Qual è il momento migliore per studiare?

momento migliore per studiare

Spesso si sente dire che il momento migliore per studiare è la mattina presto o la sera tardi. Sapete perché? Perché in quei momenti della giornata il cervello è naturalmente attraversato da un certo tipo di onde ed è predisposto per quel tipo di attività, che si traduce in una maggiore concentrazione. Esistono dunque, tecniche che consentono di entrare in questa fase indipendentemente dall’ora del giorno, in modo da poter studiare quando si vuole e ottimizzare tempo ed energie.

Il nostro cervello, è attraversato da onde celebrali. Queste hanno frequenze diverse, e queste sono parametri utili per la classificazione delle onde, in quanto le frequenze determinano il tipo di attività del cervello. Le onde cerebrali possono quindi essere suddivise in base alla frequenza in 4 tipologie:

  • Onde Delta:

onde caratterizzate da frequenze comprese tra 0,1 e 3,9 Hz. Sono le onde che caratterizzano le fasi del sonno profondo e della meditazione.

  • Onde Theta:

onde con frequenze di 4-7,9 Hertz, che caratterizzano la fase REM o sonno profondo.

  • Onde Alfa:

frequenze comprese tra 8 e 13,9 Hertz, tipiche onde che compaiono nello stato di veglia a occhi chiusi o nei momenti precedenti l’addormentamento.

  • Onde Beta:

onde di 14-30 Hz. Sono le onde registrate nello stato di veglia durante un’intensa attività mentale e provengono principalmente dalle regioni cerebrali dei lobi frontali coinvolte nei compiti cognitivi più complessi e avanzati.

  • Onde Gamma:

onde tra 30-42 Hz, che caratterizzano alcuni stati di tensione e di attivazione.

 

La tecnica dei loci di Cicerone

Per riuscire ad essere concentrati, la cosa importante è avere una strategia per entrare nella fase Alfa. Per entrare in questa fase, è possibile fare riferimento alla cosiddetta “tecnica dei loci“: conosciuta anche come “palazzo della memoria“. Questa tecnica di memoria fu introdotta negli antichi trattati di retorica greci e romani da Cicerone ed è un metodo di memorizzazione delle relazioni spaziali per ricordare vari contenuti in un certo ordine. L’applicazione della tecnica dei loci consiste nell’individuare lo spazio o il percorso di ciò che vogliamo memorizzare. Una volta deciso cosa vogliamo memorizzare, bisogna seguire quest’ordine:

1. Cogliere i pensieri attraverso le immagini: la capacità di convertire in immagine ciò che si vuole ricordare.
2. Ordine di cattura in base alla posizione: riguarda il “loci” (luogo), da cui deriva il nome di questa tecnica.

Fondamentalmente, quindi, Cicerone ha creato un percorso all’interno di uno spazio che conosceva (la sua casa, la strada per il Senato, ecc.) e ne ha identificato una serie di “stazioni” o “stanze” su ogni percorso.. In questo modo, “percorrendo” il percorso nel nostro cervello, è possibile passare da un concetto all’altro in modo ordinato. In altre parole, 2.000 anni prima dello sviluppo delle neuroscienze, abbiamo avuto la grande intuizione di capire che “gli esseri umani hanno due tipi di memoria: a lungo termine e a breve termine”.

 

Quali sono i vantaggi di questa tecnica?

1. Memorizzare le informazioni in modo più stabile e ordinato.
2. Ricordare “camminando” mentalmente nei luoghi che si conoscono bene, non rovistando freneticamente nel cervello, come a volte accade durante gli esami, dando la sicurezza che spesso manca quando si prepara un esame.

Chi impara la tecnica dei loci, spesso si porta via non solo molto tempo di studio, ma anche molta ansia.
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Fonte immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Martina Barone

Laureata in Lingue e Culture Comparate presso l'Università degli Studi di Napoli L'Orientale. Appassionata di cultura giapponese, letteratura, arte, teatro e cinematografia.

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