Beat Generation: tra ribellione e letteratura

Beat generation: tra ribellione e letteratura

La Beat Generation è uno dei movimenti artistici, di stampo rivoluzionario e pacifista, fioriti in seguito agli orrori della Seconda Guerra mondiale. 

Nato negli anni ’50 del Novecento, questo movimento culturale ha interessato principalmente gli Stati Uniti d’America, costituendo una vera e propria rivoluzione artistica, in particolar modo in ambito letterario.
Vanno stabilendosi, in questo periodo, dei nuovi ideali di libertà nonché una particolare tendenza alla trasgressione delle regole imposte dalla società. 
Gli scrittori della Beat Generation sono, infatti, popolari per il consumo di droghe nonché per la loro predisposizione ad una vita senza freni e fatta di avventure epiche ed emozionanti.

Uno dei capisaldi del movimento è sicuramente lo scrittore statunitense Jack Kerouac, al quale si deve proprio l’invenzione dell’espressione Beat Generation nel 1948.
Il termine beat, che Kerouac aveva sentito per la prima volta da Herbert Huncke in riferimento ad una corrente anticonformista newyorkese, aveva al tempo un’accezione quantomai dispregiativa.
La parola, infatti, significava letteralmente stanco, abbattuto, ed era utilizzata in chiave negativa in riferimento alla comunità afroamericana. Tuttavia, Jack Kerouac diede un nuovo significato al termine: con lui beat assunse l’accezione di beato, ottimista, inteso come l’abbreviazione della parola beatific. 


Il nuovo significato assunto dalla parola si sposava perfettamente con il movimento che andava a delineare poiché alludeva proprio all’approccio alla vita adottato dai rappresentanti della Beat Generation: la spensieratezza, la calma, la beatitudine – molto spesso artificiale, indotta dal consumo di droghe – sono gli elementi caratteristici dell’atteggiamento che gli scrittori di questo movimento adottarono nei riguardi della propria esistenza. Ma beat può essere inteso anche come sconfitta: la Seconda Guerra Mondiale aveva causato un trauma significativo, sancendo un senso di sfiducia e di paura nei riguardi della società, che si era trovata a subire passivamente gli orrori della guerra. Con queste premesse, divenne chiaro il rifiuto nei riguardi delle tradizioni e dei costumi sociali, ormai irrimediabilmente sporcati di sangue.

La Columbia University è ritenuta oggi come il luogo fisico in cui ha avuto inizio il movimento della Beat Generation, poiché è proprio lì che si incontrarono gli autori più importanti di questa corrente letteraria, ovvero Kerouac, Ginsberg, Carr e Burroughs. È proprio tra le mura dell’università che questi scrittori, allora studenti, cominciarono ad avvertire la necessità di qualcosa di nuovo, di codificare i rinnovati canoni artistici con lo scopo di esprimere la sensibilità giovanile del secondo dopoguerra, sancendo una rottura definitiva con la tradizione letteraria precedente.

Il movimento beat si contraddistinse proprio per il rifiuto dei dettami della società, che insinuava nei giovani un irrefrenabile desiderio di fuga, desiderio tramutato in un viaggio sia spirituale che materiale che non dà importanza alla meta, bensì al percorso. Il tema del viaggio, non a caso, è la componente principale del romanzo che ha consolidato l’indiscutibile fama di Jack Kerouac, On the road: un’opera che tratta di un’amicizia sgangherata, di giovinezza, di un viaggio lungo e sconclusionato che prende a morsi la vita, divorandola ferocemente. Kerouac, non a caso, è considerato uno degli iniziatori del movimento nonché il primo a definirlo esplicitamente, descrivendo la Beat Generation come «un gruppo di bambini all’angolo della strada che parlano della fine del mondo».

I temi toccati dai pionieri del movimento riguardano un ventaglio di argomenti precedentemente visti come dei tabù all’interno della società ma che, a seguito del sentimento di sfiducia nei riguardi di quest’ultima, vengono rielaborati e spogliati dei giudizi negativi ai quali venivano precedentemente sottoposti. Tra le varie tematiche riscontriamo l’omosessualità, la condizione della donna e degli afroamericani. Si parla inoltre liberamente di droghe e dei viaggi mentali e psichedelici che derivano dal consumo di queste sostanze, in particolar modo dell’LSD: tutti temi che trovano pieno sfogo in letteratura, in particolar modo nelle opere di William S. Burroughs.

Fonte immagine: Wikipedia

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