The Black’s Tales Tour di Licia Lanera | Recensione

The Black’s Tales Tour di Licia Lanera | Recensione

Nella sua aria cupa ed evanescente, The Black’s Tales Tour di e con Licia Lanera arriva al Piccolo Bellini di Napoli dal 22 al 27 Marzo.

Il pubblico viene accolto nella sala del Piccolo Bellini con le luci già abbassate, addentrandosi nel fumo che pervade la stanza e nella musica elettronica live di Tommaso Qzerty Danisi che già prepara l’atmosfera per lo spettacolo che sta per cominciare. Un effetto quasi straniante, per uno spettatore che si immerge in un luogo in cui si fondono i confini di tempo e spazio, complice l’oscurità.

Licia Lanera comincia la piece come una voce fuori campo, che subito suggerisce il racconto di una ordinaria follia che diventa quasi ossessione, discorsi quasi sconnessi di una persona ossessionata dalle persone, quanto dalla solitudine che l’accompagna durante la notte, una persona immersa in quelle che sembrano essere le proprie paure. Entrata in scena, Lanera appare in un look a tratti da rock star, a tratti da cubista, con body e stivali in pelle nera, pronta a giocare con la voce sui ritmi sempre più incalzanti di Qzerty.

Quasi un concerto, lo spettacolo ha come fil rouge il nero che si intreccia con la musica altamente coinvolgente, mentre si guarda al lato oscuro delle favole che siamo sempre stati abituati a conoscere con il loro finale speranzoso, edulcorato, perfetto: e se quel finale idillico, privo della sua oscurità, avesse in realtà tolto la speranza? E se quell’oscurità fosse l’unico modo per sentire le storie nuovamente vicine alle nostre? L’idea è quella di restituire imperfezione alle celebri storie di Cenerentola, della Sirenetta, della Regina delle Nevi e non solo, ammettendo che “Le eroine delle fiabe sono diventate più che umane, sono imperfette, e falliscono esattamente come noi, sono il nostro specchio, sono i nostri inciampi, sono il nostro archetipo.”

Un rovesciamento degli archetipi è dunque l’obiettivo dell’autrice, un rovesciamento affine al tempo che stiamo vivendo, il quale ha ribaltato le certezze della quotidianità umana, facendo fuoriuscire i timori di ognuno. In qualche modo, l’obiettivo è mettere di fronte allo spettatore proprio quei mostri che fatica a riconoscere e a perdonare, con la complicità delle storie che vengono raccontate, ben diverse dai ricordi infantili di molti, che mostrano il loro lato noir – facendo tornare ancora il colore che metaforicamente rappresenta la solitudine, l’abisso, l’incertezza e che colora archetipicamente la paura.

Uno spettacolo avvolgente, che non si comprende subito, ma proprio come una paura si metabolizza col tempo, che si apprezza meglio con la successiva rielaborazione personale una volta fuori dal luogo onirico che si viene a creare grazie al mix di cupezza, erotismo e coinvolgimento emotivo, il tutto con un vertiginoso ritmo elettronico che spesso diventa prepotente protagonista di The Black’s Tales Tour.

Immagine in evidenza: Teatro Bellini

A proposito di Chiara Leone

Zoomer classe '98, studentessa della scuola della vita, ma anche del corso magistrale in Lingue e Letterature Europee e Americane all'Orientale. Amante dell'America intera, interprete e traduttrice per vocazione. La curiosità come pane quotidiano insieme a serie tv, cibo, teatro, libri, musica, viaggi e sogni ad occhi aperti. Sempre pronta ad esprimermi e condividere, soprattutto se in lingue diverse.

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