Quadri passionali: 5 opere che celebrano amore e sensualità

L’amore, tra i sentimenti più studiati e sviscerati, ha ispirato gli artisti di tutti i tempi dando vita a quadri passionali che hanno lasciato un segno indelebile nell’arte. Essendo un’emozione particolare e sfuggente, gli stessi artisti, che si sono cimentati nella rappresentazione dell’amore, hanno fornito una propria impronta proponendo diverse declinazioni dello stesso sentimento che assume accezioni singolari, a seconda dell’interprete.

Attraverso queste opere è possibile intravedere, tra le pennellate e le sfumature di colore, le idee d’amore di artisti del calibro di Klimt, Hayez, e Signol. A tal proposito, di seguito proponiamo una carrellata di alcuni quadri passionali che sono diventati espressione dell’amore nell’arte, oltre che simboli di tendenza.

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Le sfumature della passione nell’arte

Opera e artista La passione rappresentata
Il bacio (Gustav Klimt) Estatica e fusionale, quasi sacra
Il bacio (Francesco Hayez) Ardente e patriottica, un addio furtivo
Il rapimento di Psiche (Émile Signol) Mitologica e trascendente, l’unione tra umano e divino
Gli amanti (René Magritte) Impossibile e frustrata, il dramma dell’incomunicabilità
Amore e Dolore (Edvard Munch) Tormentata e vampirica, una forza distruttiva

1. Il bacio di Gustav Klimt

Quadri passionali - Il Bacio di Klimt

Il bacio (1907-1908) del pittore austriaco Gustav Klimt è una delle opere più celebri dell’arte contemporanea, oltre che icona dell’Art Nouveau. Conservato presso la Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, il quadro esprime amore, sensualità e romanticismo. Il dipinto mostra una coppia abbracciata al centro di uno spazio astratto, inginocchiata su un prato fiorito che sembra finire nel vuoto. L’uomo avvolge la donna teneramente e si china sul volto di lei dall’alto. La giovane ha il viso reclinato di lato e poggiato sulla sua spalla, l’espressione è serena ed estatica. La donna è avvolta da una veste attillata che lascia scoperte le spalle e le gambe, decorata con motivi circolari e floreali, simbolo di femminilità e fertilità. L’uomo, invece, è avvolto da una tunica dorata decorata con motivi rettangolari neri e grigi, a rappresentare la virilità. L’uso massiccio dell’oro, applicato in foglia, è tipico del “periodo aureo” di Klimt, ispirato dai mosaici bizantini di Ravenna, e conferisce alla scena una dimensione sacra e atemporale, trasformando l’abbraccio passionale in un momento di estasi quasi divina.

2. Il bacio di Francesco Hayez

Quadri passionali - Il Bacio di Hayez

Manifesto del Romanticismo italiano, Il Bacio di Francesco Hayez (1859) è uno dei quadri passionali più iconici della storia dell’arte. Conservato alla Pinacoteca di Brera di Milano, il suo punto focale è il bacio tra i due amanti. Hayez dà vita ad un vero e proprio racconto politico: la nascita dell’Italia. L’opera fu dipinta all’indomani della seconda guerra d’indipendenza. I volti sono nascosti, ma l’azione è carica di tensione: il piede dell’uomo sul gradino suggerisce una fuga imminente. La mano della giovane lo trattiene delicatamente, consapevole del suo addio. È un bacio d’addio di un patriota che parte per la guerra. I colori degli abiti (l’azzurro della donna, il rosso della calzamaglia dell’uomo e il bianco della veste di lei) sono un’allegoria dell’alleanza tra la Francia e il Regno di Sardegna contro l’Austria, il cui spionaggio è forse rappresentato dall’ombra minacciosa sulla sinistra.

3. Il rapimento di Psiche di Émile Signol

Quadri passionali - Il rapimento di Psiche

La storia di Amore e Psiche, tratta da “Le Metamorfosi” di Apuleio, è tra le più celebri della mitologia. Il pittore francese Émile Signol, nel 1839, ne cattura uno dei momenti più intensi. Nel dipinto, Psiche, mortale di una bellezza tale da scatenare l’invidia di Venere, si abbandona completamente tra le braccia di Eros (Amore), che la trasporta in volo. L’atmosfera è angelica e pura, tipica dello stile neoclassico. La passione qui è trascendente, l’unione tra umano e divino. La storia narra che Eros si innamorò di Psiche, ma le impose di amarlo solo al buio. Istigata dalle sorelle, lei una notte lo illuminò con una lampada, ma una goccia d’olio bollente lo svegliò e lo fece fuggire. Disperata, Psiche superò prove terribili imposte da Venere per ritrovarlo. Alla fine, Giove, commosso, la rese immortale, permettendole di sposare Amore. Il quadro di Signol rappresenta l’apice di questo amore, il momento in cui Psiche viene elevata all’Olimpo, simbolo di una passione che supera ogni ostacolo terreno.

4. Gli amanti di René Magritte

Quadri passionali - Gli amanti di Magritte

La passione non è sempre gioiosa. A volte è impossibile, frustrata, un velo che impedisce la vera comunicazione. È questo il tema de *Gli amanti* (1928) di René Magritte, capolavoro del Surrealismo conservato al MoMA di New York. L’immagine è tanto semplice quanto potente: due figure, un uomo e una donna, si baciano, ma i loro volti sono interamente coperti da un panno bianco. Il bacio, l’atto passionale per eccellenza, è negato. Il velo impedisce il contatto, la vista, la conoscenza. Le interpretazioni sono molteplici. Una, biografica, collega l’immagine al trauma infantile dell’artista, che vide il corpo della madre suicida ripescato da un fiume con la veste da notte avvolta sul viso. Un’altra, più universale, parla dell’incomunicabilità, dell’impossibilità di conoscere veramente l’altro, anche nel momento di massima intimità. È la rappresentazione di una passione tormentata dal mistero e dall’assenza.

5. Amore e Dolore (Il Vampiro) di Edvard Munch

 

Se Magritte esplora l’impossibilità della passione, Edvard Munch ne rappresenta il lato distruttivo e vampirico. *Amore e Dolore* (1895), meglio conosciuto come *Il Vampiro*, è uno dei quadri passionali più inquietanti della storia dell’arte. In una stanza buia, una donna dai lunghi capelli rossi si china sul collo di un uomo, che si abbandona al suo abbraccio. Non è un gesto di tenerezza, ma di possesso. I capelli rossi, come tentacoli di sangue, avvolgono l’uomo, mentre lei sembra nutrirsi di lui. Munch, la cui vita fu segnata da lutti e relazioni tormentate, vedeva la donna come una forza potente e pericolosa, capace di prosciugare l’energia vitale dell’uomo. Quest’opera, emblema dell’Espressionismo, non descrive una scena reale, ma uno stato d’animo: l’angoscia di una passione che non dà vita, ma la toglie, un amore che è allo stesso tempo dolore e sottomissione.

Fonte immagine: Pixabay, Wikimedia Commons, MoMA

Articolo aggiornato il: 12/09/2025

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