Le sirene esistono? Sì, nella simbologia e nel mito!
Dalla statua simbolo di Copenaghen al logo della catena di caffetterie Starbucks, dal film d’animazione Ariel all’asteroide 1009 la protagonista indiscussa è sempre lei. Con il suo potere ipnotico e il suo fascino misterioso, elegante ed estremamente seduttivo, la sirena ha sempre influenzato l’arte e la letteratura di tutti i secoli, fino ad arrivare a diventare simbolo per eccellenza di attrazione fatale, di istinto e desiderio non mediati dalla ragione.
Le sirene sono creature acquatiche immaginarie, caratterizzate da un aspetto ibrido: hanno volto e busto di donna e coda di pesce. Nell’immaginario collettivo sono dotate di bellezza e sensualità ultraterrene.
Nell’Antica Grecia le sirene erano figure mitiche tra le più temute: esse, con l’incanto della voce, inducevano chiunque solcasse i mari a raggiungerle ma in realtà ingannavano gli uomini conducendoli a morte certa. Non a caso Omero le descrive adagiate su un prato fiorito circondato da ossa umane e da cadaveri putrefatti.
A stupire maggiormente è la credenza della cultura greca, che raffigura le sirene come creature con sembianze femminili nella parte superiore del corpo ma dotate di ali e zampe di uccello.
È a partire dal Medioevo che queste caratteristiche fisiche si trasformano definitivamente, dando origine all’immagine comune della sirena che, frattanto, si era già delineata in altre culture come quella assira, macedone e orientale (Le mille e una notte). La prima attestazione della presenza di queste donne con la coda di pesce compare nel Liber monstrorum de diversis generibus, un manoscritto anglosassone dell’VII secolo d.C.
In Irlanda e Scozia le sirene esistono nella simbologia, come divinità del mare e dell’amore, in Russia erano associate alla primavera e alla fecondità femminile ma, al tempo stesso, erano le anime di giovani donne morte suicide in mare o per annegamento. In Oriente, specialmente in Cina, si credeva che queste magiche creature si trasformassero in perle, che i marinai cercavano invano di catturare.
Nei paesi e nelle città costiere si narra della sirena Murgen, che abita in un’enorme conchiglia ed emerge dalle acque la notte tra il 24 e il 25 gennaio per predire il futuro. In Puglia, più precisamente a Lecce, secondo le credenze popolari, si trova il castello sottomarino della regina delle sirene. Ancora una volta la magica creatura è legata all’elemento umano: il giardino di questo castello è a cura dei marinai morti in mare.
Tralasciando le innumerevoli opere artistiche e letterarie che la vedono protagonista, ritroviamo allusioni alla misteriosa creatura in ogni dove: nel costume, con gli abiti cosiddetti “a sirena”; nell’araldica, rappresentata munita di specchio e pettine; in tecnologia, dove per “sirena” si intende l’apparecchio generatore di segnale acustico in analogia per la sua acutezza al magico canto delle creature del mare; in medicina, in cui troviamo la “sindrome della sirena”, una malformazione umana che prevede la fusione degli arti inferiori in uno solo. Esistono sirene vere, quindi, ma è solo una malformazione.
Sindrome della sirena, cos’è
La sindrome della sirena è una condizione rara e controversa in cui una persona crede di essere una sirena o di avere caratteristiche di una sirena, come la coda di pesce o le pinne. La sindrome della sirena è spesso associata a una disforia di genere, una condizione in cui una persona si sente a disagio con il proprio sesso assegnato alla nascita e desidera assumere l’identità di genere opposto.
Tuttavia, la sindrome della sirena non è riconosciuta come una diagnosi medica ufficiale e non vi è un consenso su come dovrebbe essere gestita o trattata. Alcuni sostengono che la sindrome della sirena sia una forma di disforia di genere e che debba essere trattata con terapie di supporto e, eventualmente, con la transizione di genere. Altri ritengono che la sindrome della sirena sia una forma di delusione o di disturbo del pensiero e che debba essere trattata con terapie psicologiche e farmacologiche.
In generale, è importante che le persone con sindrome della sirena ricevano il sostegno e il trattamento di cui hanno bisogno per gestire la loro condizione e vivere una vita soddisfacente e sicura. Se stai cercando aiuto per te stesso o per qualcuno che conosci che potrebbe essere affetto dalla sindrome della sirena, si consiglia di parlare con un professionista della salute mentale qualificato per ricevere consigli e supporto.
Le sirene esistono veramente? Alcune teorie a riguardo
E così le misteriose creature continuano ad abitare i mari e i cuori di chi le avvista. Ci sono infatti teorie – come quella del documentario di Discovery Channel “Sirene il mistero svelato” e altri video, probabilmente fake, postati in rete – secondo cui le sirene esistono davvero.
A noi piace pensare, invece, che basti tendere le orecchie all’ascolto del mare per scorgere il loro canto melodioso, riconoscerle e lasciarsi sedurre dal loro fascino.
Le sirene esistono… nell’Odissea!
Le sirene, come abbiamo visto, sono figure mitologiche della mitologia greca, descritte come donne con il corpo di uccello e il viso di donna. Erano conosciute per il loro canto seducente, che incantava chiunque lo sentisse e lo attirava verso di loro. Ulisse, il famoso eroe greco, incontrò le sirene durante il suo viaggio di ritorno a Itaca. Sapendo della loro fama pericolosa, Ulisse ordinò ai suoi compagni di tapparsi le orecchie con cera e di legarlo all’albero maestro della nave, in modo da non poter ascoltare il loro canto e farsi trascinare verso di loro. Nonostante queste precauzioni, Ulisse fu tentato dal canto delle sirene e chiese ai suoi compagni di liberarlo, ma essi obbedirono agli ordini di Ulisse e non lo liberarono. In questo modo, Ulisse riuscì a superare la prova delle sirene e continuò il suo viaggio verso casa.