Artigianato e Arte a Napoli, Pizza Tales 2023

artigianato e arte

Il 18 giugno, alla Mostra d’Oltremare di Napoli, si è tenuto il terzo appuntamento del Pizza Tales, questa volta incentrato sul tema dell’Artigianato e dell’Arte nel capoluogo campano, un settore che non può non coinvolgere anche l’universo della pizza.

Il Pizza Tales è un progetto editoriale prodotto da Pizza Village che ha l’ambizione di voler raccontare il mondo della pizza, e non solo, in tutte le sue sfumature. Attraverso i racconti dei suoi ospiti, esso si fa centro di un dialogo e confronto continuo su diversi temi, quali: la passione, la professionalità e l’incontro tra tradizione e modernità. Il terzo appuntamento del Pizza Tales 2023 si è focalizzato sul tema dell’Artigianato e dell’Arte, divenuto nel corso dei secoli il fiore all’occhiello della città di Napoli e che rappresenta un argomento di grande attualità. In particolare, una questione molto dibattuta al giorno d’oggi è quella del confine tra il mondo dell’artigianato e dell’arte, che secondo molti è così sottile da sfumarne i margini. Le opere dei maestri pastorai delle botteghe di San Gregorio Armeno sono sicuramente le creazioni napoletane più note al mondo, tuttavia, il capoluogo campano vanta di un così alto numero di forme d’artigianato che la maggior parte di esse meritano di essere collocate all’interno dell’ambito dell’arte.

Il dibattito della terza giornata è stato moderato dalla giornalista del Tg1 Alessandra Barone che ha subito sottolineato il legame tra arte e artigianato, dando la parola agli ospiti presenti e definendoli come protagonisti di storie di successo della città di Napoli.

Il primo ad intervenire è stato Enzo Coccia, autore e maestro pizzaiolo de Pizzeria La Notizia. L’artigianato napoletano, infatti, non può che coinvolgere l’antica arte della pizza. Quest’ultima nasce nel lontano 1792, a partire da una modifica della ricetta della focaccia, divenendo nel corso dei secoli un simbolo del made in Italy nel mondo. A testimoniare ciò, nel febbraio di quest’anno, vi è stato un curioso accadimento che ha visto la pizza di Coccia come protagonista. Di ritorno da un viaggio in Sud Africa, la first lady americana Gil Biden ha approfittato dello scalo a Capodichino per ordinare ben 19 pizze presso la Pizzeria La Notizia, ormai divenuta nota a livello internazionale per la sua partecipazione allo show della CNN Searching for Italy, condotto dal premio Oscar Stanley Tucci.

Un altro settore che unisce arte e artigianato a Napoli è quello della pelletteria. Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, ha raccontato come quello della conceria sia un lavoro millenario, tanto da risalire all’Antica Pompei, nel cui parco archeologico sono stati ritrovati alcuni locali in cui in passato veniva svolta l’arte della concia delle pelli. Negli ultimi anni, la sua organizzazione si è dedicata al rilancio della guanteria napoletana, da sempre un’eccellenza mondiale. In particolare, nel corso di quest’anno è stata inaugurata la mostra La Casa del Guanto, che dal 17 luglio sarà ospitata al MANN e che avrà uno spazio dedicato all’interno della fiera internazionale Lineapelle di New York.

Come anticipato, quando si parla di artigianato non si può non menzionare l’arte presepiale napoletana. Alessia Capuano, una giovane donna appartenente alla quinta generazione di maestri presepiali, porta avanti orgogliosamente quest’antica tradizione tramandata di padre in figlio, o meglio, in figlia. Seguendo la strada della sua famiglia, Arte Capuano dal 1840, Alessia Capuano si è avvicinata a questo lavoro sin dalla tenera età, per poi aprire, a soli ventisei anni, una bottega indipendente specializzata nella lavorazione della terracotta, nella famosa strada di San Gregorio Armeno.

Una cultura così ricca d’arte, tradizioni e passione, come quella napoletana, richiede anche degli eccellenti narratori che sappiano raccontarla al mondo. Tra questi c’è sicuramente la scrittrice e guida turistica Silvana Perno, conosciuta anche come Napoli Reale che, con il suo lavoro e i suoi video su TikTok, racconta Napoli ai turisti e ai più curiosi. Dalle sue parole espresse durante l’evento traspare una Napoli fatta di mille colori, di eccellenze, valori e storie, che devono essere colte in tutte le loro sfumature per poter comprendere pienamente la bellezza di questa città. Un fenomeno virale analogo è quello di Donato De Caprio, salumerie e proprietario di Da Donato – Con mollica o senza che con la sua semplicità e professionalità ha fatto conoscere ai suoi milioni di seguaci l’antica arte della marenna napoletana. Entrambi i casi sono l’esempio di un uso genuino dei social, che ha l’obiettivo di trasmettere la napoletanità nel mondo a partire da una lunga e dura esperienza.

Dopo un breve salto nel mondo dell’arte e dell’artigianato del tatuaggio con Giuseppe Sanselmo e Diego Petrone, giovani fondatori di Essepi Tattoo Concept a Napoli, la discussione è ritornata sulla protagonista dell’evento: la pizza. A prendere la parola alla fine della discussione sono stati alcuni pizzaioli napoletani appartenenti a diverse generazioni. Tra questi, c’è il giovane Ciro Cascella di Pizzeria 3.0 Ciro Cascella, che con onore porta avanti l’antica tradizione della pizza, associata, però, ad una piccola evoluzione. Alla stessa generazione appartengono anche Angelo Romano e Raffaele Vitale che, unendo passione e chimica degli alimenti, hanno aperto nel 2020 la Pizzeria InFermento. Secondo Vitale, pizzaiolo e tecnologo alimentare, ciò che differenzia la pizza napoletana dalle altre dal punto di vista chimico è il Mediterraneo, che offre una qualità e quantità di prodotti impareggiabili.

A prendere l’ultima parola sono stati i fratelli Marcello e Rodolfo Molettieri de Antica Forneria Molettieri, un’attività di famiglia nata nel 1959, che successivamente si è specializzata anche nel settore gastronomico e della pasticceria. Insieme ai loro fratelli, hanno fatto della passione e tradizione la cifra della loro professione, che portano avanti da anni con estrema professionalità. Entrambi i loro interventi hanno fatto riferimento all’importanza della conoscenza e del rispetto delle proprie radici, che vengono toccate con mano e riportate al presente ogni volta che si lavora e si impastano dei nuovi prodotti.

Le parole del pizzaiolo Enzo Coccia, che riprendono una frase del filosofo e politico napoletano Benedetto Croce, riassumono perfettamente questo terzo incontro sull’Artigianato e l’Arte a Napoli e le personalità presenti all’evento: un bravo artigiano è colui che lavora con la testa, con le mani e con il cuore.

Foto di Lisa Ribotti per Eroica Fenice

A proposito di Lisa

Classe ’98. Laureata in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università degli Studi di Napoli “L'Orientale” e attualmente studentessa magistrale di Lingue Letterature Europee e Americane. Appassionata di: letteratura, arte, gastronomia e commedie romantiche anni '00.

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