Le méthode: l’opera più importante del razionalismo

Le méthode: l’opera più importante del razionalismo

Le méthode è un’opera di Descartes, filosofo del razionalismo.

Descartes essendo un filosofo del razionalismo credeva nella capacità della conoscenza di arrivare a verità universali. Nel 1637 pubblica “le méthode”, “discorso sul metodo”, opera scritta in francese in cui Descartes deve trovare delle regole che possono servire agli uomini sia in ambito teorico sia in ambito pratico. Queste regole le desume dalle scienze matematiche che secondo lui sono le scienze dotate di un sistema rigoroso ed efficace, in grado di condurre l’intelletto verso la verità cercando di eliminare il più possibile gli errori. Inoltre sono dotate di un linguaggio esatto in quanto la matematica è una scienza che tende all’esattezza. Così le regole del metodo devono essere prese dalla matematica.

Le méthode: le 5 regole del metodo

Regola numero 1: la regola dell’Evidenza

Bisogna prendere per vero solo ciò che è chiaro e destinato all’intelletto, dunque questa regola afferma che bisogna accettare solo quelle verità, conoscenze su cui non è possibile la presenza di un dubbio, se c’è un minimo di dubbio bisogna tornare all’osservazione per cercare di fugarlo, eliminarlo.

Regola numero 2: la regola dell’Analisi

Va dal complesso al semplice, una volta che affrontiamo un problema non bisogna pretendere di risolverlo nella sua complessità ma dividerlo in parti più semplici, quindi andare dal complesso al semplice. La regola dell’analisi è considerata infatti, la regola della scomposizione.

Regola numero 3: la regola della Sintesi

Va dal semplice al complesso. Bisogna ricompilare il problema e vederlo nella sua complessità, solo che adesso avendo già analizzato le varie parti, è più facile risolverlo. Siccome la visione dell’insieme è importante bisogna tornare all’unità e vedere il problema nella sintesi.

Infine Enumerazione e Revisione

Riprendono la 2° e la 3° regola. Quando si scompone un problema, per non tornare sempre allo stesso punto è necessario numerare. Quindi l’enumerazione controlla l’analisi.
Mentre la revisione controlla la sintesi, si assicura che nulla sia sfuggito nella visione iniziale.

Nel momento in cui il pensiero si deve rifare a queste regole che derivano dalla matematica, Descartes si pone il problema “Ab origine”, cioè giustificare la validità del pensiero poiché solo un pensiero valido può procedere in maniera positiva, se il pensiero è scettico, non valido, anche le regole non saranno efficaci.
Dunque quando si hanno le regole del metodo bisogna fondare la validità del pensiero, ma in che modo? Descartes paragona tutto il sapere a un albero di cui le radici sono tutte quelle conoscenze che non sono visibili ma che fondano tutto il nostro sapere e le paragona alla metafisica. Il tronco è la fisica e la chioma sono tutte le altre scienze: medicina, meccanica ed etica. Con quest’albero ci spiega che tutto il sapere affonda le sue radici nella metafisica, colei che fonda il pensiero poiché il nostro pensiero si serve di modelli universali che noi non osserviamo ma sono già insiti in noi. Le chiama idee innate, idee universali che danno senso a tutta la conoscenza.
Arriva a questo fondamento attraverso il “metodo del dubbio“, dubbio metodico. Sostiene che per arrivare a una certezza devo dubitare di tutto, quando arriverò ad una conoscenza su cui non è possibile dubitare questo sarà il punto fermo da cui parte tutta la conoscenza. Si chiama Metodico perché tramite il dubbio arrivo alla certezza.

Per questo lui dice: “datemi una certezza e fonderò la certezza di tutto il sapere.”

Afferma che è possibile dubitare delle cose nel mondo sensibile perché è mutevole, ma le scienze matematiche non cambiano e appaiono più certe. Ma è possibile dubitare anche di esse perché Descartes immagina un genio maligno ci fa vedere una realtà che non è, allora il dubbio diventa iperbolico, si estende a tutto anche alle scienze matematiche. Da qui deriva la prima certezza, posso dubitare su tutto ma non posso dubitare del fatto che sto dubitando quindi “Dubito ergo sum”, dubito dunque sono, quindi sono sicuro di essere un soggetto pensante e da qui arriva al “Cogito ergo sum”, penso dunque sono.

Descartes con l’opera “Le méthode” ci spiega che il fondamento di tutta la conoscenza è nel soggetto pensante, dunque il pensiero fonda tutta la conoscenza.

Immagine in evidenza: Di Ian Maire – Leeds University Library, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1472528

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