Se sei nato a cavallo degli anni 1995-2000, fai parte dei Zillennials, la generazione di mezzo tra i Millennials e la Generazione Z. Per intenderci, è la generazione cresciuta con Harry Potter, High School Musical, Il Mondo di Patty, Mean Girl e Il Signore degli anelli.
La prima volta che si è sentito parlare di Zillennials è stata in un articolo della giornalista Brittney McNamara, pubblicato su Bustle, una piattaforma online che tratta temi legati alla cultura, alla società e alla vita delle donne. Dopodiché, questo termine ha iniziato a spopolare sui siti web e sui social media per rendere giustizia a quella fascia di giovani che non si riconoscono né nella generazione precedente né in quella successiva, ma prendono spunto da entrambe in modo diverso.
L’impatto di internet sui Zillennials
I Zillennials, durante la loro adolescenza hanno assistito alla transizione analogico-digitale con l’avvento di internet, dei computer e delle tecnologie di telecomunicazione moderne. Da piccoli utilizzavano cellulari come i Blackberry 6210, Motorola RazrV3, Nokia N95 e LG Prada per inviare gli SMS per poi passare agli smartphone durante tutta la loro adolescenza. Sono la generazione che è cresciuta con le videocassette, pian piano soppiantate dai DVD e che ha imparato a scaricare la musica da eMule e i film da uTorrent. Sono stati i primi alle prese con MSN, vero e proprio simbolo di questa generazione, così come i primi ad usare le app di Skype e Facebook, nei quali creavano profili utenti fingendosi maggiorenni.
Come i Millennials, sono stati i primi a toccare con mano le innovazioni tecnologiche, ma allo stesso tempo hanno anche seguito lo spirito progressista della Generazione Z, in particolare, la salvaguardia dell’ambiente, l’attivismo per il cambiamento climatico e un attenzione particolare all’iperconsumismo, preferendo il second-hand rispetto ai trend dell’industria del fast fashion.
Il rapporto dei Zillennials con i social media
C’è da dire che il loro rapporto con la tecnologia è molto misterioso e particolare. Il loro utilizzo dei social media è differente rispetto a quello della Gen Z. Quest’ultimi sono i portatori di trend su Tik Tok, la maggioranza degli influencer e protagonisti dei contenuti più virali, mentre, i Zillennials preferiscono osservare da spettatori piuttosto che essere utenti attivi: guardano e non postano, condividono nelle stories le manifestazioni o gli eventi ma non partecipano in prima persona. La loro scelta di invisibilità deriva dal confronto con due epoche diverse, tra le quali non riescono a trovare un proprio posto, una propria identità ben definita, probabilmente per via delle difficoltà a livello culturale, sociale ed economico.
L’incertezza del futuro
I Zillennials non ricordano la vita prima dell’11 Settembre 2001 poiché erano molti piccoli ma, secondo Deborah Carr, professoressa di sociologia e direttrice del Center for Innovation in Social Science presso la Boston University, hanno vissuto a pieno gli anni delle trasformazioni apportate dalla catastrofe di New York, come l’allarmismo, la conflittualità internazionale, e l’incertezza del futuro. Questi eventi hanno impattato molto su di loro sia a livello culturale che psicologico e sociale.
Un’altra incertezza che tormenta i ragazzi di questa generazione è senza dubbio quella economica. Nonostante la loro giovane età, hanno risentito della crisi economica del 2008 attraverso i propri genitori, i quali hanno dovuto affrontare una serie di difficoltà finanziarie che hanno contribuito a far alimentare la paura di una futura carriera lavorativa precaria o poco remunerativa. Una generazione alla ricerca della stabilità economica caratterizzata da molti lavori d’imprenditoria, freelance e startup.
Riconoscimento dell’importanza della salute mentale
Inoltre, i Zillennials hanno più consapevolezza e conoscenza dei problemi relativi alla salute mentale. Sono molto più sensibili ai temi dell’ansia, depressione e burnout rispetto alle generazioni precedenti. Avendo visto esplodere il dibattito riguardante i disturbi mentali, soprattutto a seguito della pandemia COVID-19, tendono a dare molta più attenzione alla cura del proprio benessere psicologico dedicandogli la giusta priorità rispetto al resto.
In sintesi, sono una micro-generazione particolare che nonostante i problemi riscontrati si distingue per essere molto attenta a temi sociali e culturali che precedentemente non venivano trattati con la stessa importanza. Si può definire una generazione combattiva che lotta sia per le minoranze che per le disuguaglianze sociali legate al genere nonché per la salvaguardia dell’ambiente e la preservazione del futuro.
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