Remake dei classici Disney, qual è stato il primo rifacimento realizzato?

Remake classici Disney

Remake dei classici Disney, qual è stato il primo rifacimento di un film d’animazione della Casa di Topolino?

Dall’uscita di Alice in Wonderland di Tim Burton, i Walt Disney Studios si sono cimentati nella realizzazione di numerosi remake di molti dei loro film d’animazione, con attori dal vivo o con la computer graphic: alcuni di essi sono stati distribuiti al cinema (per esempio Il libro della giungla, La Bella e la Bestia, Dumbo, Aladdin, Il re leone o il recente La sirenetta), altri sono arrivati sul servizio streaming Disney+ (come nel caso di Lilli e il Vagabondo, Peter Pan e Wendy o Pinocchio) e, infine, abbiamo diverse pellicole che reinventano le storie di alcune cattive (Maleficent, il suo seguito Maleficent II- Signora del Male e Crudelia).

In realtà, il primo remake di uno dei classici Disney è antecedente anche all’uscita di La carica dei 101- Questa volta è vera magia e di La carica dei 102-Un nuovo colpo di coda, con Glenn Close nei panni di Crudelia De Mon, ambedue distribuiti tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo Millennio. Il film in questione è Mowgli- Il libro della giungla (Rudyard Kiping’s The Jungle Book) del 1994. Il protagonista è interpretato dall’attore sino-americano Jason Scott Lee, mentre la coprotagonista dall’attrice inglese Lena Headey (famosa per il ruolo di Cersei Lannister nella serie tv Il trono di spade).

Il primo remake di un classico Disney, il caso di Mowgli-Il libro della giungla di Stephen Sommers

Mowgli- Il libro della giungla è un film d’avventura diretto dal regista Stephen Sommers, conosciuto dal grande pubblico per i film La Mummia (The Mummy, 1999) e Van Hellsing (2004). Il primo remake di uno dei classici Disney non segue pedissequamente l’originale, piuttosto sceglie di raccontare una vicenda originale rispetto al film animato e all’opera di Kipling.

Un villaggio nelle foreste dell’India britannico è vittima dell’attacco della feroce tigre Shere Khan, che uccide il padre di un bambino chiamato Mowgli. Costui, ritrovatosi senza genitori e abbandonato da tutti, fugge nella confusione, per poi trovarsi nella giungla. Nella natura vergine egli è allevato e cresciuto da un branco di lupi assieme all’orso Baloo e alla pantera Baghera. Mowgli, oramai divenuto forte, atletico ed adulto, vive in armonie con gli animali, ma la sua vita è destinata a cambiare: per caso incontra la giovanissima Kitty, figlia di un generale dell’esercito inglese stanziato in India, della quale si innamora follemente. 

Le differenze con il classico della Disney del 1967: la combinazione fra avventura, romanticismo e azione

Il Mowgli del primo remake di uno dei classici Disney risulta essere molto diverso dalla controparte ideata da Disney-Reitherman: egli non è più un bambino, ma un adulto conoscitore della giungla e rispettoso delle sue leggi. La relazione Kitty-Mowgli ricorda quella tra Jane Porter e lord John Clayton visconte di Greystoke\Tarzan, ovvero quella di un buon selvaggio che si ritrova a vivere nella società inglese del XIX secolo. Quindi, risulta essere diviso tra il mondo degli animali della foresta pluviale e quello dei suoi simili. 

Come ogni film d’avventura d’epoca che si rispetti, non manca la presenza di un cattivo che risulta essere l’opposto dell’eroe: il capitano dell’esercito inglese William Boone, interpretato dall’attore Cary Elwes, noto per i suoi ruoli in Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, Robin Hood- Un uomo in calzamaglia di Mel Brooks e Mission Impossible: Dead Reckoning- Parte 1. Si tratta di un uomo spietato, crudele e opportunista, il cui unico scopo è quello di arricchirsi raggiungendo una misteriosa città perduta nel cuore della giungla, una città che nasconde un tesoro di inestimabile valore, un luogo in stato di rovina (un po’ come Angkor in Cambogia), dove vivono solo delle scimmie al servizio del loro sovrano, l’orango Re Luigi. 

Un film girato nelle foreste del Tennessee e non dell’India

Il primo remake di uno dei classici Disney combina romanticismo, azione ed avventura e sembra essere ispirato più dai romanzi di Tarzan di Burroughs e dai classici d’avventura hollywoodiani degli anni Trenta-Quaranta che ai racconti immaginati da Kipling. Mowgli-Il libro della giungla, come riportato dal quotidiano Los Angeles Time in un articolo del 1994, redatto da James Bates, costò ben 30 milioni di dollari e gran parte delle riprese erano avvenute in un parco naturale in Tennessee, a causa di problemi burocratici col governo indiano. In un altro articolo, redatto da Rick Fleishman, il produttore Edward S. Feldman rivela di aver usato veri animali attori per le riprese del suo film anziché degli animatronic. 

Omaggiare un capolavoro del cinema ed insegnare al pubblico il perché bisogna rispettare l’ambiente. Il regista e il produttore offrono un senso alla realizzazione del primo remake di uno dei classici Disney

Inoltre, la scelta di realizzare un rifacimento dell’ultima fatica di Walt Disney prima del decesso, distribuito proprio in occasione del centesimo anniversario della stampa del libro di Kipling, sottolinea la volontà di Feldman e di Sommers di omaggiare il film d’animazione (il preferito del regista), ma anche offrire un messaggio ecologista che si nasconderebbe dietro le leggi della giungla insegnate e tutelate da Akela e dai lupi. Il rapporto umanità-natura e la contrapposizione fra coloro che hanno vissuto in natura e i “civilizzati” è presente anche in un altro film Disney distribuito nell’estate dell’anno successivo, ovvero Pocahontas di Mike Gabriel ed Eric Goldberg.

Fonte immagine di copertina: si ringrazia il canale Youtube Home Cinema Trailer per la fotografia

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Iaconis

Commenta