La Materia di Bretagna, o ciclo arturiano, è un insieme di opere che costituisce una delle saghe cavalleresche più famose di sempre. Le gesta leggendarie di re Artù e i suoi cavalieri sono ormai incise nell’immaginario collettivo, anche grazie alle molteplici trasposizioni nei media odierni, e continuano ad affascinare ancora adesso un pubblico vastissimo.
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Origini del ciclo arturiano
Il ciclo arturiano (anche detto ciclo bretone) inizia ufficialmente grazie all’opera del chierico Goffredo di Monmouth intitolata Historia Regum Britanniae (XII sec.), tuttavia sono molteplici le testimonianze orali e scritte precedenti. Fra queste vanno annoverate il sermone De excidio Britanniae di Gildas, e la Historia Brittonum del monaco Nennio nel IX secolo, in cui iniziano a comparire personaggi fondamentali come il celeberrimo Mago Merlino. Negli Annales Cambriae viene inoltre descritta la Battaglia di Camlann, episodio chiave del ciclo.
Temi e caratteristiche del ciclo arturiano
Il ciclo arturiano si diffuse contemporaneamente al ciclo carolingio, ma si differenzia da esso per una serie di caratteristiche e temi. In esso si nota la commistione fra elementi sacri e profani: l’elevazione spirituale è affiancata a vicende avventurose, amorose e in cui persiste l’intervento magico e fantastico.
Ciclo arturiano (Bretone) | Ciclo carolingio |
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Temi: Amore, magia, avventura individuale (quête), mistero. | Temi: Fede, guerra santa, onore, lealtà al re e a Dio. |
Ambientazione: Scenari fiabeschi, leggendari, onirici (foreste incantate, castelli misteriosi). | Ambientazione: Contesto storico più definito (guerre di Carlo Magno contro i Saraceni). |
Motivazione del cavaliere: Ricerca interiore, amore per una dama, gloria personale. | Motivazione del cavaliere: Dovere verso il sovrano e la cristianità. |
I cavalieri arturiani combattono al fianco del re, ma soprattutto intraprendono viaggi spinti da una necessità interiore. L’amore, in particolare, ricopre un ruolo di primo piano, basti citare Sir Lancillotto e Ginevra, o Sir Tristano e Isotta. In queste situazioni, all’amore si contrappongono l’onore e la lealtà, creando un profondo tormento interiore. La magia è fondamentale, e può essere alleata o nemica.
I personaggi principali del ciclo arturiano
Di seguito vengono riportati alcuni dei personaggi più celebri.
Personaggio | Ruolo Chiave |
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Re Artù Pendragon | Il re ideale, fondatore di Camelot e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Custode di Excalibur. |
Regina Ginevra | Moglie di Artù, protagonista della tragica storia d’amore con Lancillotto, esempio di amore cortese. |
Merlino | Mago, profeta e consigliere di Artù, figura chiave nella sua nascita e ascesa al trono. |
Fata Morgana | Sorellastra di Artù, potente incantatrice, spesso antagonista ma talvolta alleata. |
Dama del Lago (Vivian) | Creatura fatata che dona Excalibur ad Artù, alleva Lancillotto e imprigiona Merlino. |
Sir Lancillotto | Il più grande dei Cavalieri della Tavola Rotonda, ma il suo amore per Ginevra causa la caduta del regno. |
I Cavalieri della Tavola Rotonda sono l’ordine che riunisce i guerrieri più valorosi alla corte di Artù, simbolo dell’uguaglianza che vige fra loro. Il loro codice di comportamento, descritto da Thomas Malory ne La Morte di Artù, prevedeva di non oltraggiare, evitare la crudeltà, aiutare sempre dame e vedove e non combattere per motivazioni materiali. Fra i più noti, oltre a Lancillotto, vi sono Sir Gawain, Sir Percival e Sir Galahad (che trovano il Santo Graal), Sir Mordred (che causerà la morte di Artù nella battaglia di Camlann) e Sir Tristano.
Articolo aggiornato il: 02/09/2025
Fonte immagine di copertina: Wikipedia