desiderio e le loro pulsioni attraverso delle poesie erotiche.

In questo articolo abbiamo selezionato per voi alcuni tra i testi che meglio catturano l’intimo e il proibito dei rapporti umani, risvegliando i sensi e accendendo il fuoco della passione.

Scivola tra le pieghe delle lenzuola di Saffo

Scivola tra le pieghe delle lenzuola

lambendo la mia pelle

stuzzicando il mio torpore.

Si insinua tra le fessure del sogno

penetrando negli anfratti umidi

del mio indomito languore.

Affonda nel mio petto

mozzandone il respiro,

poi leggero si allontana

sfumando nella nebbia

dolcemente.

E mi lascia sospesa

a stringere nel pugno

un sapore sfuggente

Come iniziare il nostro viaggio erotico se non con Saffo? La prima, nonché più grande, poetessa del mondo greco, che dall’isola di Lesbo ha composto versi evocativi e carichi di sensualità: poesie erotiche probabilmente dedicate alle ragazze che educava nel Tiaso (luogo di devozione alla dea Afrodite) da lei fondato.

La lirica di Saffo è attraversata da un forte eros che percorre, in realtà, tutta la letteratura greca, ma a dare quel tocco in più alle sue poesie è il punto di vista di una donna, che spicca in un’epoca in cui si privilegiava il canto delle pratiche maschili. Saffo in questa poesia riesce a racchiudere tutte le sfumature dell’intimità femminile con una leggerezza e, allo stesso tempo, una forza che non hanno eguali nella storia della letteratura.

Lasciami sciolte le Mani di Pablo Neruda

Lasciami sciolte le mani

e il cuore, lasciami libero!

Lascia che le mie dita scorrano

per le strade del tuo corpo.

La passione – sangue, fuoco, baci –

m’accende con vampate tremule.

Ahi, tu non sai cosa significa questo!

 

È la tempesta dei miei sensi

che piega la selva sensibile dei miei nervi.

È la carne che grida con le sue lingue ardenti!

È l’incendio!

E tu sei qui, donna, come un legno intatto

ora che vola tutta la mia vita ridotta in cenere

verso il tuo corpo pieno, come la notte, di astri!

 

Lasciami libere le mani

e il cuore, lasciami libero!

Io solamente ti desidero, io solamente ti desidero!

Non è amore, è desiderio che inaridisce e si estingue,

è precipitare di furie,

avvicinarsi dell’impossibile,

ma ci sei tu,

ci sei tu per darmi tutto,

e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra –

come io son venuto per contenerti,

e desiderarti,

e riceverti!

Continuiamo con Neruda e la sua Lasciami sciolte le mani, presente nella raccolta Poesie Erotiche che raccoglie testi scritti dell’adolescenza e che mostrano il desiderio irrefrenabili di quegli anni. Ci troviamo davanti a un invito a godere dell’amore carnale, partendo però dalla delicatezza del tocco delle mani: un invito a lasciarsi trasportare dai propri istinti senza porre alcun freno, mettendo da parte l’amore romantico e abbandonandosi al calore di un corpo da tanto agognato.

Il suo sperma di Alda Merini

Il suo sperma bevuto dalle mie labbra

era la comunione con la terra.

Bevevo con la mia magnifica

esultanza

guardando i suoi occhi neri

che fuggivano come gazzelle.

E mai coltre fu più calda e lontana

e mai fu più feroce

il piacere dentro la carne.

Ci spezzavamo in due

come il timone di una nave

che si era aperta per un lungo viaggio.

Avevamo con noi i viveri

per molti anni ancora

i baci e le speranze

e non credevamo più in Dio

perché eravamo felici.

Spostiamoci ora nella letteratura italiana, lasciandoci trasportare dalle parole di Alda Merini che nelle sue poesie erotiche ci mostra, con semplicità e trasparenza, cosa significa arrendersi all’istinto e godere del “qui ed ora” anche a letto, ascoltando il proprio corpo e quello di colui con cui si sta condividendo il piacere dell’amore.

 Sarà stata l’una di notte di K. Kavafis 

Sarà stata l’una di notte

o l’una e mezzo.

 

In un angolo della bettola,

dietro il separé di legno.

A parte noi, completamente vuoto il locale.

Una lampada a petrolio lo rischiarava appena.

Il cameriere, a lungo insonne, ora dormiva sulla porta.

 

Non ci avrebbe visti nessuno.

Ma eravamo tanto eccitati già

da abbandonare ogni cautela.

 

Si schiusero i vestiti – che non erano molti,

essendo un luglio splendido e cocente.

 

Godimento carnale

tra gli abiti dischiusi;

rapido denudarsi della carne – la cui visione

ventisei anni ha traversato, e viene

a rimanere in questi versi.

Concludiamo la nostra lista delle migliori poesie erotiche con questo scorcio di vita offertoci da Kavafis, il quale ci descrive un’attrazione talmente forte da non riuscire ad essere controllata e che porta i due fragili amanti a doversi nascondere dagli occhi di tutti per far esplodere la passione che li stava divorando. Un amore rapido e fugace che il poeta ci descrive con un erotismo palpante e diretto che colpisce il lettore e lo porta direttamente dietro quel separé di legno.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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